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Elezioni: il governo risolva il problema del voto degli studenti italiani all’estero

Roma, 21 gen – “Il governo faccia il possibile per consentire di votare agli studenti universitari temporaneamente all’esteroper svolgere un’esperienza di studio e di interscambio culturale come il progetto Erasmus”.

E’ l’invito di Flavia Piccoli Nardelli, segretario generale dell’Istituto Sturzo, candidata del Pd in Piemonte 2 e capolista in Sicilia 2, alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri che affronterà il nodo dei 25.000 studenti che non potranno votare alle prossime politiche.

I progetti di interscambio culturale, infatti, non superano i 12 mesi di durata e gli studenti non possono iscriversi all’Anagrafe Italiana Residenti all’Estero, (Aire) soluzione possibile solo per chi è residente all’estero per un periodo superiore a un anno. Inoltre, secondo le norme vigenti ( DL 223/2012), possono votare per corrispondenza solo tre categorie di cittadini: gli appartenenti alle Forze armate impegnati nello svolgimento di missioni internazionali; i dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente all’estero per motivi di servizio e i professori e ricercatori universitari. “Il governo – ha aggiunto Nardelli – deve trovare una soluzione per rispettare il diritto-dovere costituzionale di questi ragazzi in modo che possano rientrare in Italia con un rimborso spese e votare oppure permettendo loro di votare nel paese estero come avviene per chi vi si risiede”.

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