I musei italiani non usano i social media per creare una relazione bi-direzionale con il pubblico, sia a causa della mancanza di competenze professionali specializzate sia perché privilegiano la comunicazione tradizionale. È quanto emerge da “#SOCIALMUSEUMS. Social media e cultura fra post e tweet”, il decimo Rapporto dell’associazione Civita incentrato sul rapporto fra istituzioni culturali e social media. Secondo l’indagine, condotta insieme con Unicab, l’utilizzo delle piattaforme social, come mezzo per entrare in relazione con i propri pubblici o per attrarre visitatori, non costituisce ancora, per i musei italiani, un obiettivo strategico e rilevante. Alla base di tale scelta c’è una scarsa conoscenza delle effettive potenzialità dei social, dovuta alla poca esperienza e alla difficoltà di associare una piattaforma ad obiettivi specifici.
I musei italiani ancora troppo poco social
Per fare l’Europa non basta l’euro
Non è mai troppo tardi per interrogarsi sull’identità culturale europea: e anzi diventa urgente in un’epoca in cui le migrazioni mettono in gioco idee di chiusura che si scontrano con prospettive più aperte, in una fase di crisi economica, in un momento di tragedie e di odi primitivi. Sono passati quasi quindici anni, ma fatto l’euro bisognerà prima o poi fare l’Europa, meglio: gli europei.
I libri che hanno fatto l’Europa è una mostra che parte da questo presupposto: interrogarsi sulle sue numerose radici e ramificazioni, rappresentando materialmente, attraverso il percorso storico culturale che si è sviluppato da Carlo Magno alla rivoluzione gutenberghiana, gli oltre sei secoli che hanno portato dalla cultura e letteratura classico cristiana e mediolatina a quella romanza e moderna. La mostra storico documentaria si tiene a Palazzo Corsini (via della Lungara 10, Roma) da domani 31 marzo fino al 22 luglio ed è curata da Roberto Antonelli, Michela Cecconi e Lorenzo Mainini, presenta 186 manoscritti e stampe della Biblioteca Corsiniana, ma anche da altre biblioteche pubbliche romane (Angelica, Casanatense, Nazionale, Vallicelliana), oltre che dalla Vaticana.
(Fonte Corriere della Sera 30 marzo 2016)
Piano sicurezza per i musei italiani
È scattato un solido piano di sicurezzamesso a punto al ministero dei Beni Culturali e lo hanno chiamato: «Progetto speciale di sicurezza nazionale». Si articola su due livelli, entrambi mirati a garantire l’incolumità dei visitatori di siti archeologici e musei. Attenzionati i siti dei beni culturali valutati più a rischio, in tutto una ventina. Moltiplicate le misure di sicurezza; raddoppiata la vigilanza, fatto intervenire polizia e carabinieri, installato metal detector, moltiplicate le telecamere.
(Fonte Corriere della Sera 29 marzo 2016)
Mostra per i Momunments men
Dal 24 marzo al Museo Archeologico di Mantova una mostra idealmente dedicata al Direttore del sito archeologico di Palmira Khaled Asaad. Ma anche al non meno prezioso, e spesso anonimo, esercito di “Monuments Men” che ovunque nel mondo si vota al recupero di un patrimonio di arte che è storia di tutti. Un patrimonio violentato da guerre, come quella in Siria appunto, ma anche da terremoti, alluvioni e da tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono al fisiologico effetto del tempo su ciò che è testimonianza del nostro passato.
Una grande storia raccontata, nei tre piani dell’Archeologico di Mantova, da immagini originali, documenti, filmati, reperti (simbolicamente preziosi quelli provenienti da Palmira), testimonianze dirette. Un laboratorio, aperto al pubblico, mostrerà dei restauratori all’opera su testimonianze di una villa distrutta dal terremoto del 2012 nel mantovano. Protagonisti di vicende di salvaguardia e difesa del patrimonio artistico mondiale incontreranno il pubblico nel corso di incontri calendarizzati nel periodo della mostra.
(Fonte La Repubblica 27 marzo 2016)
Il Mibact gestirà anche i servizi aggiuntivi
Oggi muove i primi passi la super- Spa dei beni culturali. Voluta dall’ultima legge di Stabilità, che ha previsto la fusione per incorporazione di Arcus con Ales, la nuova società in house del ministero di via del Collegio Romano continuerà a fare ciò che le due Spa già facevano. In più, però, si occuperà di gestire i servizi dei musei – dai ristoranti, alle caffetterie, dai bookshop alle strutture di accoglienza e alle biglietterie – finora appannaggio esclusivo dei privati. Un giro d’affari che sfiora i 200 milioni di euro: più di 40 generati dai servizi veri e propri e quasi 140 dai biglietti.
10 mila insegnati in più in discipline artistiche
Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha annunciato: «Dal primo settembre 2016 ci saranno diecimila insegnanti in più nelle discipline artistiche e storiche». Ma, rispetto al passato ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo, «agiremo non solo sul piano della quantità,ma soprattutto su quello della qualità». A questo proposito, il ministro ha sottolineato l’importanza dell’alternanza scuola-lavoro sia nei licei sia negli istituti tecnici «come nuovo modello educativo in grado di colmare il gap fra il sapere e il fare». Il ministro Giannini ha infine valutato positivamente i rapporti fra il suo dicastero e quello dei Beni Culturali. «A Pompei siamo riusciti a coinvolgere 1.300 studenti che diventeranno i primi consapevoli gestori di questo patrimonio».
(fonte Il Mattino 20 marzo 2016)
Giornate Fai: la cultura per tutti
Domani e domenica in 380 città italiane, apriranno al pubblico 900 siti. Andrea Carandini, presidente del Fai dichiara: “Tutela e fruizione devono andare di pari passo. I beni si tutelano per le persone e bisngona capire che per conservare il patrimonio bisogna coinvolgere la partecipazione della gente. E per fra questo bisogna saper appassionare gli italiani alla bellezza”.
(Fonte Metro, 18 marzo 2016)
Il Mibact lancia la nuova Ales
La “nuova” Ales, con cui – come stabilito dalla Finanziaria – si è fusa per ragioni di risparmio e razionalizzazione anche Arcus Spa, sarà articolata in due o più divisioni, che manterranno le funzioni svolte dalle rispettive società in precedenza. A cominciare dalla gestione dell’Art Bonus, affidata dal ministro Dario Franceschini a Arcus. La nuova Ales si occuperà così anche di tutti gli aspetti del rapporto fra pubblico e privato all’interno del ministero. Ma soprattutto, dovrà creare una divisione che in futuro possa occuparsi, in alcuni casi su affidamento diretto da parte del Mibact, anche dell’organizzazione di mostre e dei servizi aggiuntivi nei musei statali. Un’alternativa ai privati più volte annunciata dallo stesso ministro e da tempo attesa.
(fonte La Repubblica 17 marzo 2016)