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A che punto i 500 milioni per le periferie

Il 30 agosto scorso si è conclusa la prima fase con la raccolta dei progetti, del  bando per l’assegnazione di 500 milioni destinati ad interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza nelle periferie delle città metropolitane, dei capoluoghi di provincia e di Aosta. Entro il 28 novembre i progetti saranno esaminati da un nucleo di valutazione. Entro il 28 dicembre saranno stipulate le convenzioni per realizzare le idee dei

vincitori, ciascuna delle quali potrà raccogliere sino a 40 milioni se riguarderà una città metropolitana e 18 milioni se un semplice capoluogo di provincia. Durante la fase di valutazione, tuttora in corso, verranno privilegiati i progetti capaci di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati.

Nel frattempo Renzo Piano, insieme a un gruppo di giovani architetti pagati con il suo stipendio da senatore a vita, ha definito una serie di progetti-modello, per aree periferiche di Roma, Torino, Milano, Catania, e,

in ultimo, per Marghera, che a causa della deindustrializzazione versa in condizioni di crescente degrado. Quest’ultimo “rammendo” prevede il riuso del patrimonio immobiliare pubblico oggi inutilizzato, a cominciare dall’ex istituto tecnico Edison, da trasformare in nuovo polo culturale e sportivo. In collaborazione con l’Università di Udine è stato anche messa a punto una tecnica di bonifica del suolo intossicato dagli scarichi industriali attraverso il cosidetto “fitorimedio”, cioè l’impianto di particolari piante e arbusti.

(Fonte Il Sole 24 Ore 2 ottobre 2016)