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L’educazione al patrimonio culturale passa anche per la digitalizzazione

Domani, giovedì 18 febbraio, ad un anno dalla sigla dell’Accordo di Rete che ha avviato la costituzione della Scuola in Digital Cultural Heritage (www.diculther.eu), si terrà l’incontro per la sigla del Protocollo d’Intesa con la Direzione Generale Educazione e Ricerca del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e per l’attuazione del Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale. 

“Sono particolarmente soddisfatta di questo protocollo d’intesa. È un riconoscimento e un impegno rilevante per DiCultHer che è nato per favorire la formazione delle competenze digitali nel digital cultural heritage e la piena integrazione tra la dimensione digitale, la formazione tecnico-scientifica e la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale” afferma Flavia Piccoli Nardelli, presidente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

L’intesa con la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT, nasce sulla scia del Decreto Colosseo che garantisce il diritto di ogni cittadino di poter fruire della conoscenza e per fare un uso responsabile del patrimonio culturale, nella convinzione che questo abiliti i processi di educazione alla cittadinanza, alla valorizzazione delle diversità culturali, alla promozione del dialogo interculturale, e alla costruzione delle identità nazionali ed europea.

La sigla dell’intesa, rappresenta quindi per la Scuola DiCultHer un rinnovato impegno per la realizzazione, assieme ai Servizi educativi dei Musei e le Soprintendenze del MiBACT, di un Sistema nazionale di formazione e di educazione al patrimonio culturale.

Mediante una programmazione di attività congiunte che avvicini i diversi tipi di pubblico patrimonio culturale e scientifico nazionale ed europeo in osservanza con il dettato dell’Articolo 9 della Costituzione, si arriva ad un uso più consapevole del digitale.

“Credo che questo sia un ulteriore momento di confronto – prosegue la presidente della Commissione Cultura della Camera – per favorire occasioni di riflessioni e di assunzioni di responsabilità. La prospettiva della formazione dell’identità culturale per una cittadinanza responsabile, attraverso l’implementazione di occasioni che favoriscano intesa, titolarità individuale e collettiva sul patrimonio e sull’eredità culturale anche ai fini di progettare un sistema di digital knowledge design applicato al patrimonio culturale, che pone la creatività come chiave e strumento di gestione per affrontare approcci innovativi di promozione del Cultural Heritage stesso”.

Gli obiettivi di medio – lungo periodo si rivolgono ad azioni di ricerca, di rete, di comunicazione e di divulgazione per un’idea di patrimonio sempre più accessibile che interagisca con il contesto culturale in cui si trova.

In questo processo è cruciale il ruolo delle fondazioni coinvolte che hanno maturato competenze tali da promuovere iniziative in stretta relazione con la comunità. Competenze interdisciplinari e digitali che saranno necessarie per innescare questi processi.

Molti progetti sono già stati avviati attraverso processi di coinvolgimento dei diversi soggetti culturali.