ANSA) – ROMA, 9 LUG – «Con l’approvazione del decreto Franceschini per la tutela del patrimonio culturale prende corpo una strategia complessiva di interventi che coniuga cultura e turismo, superando la frammentazione e favorendo l’interconnessione tra i due settori. Oggi si declina un disegno organico che corrisponde pienamente alle nuove competenze attribuite al Ministero per i Beni e le Attività culturali». Lo ha affermato Flavia Piccoli Nardelli in dichiarazione di voto al decreto “artbonus” a nome del gruppo del Partito Democratico.
L’Aula della Camera ha approvato con 285 voti favorevoli, nessun contrario e 159 astenuti il decreto Cultura e turismo, che introduce in particolare il cosiddetto Art Bonus per sostenere il mecenatismo. «Il decreto – ha proseguito Piccoli Nardelli – affronta per la prima volta i temi della cultura e del turismo come leve fondamentali per la crescita ed elementi di sviluppo dell’economia del Paese. Introduce una serie di norme coraggiose per favorire il mecenatismo culturale offrendo uno strumento concreto per sostenere il patrimonio culturale, sofferente per carenza di risorse. Si tratta di forme di defiscalizzazione serie, capaci di coinvolgere direttamente i cittadini in una forma virtuosa di cittadinanza attiva che faccia sentire propri i “luoghi della cultura” quali biblioteche, musei, archivi e complessi monumentali. Importanti anche le novità per il cinema, sia per la parte relativa alla produzione, sia introducendo il recupero delle sale cinematografiche storiche».
«Il senso complessivo del provvedimento – ha proseguito Piccoli Nardelli – è molto chiaro: lega due importanti realtà sociali ed economiche del Paese, la cultura ed il turismo senza introdurre nuove imposte o accise di alcun genere. Il provvedimento ripensa anche meccanismi che regolano donazioni e contributi di privati e di aziende prevedendo la leva della fiscalità di vantaggio. Il decreto che valorizza il capitale di cultura, arte e ambiente e’ un progetto di largo respiro che vede il rapporto pubblico e privato in un ambito di collaborazione vera che non sia sostitutiva all’intervento pubblico, ma sia fondata sulla condivisione e la complementarietà».
Soddisfatto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini: «Il Parlamento ha migliorato ed arricchito la portata delle norme», rispettando «l’impianto e i principi cardine voluti dal Governo». Insomma, «un ottimo lavoro» che «permette di consegnare al Senato un provvedimento ancora più strutturato e coerente nelle sue finalità».