Tax credit che a regime arriverà dal 15% al 30% del costo complessivo di produzione; estensione all’audiovisivo (fiction, documentari) del credito d’imposta per gli investitori esterni al settore, sinora riservato al cinema; nessuna tassa di scopo a carico delle televisioni e dei produttori di device e nessun Centro Nazionale di Cinematografia (come invece previsto da un Ddl a firma della senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi); più automatismi e meno discrezionalità nel finanziamento diretto del cinema italiano. Sul cinema, inoltre, saranno previsti fondi per la ristrutturazione e la salvaguardia delle sale, oltre ad un aumento di quelli per la produzione. È un disegno di legge in quaranta articoli quello sul cinema e sull’audiovisivo che dovrebbe essere presentato oggi in Consiglio dei Ministri. Il disegno di legge è frutto di un anno esatto di lavoro e discussioni in una sorta di tavolo istituito dai ministeri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) e dal ministero quello dello Sviluppo (Mise), con i rappresentanti del mondo della produzione indipendente e i broadcaster televisivi. Un disegno di legge che sarà di iniziativa governativa, proprio a chiarire l’importanza che il governo vuole dare a un ambito – quello del mondo audiovisivo – in cui gli interessi in gioco sono tanti e alle volte anche conflittuali fra i vari attori della filiera.
(fonte Il Sole 24 Ore, 28 gennaio 2016)