BEGIN TYPING YOUR SEARCH ABOVE AND PRESS RETURN TO SEARCH. PRESS ESC TO CANCEL

Ancora una riflessione su Serra de’Conti e dati art bonus

La presentazione di sabato 19 settembre del progetto di recupero del Monastero di Serra de’ Conti ci da modo di fare una riflessione sui beni culturali, la loro importanza nel territorio e il rapporto con la cittadinanza. Le iniziative dei piccoli e grandi Comuni del Paese, nascono dal legame dei concittadini con il bene culturale ed è da questo che il bene trae il miglior sostegno.

È su questo principio che si basa la legge che introduce l’art bonus fortemente voluta dal Governo e dal Ministro. I dati pubblicati ieri dall’Ansa ci danno ragione, ci sono in Italia 600 mecenati, la maggior parte dei quali sono persone fisiche dunque singoli cittadini.

A Serra de’ Conti questo legame fra il monastero e i cittadini ha dato vita alla creazione di un museo degli usi e degli oggetti conventuali ad esso legati, il Museo del Tempo Sospeso, ossia di un luogo che ci racconta la storia passata nelle sue stanze. Il museo collega il contenuto al contenitore e mantiene viva nella comunità la sua storia.

Nel Convegno viene citato più volte Carlo Ginzburg “gli oggetti sono portatori di significato e hanno la prerogativa di mettere in comunicazione il visibile con l’invisibile, ossia con eventi e persone lontane nello spazio e nel tempo” che sintetizza bene il principio progettuale.

L’altra idea forte illustrata nel convegno è la creazione di una rete museale già attiva “Le Bellezze Monastiche in rete”, che comprende il Monastero di Serra de’ Conti, quello di Celestino V alla Maiella e il Convento di Santa Caterina e Santa Barbara a Santarcangelo. Si allarga così al territorio l’esperienza circoscritta del Museo del Tempo Sospeso, rispondendo con una offerta turistica alternativa a quella tradizionale delle grandi città d’arte. Una proposta che porta a riscoprire e a valorizzare alcuni aspetti del nostro patrimonio storico-artistico e paesaggistico che come sappi