Si è svolta lo scorso 7 ottobre la Giornata Nazionale per il Lancio dei Bandi 2016-17 di “Europe in a changing world – Inclusive, Innovative and Reflective societies” e “Science with and for Society”, presso la sede centrale del CNR a Roma, un focus sulle principali opportunità di finanziamento offerte alla ricerca e all’ innovazione dal programma comunitario Horizon 2020 sulle due tematiche: “Scienze Socio-economiche e Umanistiche”, incluso e-government e cooperazione internazionale; “Scienza con e per la Società”.
All’incontro, organizzato da APRE per conto del MIUR ed in stretta collaborazione con il Rappresentante della Configurazione specifica, con la Commissione Europea e il CNR, è intervenuta anche l’on. Flavia Piccoli Nardelli, Presidente della Commissione Cultura della Camera, che ha dichiarato: «è stata una iniziativa importante perché giornate come questa vogliono far conoscere e sviluppare nel nostro Paese le politiche di progettualità europea che sono per noi ormai vitali».
La giornata è stata ideata per rendere nota la struttura e i contenuti del Workprogramme SC6 Horizon 2020 relativo agli anni 2016-17 alla comunità scientifica, ma anche alle realtà istituzionali e imprenditoriali del Paese; è stata inoltre voluta per spiegare lo spirito che ne ha informato la definizione per far comprendere, a tutti coloro che nel nostro Paese sono interessati a questi temi, non solo quello che nel Work Programme è scritto nelle righe ma anche quello che è scritto tra le righe.
Il Workprogramme SC6 che è stato presentato ha avuto il forte sostegno da parte del nostro Paese in sede di votazione in Commissione Europea in quanto i temi di prioritario interesse italiano sono al suo interno adeguatamente rappresentati. In particolare, il tema della cultura e del patrimonio culturale, che tradizionalmente ha un ruolo di “cenerentola” nelle politiche europee, è presente con una broad call che rappresenta circa il 25% dell’intero WorkProgramme. Ed anche il programma SWAfs, seguito direttamente dal Prof. Fulvio Esposito in sede di comitato strategico, è pienamente soddisfacente.
I nuovi temi di ricerca della Sfida proposta da “L’Europa nel mondo che cambia. Società Inclusiva, Innovativa e Riflessiva” saranno i temi di ricerca dei bandi dei prossimi anni 2016-2017 e sono per noi di particolare importanza.
L’obiettivo specifico di questa Sfida che vuole un maggior approfondimento dei temi portanti su cui si fonda l’Europa, per promuovere soluzioni e supportare società che si vogliono innovative, inclusive e riflessive è strategico in un contesto di trasformazioni sempre più veloci e di interdipendenze globali.
Nel corso del suo intervento la Presidente Piccoli Nardelli ha sottolineato che: «il nostro Paese nel 2014 ha ottenuto risultati incoraggianti ed in forte miglioramento rispetto al passato: l’Italia è prima come coordinatori di progetti vincitori, seconda come coordinatori e partner. La quota finanziaria di successo è aumentata di quasi il 40% rispetto al consolidato del 2017-2013, attestandosi all’11,34% del totale del budget finanziato dalla Commissione Europea.
Questi risultati sono anche il frutto di una nuova impostazione politica italiana nei confronti di Bruxelles, orientata ad una maggiore presenza ed influenza nei processi decisionali europei, che sta dando i suoi frutti.
Nel caso del WorkProgramme “Inclusive Innovative and Reflective societies” questo ha significato l’inserimento dei tempi prioritari per il nostro Paese, sui quali è maggiore l’interesse di ricerca e di innovazione e sui quali la comunità scientifica, istituzionale ed imprenditoriale italiana ha competenze distintive che le consentono di competere in condizioni di parità o vantaggio nei confronti dei soggetti appartenenti ad altri paesi.
Questo rappresenta anche un contributo italiano alla costruzione di una nuova Europa, meno tecnocratica e più centrata sulle persone.
I contenuti dei progetti di ricerca previsti dal Programma, in particolare quelli che riguardano le Società Riflessive, ci dimostrano che la cultura è tornata ad essere un interesse principale della Comunità. Ce lo confermano anche gli ultimi studi sul tema Cultural Heritage Counts for Europe (il patrimonio culturale conta per l’Europa) presentati 20 giorni fa a Bruxelles che testimoniano il contributo del patrimonio culturale alla Strategia Europa 2020.
Questi sono argomenti che la Commissione Cultura della Camera segue con grande attenzione poiché collaborano alla costruzione di una identità europea più forte, di cui sentiamo tutti la necessità, di un identità che passi proprio da un incremento dell’interesse per la cultura».
Sul sito di Apre.it dedicato al Convegno è possibile scaricare il programma della giornata e gli interventi svolti dai relatori.