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Banca dati opere rubate: sì del garante della Privacy

Sì del Garante privacy allo schema di decreto del MIBACT che disciplina la realizzazione della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.  L’Autorità ha chiesto però maggiori tutele sul trattamento dei dati personali.  Il Ministero dovrà adottare, in particolare, adeguate misure di sicurezza e di conservazione dei dati e una specifica disciplina in caso di trasferimento delle informazioni fuori dal territorio dell’Unione. La banca dati, istituita presso il Ministero, contiene tra l’altro il nominativo del denunciante, le informazioni relative al soggetto presso cui si trovano le opere da acquisire e le altre informazioni rilevanti ai fini della ricerca e del recupero del bene sottratto, inclusi dati di carattere giudiziario. Lo schema disciplina l’ambito di applicazione, le finalità giuridiche (prevenzione e contrasto dei reati in danno del patrimonio culturale), il titolare e il responsabile del trattamento (MIBACT e Carabinieri), i soggetti che alimentano la banca dati, i dati da comunicare, le principali operazioni, i soggetti abilitati alla consultazione, prevedendo la tracciatura delle operazioni svolte. Le indicazioni rese dall’Autorità hanno riguardato vari aspetti tra cui, l’identificazione delle figure di titolare, responsabile e incaricato del trattamento, la verifica della pertinenza e non eccedenza dei dati personali con cui si alimenta la banca dati, l’adozione di adeguate misure di sicurezza, la definizione dei tempi di conservazione dei dati personali e il loro trasferimento fuori dal territorio europeo, per il quale si ritiene opportuno inserire una specifica disciplina.

(fonte Tribuna economica 1 marzo 2016)