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Alla Leopolda 2014 un Tavolo su «Bellezza, patrimonio: nuove politiche culturali»

Questo documento riassume in forma sintetica i temi e le suggestioni emerse dal gruppo di lavoro dedicato a «Bellezza, Patrimonio: nuove politiche culturali», il titolo del Tavolo 32 che si è svolto all’interno degli incontri previsti alla Leopolda 2014 di Firenze, nella giornata di sabato 25 ottobre scorso.

Partecipano al tavolo in forma propositiva 22 persone, oltre al coordinatore ed al discussant, Umberto Pascucci della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. Ciascuno dei presenti è attivo a diverso titolo in settori ed ambiti legati a Cultura e Patrimonio. In calce l’elenco dei partecipanti.

Nuova_immagine_3Flavia Nardelli, parlamentare PD, Vicepresidente della VII commissione “Cultura, Scienze e Istruzione” della Camera dei Deputati, coordinatrice del Tavolo 32, introduce gli argomenti.

• «Bellezza, patrimonio: nuove politiche culturali». La Bellezza di cui il nostro Paese si fa vanto è stata fatta coincidere per molto tempo con l’idea di un patrimonio culturale da tutelare e riordinare. In questo compito abbiamo per anni investito risorse e concentrato energie.

Ci siamo dimenticati che il nostro patrimonio non è solo un grande museo ma è fatto anche di professionalità, di investimenti, di nuove imprese legate ad esso.

Su questo mutamento di prospettiva e soprattutto sull’idea di dover produrre nuova cultura si sono concentrate le politiche culturali ben rappresentate in una serie di provvedimenti oggetto della discussione:

– l’Artbonus,

– il nuovo regolamento per l’erogazione del fondo unico per lo spettacolo,

– ed infine il recentissimo decreto di riordino del ministero per i beni, le attività culturali ed il turismo.

• In essi compaiono alcuni temi su cui riflettere: il rapporto pubblico/privato; il concorso tra Stato, Enti locali ed Europa; la necessità di intercettare le energie del contemporaneo per trasformarle in esperienze innovative; l’elaborazione di nuovi modelli di sviluppo e di gestione di impresa in ambito culturale; le connessioni tra cultura e nuove tecnologie, il digitale e quello che cambia: gli open data, il digital repository.

Tutto questo si traduce in alcune proposte:
• integrare due emergenze che rappresentano anche due punti di forza: la cultura e la valorizzazione dei beni culturali e il tema dell’occupazione giovanile;
• promuovere nuove forme di cittadinanza attiva per un forte piano di sostegno ai beni culturali e per ridisegnare una buona scuola;
• lavorare ad una governance multilivello, per costruire convergenze fra politica culturale nazionale locale ed europea;
• sostenere la nuova sfida degli open data per promuovere politiche culturali creative;
• incentivare nuove formule organizzative e di prodotto per sostenere la produzione di nuova cultura.

Gli interventi dei partecipanti hanno sviluppato in particolare alcuni di questi temi:

1. Innovazione, nuovi media e nuove tecnologie come mezzo su cui innestare nuova creatività culturale. In un Paese ricco di cultura e di bellezza è indispensabile utilizzare i nuovi strumenti informatici che la tecnologia dell’ICT mette a disposizione per identificare nuovi linguaggi e nuovi modelli grazie a cui creare, diffondere e conservare cultura.

Significa anche fare rete, diffondere grazie alle potenzialità degli Open Data (ma anche dei Big Data) conoscenza, informazione e best practices per consentire un circolazione delle opportunità. Non più solo conservazione ma anche creazione di cultura.

Keywords: Umanesimo digitale, Digital Humanities, Open Data

2. La Bellezza e la Cultura del nostro Patrimonio strumento per creare valore e nuova occupazione soprattutto giovanile. È indispensabile scrollarci di dosso la posizione ideologica per la quale la cultura e impresa non possono sostenersi reciprocamente, per cui Cultura e Patrimonio devono essere necessariamente pubbliche contro un privato che ne depaupererebbe contenuti e visioni.

La crisi attuale invece ci presenta al contrario l’opportunità di coniugare interesse pubblico e privato e di pensare a nuovi modelli di conservazione, di valorizzazione, di comunicazione, diffusione e creazione.

Si è parlato di nuovi format, di nuovi modelli replicabili grazie ai quali far tesoro del nostro Patrimonio, creare su di esso nuova occupazione (giovanile e non), coinvolgere virtuosamente pubblico e privato in nuova impresaculturale, valorizzando territori, competenze, monumenti esistenti e aprendo spazio a nuove professionalità.

In particolare si è parlato di Distretti della Bellezza come moderna interpretazione del modello dei Distretti Industriali.

Keywords: Nuovi Format, Pubblico e Privato, Cultura come Impresa, Distretti Culturali

3. Cultura e Patrimonio bloccati da una pubblica amministrazione spesso autoreferenziale. Da parte di tutti i presenti, operatori a diverso livello e titolo nel settore della Cultura, provenienti tanto dal Pubblico che dal Privato, è stata evidenziata la necessità di rinnovare profondamente la macchina burocratica che governa i beni culturali, archeologici e architettonici del Paese.

Occorre liberare i processi autorizzativi e realizzativi dalle pastoie dalle mille firme che di fatto ottengono solo di allungare in modo insostenibile i tempi di decisione e di annegare le responsabilità personali.

Si evidenzia anche come sia necessario puntare ad una managerialità di settore che nel nostro Paese pare latitare.

Keywords: Merito, Responsabilità, Meno potere alle Soprintendenze, Semplificazione

4. Nuove forme di democrazia partecipativa come sostegno ai beni culturali. Si è discusso della necessità di trovare nuove forme di sostegno alla Cultura. Il recente Art Bonus (DL 83 del 31 maggio 2014), il credito d’imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura inizia a dare risposte a queste necessità.

Convengono tutti sull’importanza del contenuto di questo decreto e al tempo stesso sulla sua perfettibilità. Costituisce un passo fondamentale per avvicinare il privato (sia esso il cittadino che l’impresa) al Patrimonio, per far sentire la bellezza che ci circonda come un Bene Comune. Si osserva come il decreto sia ancora poco conosciuto e come varrebbe la pena di dedicare risorse maggiori alla sua promozione anche tra le imprese.

Vengono citate alcune best practices. Contribuire anche economicamente alla manutenzione di un bene comune, lo fa sentire “proprio”, con tutto ciò che questo comporta (a livello di responsabilità, attaccamento, attenzione, tutela).

Keywords: Democrazia partecipativa, Art Bonus, Responsabilità


Leopolda2Altre tematiche affrontate

Si è poi parlato anche di altri temi legati al Patrimonio, alla Cultura all’organizzazione degli apparati pubblici che governano queste tematiche. Si è parlato di FUS, di SIAE, di Soprintendenze. Per ciascuno di questi temi è stato toccato, all’interno dei punti precedenti e tutti convengono che potrebbero essere oggetto di tavoli specifici, ma il tempo a disposizione non ha permesso ulteriori approfondimenti.

Si è deciso quindi di attivare un gruppo chiuso su Facebook (a cura di Andrea Paletti) nel quale consentire a tutti i presenti di condividere idee, proposte e approfondimenti, oltre che di lanciare nuovi argomenti collegati. Anche Flavia Nardelli utilizzerà il gruppo per diffondere note, documenti e temi di attualità parlamentare nel campo della Cultura e del Patrimonio.

I PARTECIPANTI
Coordinamento del Tavolo

Flavia Nardelli, coordinatrice del Tavolo 32: parlamentare, Vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati;

Umberto Pascucci, discussant Tavolo 32: dottore di ricerca in Economia Applicata, ha curato il Quaderno del Circolo Rosselli «Giovani e crescita da dove ripartire» 3-4/2012, si interessa di economia della cultura;

Interlocutori Tavolo 32

Roberto Adamoli, Varese, consigliere comunale, lavora al FAI, si occupa di raccolta fondi dalle istituzioni pubbliche;

Enrico Antonielli, Perugia, scultore, auspica contaminazione tra arte classica e contemporanea nelle gallerie e musei classici;

Marco Bellitto, Marino, presidente di Associazione Culturale, appassionato di antichità romane;

Fabrizio Buricchi, Prato, assessore cultura Comune di Carmignano (Prato);

Filomena Cacace, Capri, è assistente fiscale di un’associazione culturale neo costituita per iniziativa di giovani capresi;

Giuseppe Càntele, Vicenza, Avvocato, ha fondato l’associazione “Cultura Adesso” (40.000 fan su fb). Interesse ad approfondire i metodi di finanziamento della cultura;

Annamaria Colasanta, Lucca, negozio storico di musica e strumenti musicali;

Chiara Guerraggio, Roma, Ex assistente del Direttore MIBACT/FUS, ora è responsabile della promozione delle Gallerie del Quirinale;

Luca Martini, Vinci, Bancario, tesoriere della pro loco;

Francesca Melucci, Roma, dipendente MIBACT, ha fondato un’associazione che si occupa di promozione e marketing culturale soprattutto legata al teatro

Sofia Amoddio, Siracusa, parlamentare PD commissione giustizia, interessata alle problematiche del FUS per la Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico;

Laura Montopoli, Follonica, Associazione culturale per la valorizzazione di giovani talenti in ambito culturale;

Marco Matteri, Firenze, Design Manager;

Mara Monopoli, Si occupa di opera lirica, è portatrice di un progetto per valorizzare l’opera sui territori, coinvolgere i giovani e diffondere nuove produzioni;

Maurizio Negro, Gorizia, presidente dell’associazione di danze folkloriche. Si occupa di cultura popolare e interscambio culturale internazionale;

Simonetta Ottone, artista, operatore culturale danza e teatro;

Andrea Paletti, Follonica, Associazione culturale per la valorizzazione di giovani talenti in ambito culturale;

Renato, Vinci, bancario, Pro Loco di Vinci e consigliere comunale

Maddalena Salteroni, Presidente della GNAM di Roma e consulente del Vittoriale;

Stefano Soliano, Milano, Imprenditore, Innovazione e Sostenibilità, Distretti della Bellezza;

Davide Tramarin, Padova, Storico dell’arte, lavora in un’azienda ICT e si occupa di installazioni multimediali per mostre e musei;

Angelo Argento (partecipante extratavolo), avvocato, economia della cultura.

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