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Corsi universitari per i rifugiati della cultura

 

Tra i rifugiati dei campi profughi ci sono funzionari, docenti, archeologi, conservatori che hanno visto distruggere l’archivio dei musei in cui lavoravano, quando non i monumenti o le opere d’arte. Ora potranno formarsi in Italia per diventare esperti della sicurezza del patrimonio culturale dai danni del tempo, dal commercio illegale e dagli attacchi dell’uomo.

E poi, tornare nei loro Paesi per avviare la ricostruzione a partire dalla cultura. È il cuore del progetto X-Team, istituito dal Politecnico di Torino, le università Ca’ Foscari e Iuav di Venezia, gli istituti Siti e Corila. Ed è uno dei progetti modello dell’impegno dell’Italia per creare «corridoi educativi» per rifugiati e richiedenti asilo.

Il nostro è il primo Paese ad aderire concretamente all’idea dell’Europarlamento di mettere in rete le Università per consentire a chi fugge dalla guerra di continuare gli studi, come ha spiegato il ministro Stefania Giannini: «E questo ci rende orgogliosi».

 

(Fonte La Stampa 4 maggio 2016)