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Il Mibact per Expo 2015

Pubblichiamo l’audizione del Sottosegretario Borletti Dell’Acqua, intervenuta presso la Commissione Cultura della Camera per illustrare al parlamento le attività del Ministero per i beni e le attività culturali riguardo alla manifestazione Expo 2015. Audizione di mercoledì 4 febbraio 2015.

Borletti_BuitoniILARIA CARLA ANNA BORLETTI DELL’ACQUA, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo. «Credo che sarebbe efficace dividere il rapporto tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ed Expo 2015 – per darvi un quadro del nostro lavoro in questo settore – in tre ambiti: il primo è rappresentato dalle attività o dalle presenze dirette che il nostro ministero avrà all’interno di Expo; il secondo riguarderà il sito VeryBello !, che sappiamo essere stato oggetto anche di numerose critiche; il terzo riguarderà ciò che il Dipartimento per le politiche del turismo – che però devo premettere che è stato avviato in grandissimo ritardo in rapporto alla macchina turistica che ha accompagnato Expo – sta facendo per promuovere il pacchetto culturale insieme a quello turistico.

Relativamente al primo, di cui peraltro mi sono occupata direttamente con la delega che il ministro mi ha affidato, partirei da «Padiglione Italia» per Expo Milano 2015, ossia la porta che credo porterà 8 milioni di visitatori – queste sono più o meno le previsioni – a visitare l’eccellenza italiana, quello che rappresenta l’eccellenza del nostro Paese.

Questa è filosofia del Padiglione, per cui la scelta del nostro ministero, col direttore artistico, è di presentare l’attività dei nostri istituti di restauro, noti e chiamati in tutto il mondo per operare in quanto rappresentano un’eccellenza, ma che, forse, non sono noti al grande pubblico. All’interno di Padiglione Italia sarà ricostruito – in modo multimediale, anche molto scenografico – il crollo della Basilica superiore di San Francesco d’Assisi e, da lì, si partirà per la ricostruzione, sottolineando il lavoro scientifico e tecnico, molto importante, svolto dai nostri istituti di restauro.

Sempre all’interno di Padiglione Italia ci saranno moltissimi spazi dedicati a raccontare le bellezze del patrimonio italiano, con grandi schermi in cui si susseguiranno immagini che rappresenteranno, per esempio, i siti UNESCO, luoghi particolarmente significativi.

All’interno di Padiglione Italia c’è un auditorium di 250 posti, di cui ci sono stati affidati alcuni spazi, dove illustreremo, naturalmente in modo molto comunicativo, i nostri istituti di restauro, affrontando temi che giudico abbastanza affascinanti: per citarne solo alcuni, venti di guerra, calamità naturali, salvare la memoria, o anche temi che sembrano molto tecnici, ma che sono curiosi.

In Italia, per esempio, deteniamo un primato per il trasporto delle opere d’arte: sappiamo trasportare qualunque opera d’arte con tecnologie avanzatissime che, peraltro, ci richiedono da tutto il mondo: anche questo è un argomento. Lo studio dall’interno di certe pratiche diventa affascinante, capendo come, in quest’ambito, abbiamo un piccolo primato.

Parte di questi spazi sarà anche dedicata a riflessioni che riguardano le grandi mostre che si svolgeranno in quel momento a Milano, sempre secondo il punto di vista del recupero, del restauro delle opere d’arte e, in particolare, di quella di Leonardo da Vinci: questo è per quello che riguarda il Padiglione Italia, che rappresenterà le eccellenze del nostro Paese.

Un’altra iniziativa del ministero per Expo 2015 è stata quella di scegliere 17 beni di interesse culturale sparsi per le regioni italiane, quasi uno per regione, beni cosiddetti minori, non gli Uffizi o il Colosseo – offrire questi ultimi gratuitamente avrebbe comportato un danno erariale che, quindi, sarebbe stato impugnato dalla Corte dei conti – che rappresentano un itinerario prezioso e che sarà regalato a chi possiede un biglietto di Expo. Questo itinerario comprende beni, per citarvi un esempio, come il Castello di Agliè in Piemonte e il Teatro Farnese di Parma, cioè meno noti, ma che meriterebbero di esserlo maggiormente. Vi ricordo che le previsioni sono le più felici, intorno ai 15.000 visitatori, secondo alcuni addirittura oltre, secondo altri attorno ai 10.000. Ebbene, chi comprerà un biglietto di Expo avrà accesso gratuito a questo circuito prezioso che, naturalmente, dovrà essere anche promosso in modo che lo si sappia: questi visitatori quindi presenteranno il loro biglietto e con questo potranno accedere gratuitamente. Questa è la seconda iniziativa diretta.

Vorrei ricordare che il MIBACT non ha ricevuto per Expo 2015 un solo euro di finanziamento, per cui quelle che vi descrivo, la presenza al Padiglione Italia, il circuito prezioso dei «gioielli d’Italia», sono tutte iniziative nate un po’ anche dalla fantasia di chi si occupava di questa materia. Quello che doveva essere un finanziamento sostanzioso iniziale, non ci è poi, in realtà, arrivato, a parte le risorse ordinarie. L’unico progetto nel quale siamo coinvolti e che ha ricevuto un finanziamento è quello che riguarda Expo e i territori, progetto della Presidenza del Consiglio dei ministri che coinvolge ben cinque ministeri – Politiche agricole, MIBACT, Esteri, Istruzione e Ambiente – e le regioni.

expo2015

Questo progetto prevede una serie di itinerari di partenza legati al cibo, ma che devono estendersi a tutto il territorio, ai quali il nostro ministero partecipa, per esempio, garantendo l’apertura dei propri beni su quel territorio e vicino a quegli itinerari oltre all’orario previsto, quindi aumentando la possibilità di fruibilità; nella costruzione di prodotti multimediali che saranno promossi per attirare i visitatori verso questi itinerari; con la sottolineatura di quali siano i beni culturali di questi itinerari, legati al geoportale che è parte del progetto Expo e territori. Abbiamo, quindi, una parte secondaria, ma sostanzialmente importante, perché si tratta proprio di quell’anello di connessione che dal cibo porta ai beni culturali e che dovremmo essere capaci di rendere più visibile, più sostanzioso e anche più attraente.

Altro aspetto in cui ci siamo impegnati – in maniera molto diretta – è quello delle grandi mostre, nelle quali siamo o coorganizzatori o, comunque, magna pars. Portiamo, infatti, beni che provengono dalle collezioni dello Stato, fondamentali per dare a queste mostre una rilevanza internazionale. Ne cito solo qualcuno: a Monza, ci sarà la mostra «Italia: Fascino e mito. Dal Cinquecento al contemporaneo», che racconta la storia del Grand Tour, ossia una rassegna che riassume quell’occhio straordinario che ha dipinto l’Italia in quel lasso di tempo e che va, appunto, sotto il nome di Grand Tour, portando il tema dell’Italia e della sua bellezza oltre i nostri confini. Ci sarà poi la grande mostra di Napoli su Pompei e l’Europa dal 1748 al 1943, che in un certo senso legherà l’avvio degli scavi di Pompei al drammatico bombardamento del 1943. Sarà una visione su Pompei diversa da quella consueta, legata all’eruzione del vulcano, perché sarà legata alla storia di Pompei da quando gli scavi sono cominciati a quando, appunto, c’è stato il drammatico bombardamento del 1943.

Quella di Giotto a Palazzo Reale, a Milano, sarà una mostra straordinaria, in cui ci sono stati contributi sostanziali da parte del nostro ministero. Siccome Giotto, a Milano, può essere un capitolo un po’ forzato, ci è sembrato utile valorizzare la mostra con una serie di itinerari che partiranno da Milano per arrivare a Padova, ad Assisi, a Firenze, a Roma e fino a Napoli, cioè per andare là dove ha senso parlare di Giotto. La mostra e gli itinerari di Giotto costituiranno, certamente, un pacchetto di grandissima qualità nell’offerta culturale che il nostro ministero ha cercato di proporre.

Ci sarà poi la grande mostra di Leonardo. Avrete letto forse alcune polemiche sul disegno dell’«Uomo Vitruviano»: finalmente, abbiamo trovato un accordo con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, piuttosto restie a questo prestito. Il disegno del Vitruviano, che ricordo come disegno straordinario in questa dimensione, inaugurerà la mostra di Leonardo, rappresentando quindi un evento eccezionale, non essendo mai stato esposto a Milano, dove resterà per un mese e, poi, sarà esposto per un altro mese alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, da cui proviene. Questo sarà sicuramente un elemento di grandissima attrazione.

Ci sarà, inoltre, la mostra «Arte lombarda dai Visconti agli Sforza», quindi Milano come centro d’Europa, il Palazzo Reale. Di nuovo, l’apporto, il lavoro, il contributo del nostro ministero è stato sostanziale, come lo è stato per la grandissima mostra archeologica di Brescia sul periodo dai Galli ai Romani, che rivaluta il patrimonio archeologico di Brescia. Peraltro, è una mostra che ho seguìto abbastanza da vicino e mi sono resa conto che, dopo l’apertura del Capitolium, il patrimonio archeologico di Brescia sarà uno dei più importanti d’Italia. Con questa mostra, però, si vuole aprire un percorso che duri oltre Expo 2015 e valorizzare un’area, una città e una regione che, di solito, per quest’ambito non sono particolarmente conosciute. Sicuramente, nessuno ha mai pensato di andare a Brescia per assistere a una scoperta sensazionale, cioè riportare alla luce il Capitolium e tutto il percorso archeologico che lo caratterizza. In ogni caso, anche in questo senso sono stati fondamentali la presenza e il lavoro scientifico del nostro ministero, entrato quindi nel programma MIBACT-Expo 2015.

Ci sarà poi un concorso fotografico internazionale di paesaggi contemporanei rivolto ai giovani sotto i 35 anni, promosso dal MIBACT e dal Museo della fotografia contemporanea, d’intesa con la Commissione cultura della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Anche questa è un’iniziativa forse meno vistosa, ma sicuramente importante, perché evidenzia un valore culturale al quale tengo molto, cioè il concetto che il paesaggio è parte del patrimonio culturale e non un corollario a sé stante: ogni monumento, ogni bene va inserito in un suo contesto paesaggistico.

Per riassumere questa prima parte, che ripeto viene affrontata senza nuovi mezzi: avremo una presenza forte del nostro ministero a Padiglione Italia, importante, qualificante e anche meno scontata; avremo una presenza forte in tutte le grandi mostre che da Milano si snoderanno anche grazie ai percorsi che abbiamo organizzato con le nostre soprintendenze in tutta Italia; avremo questo regalo per chi compra un biglietto Expo per i gioielli d’Italia, un itinerario prezioso, che speriamo serva anche per promuovere questi siti dopo la fine di Expo; avremo la presenza di incontri col pubblico. Ho dimenticato di dire che, per l’ultimo di questi incontri, dovrebbe esserci una lectio magistralis di Umberto Eco, in cui sarà presentata la nascita della stampa in Italia, con la presentazione dell’opera del Monastero di Santa Scolastica nel grande teatro del Padiglione Italia: tutto questo è stato organizzato da noi.

Abbiamo partecipato alle grandi mostre con le opere e, soprattutto, con la consulenza scientifica nella loro preparazione, in maniera molto specifica e precisa. Ricorderei questo – dopodiché mi sembra giusto lasciare spazio anche alle domande – benché in assenza di un euro, avendo realizzato un programma qualificante e molto serio.

Bisogna anche pensare al fatto che tutte le regioni stanno preparando programmi rilevantissimi dal punto di vista culturale. Ho guardato con particolare attenzione, ad esempio, quello del Piemonte, ma questi programmi sono dei libri, tra mostre, iniziative, aperture straordinarie. Abbiamo cercato di dare un aspetto qualificante alla presenza del nostro ministero, per evitare di sovrapporci a cartelloni che saranno già affollatissimi. Come sempre succede nel nostro Paese, a mancare non è la quantità, ma il coordinamento nell’offerta della qualità. Si è quindi tentato un programma di qualità, riconoscibile, che altrimenti si sarebbe perso.

Passiamo al secondo punto. Il sito VeryBello ! è stato occasione anche di numerose critiche, che personalmente ho ritenuto molto giuste e costruttive, ma credo sia necessario fare un passo indietro e spiegare l’idea di questo sito.

Il sito è nato con l’idea di creare uno strumento immediato, visivo, consultabile, che fosse una piattaforma facile da usare oltre Expo 2015, in modo da poter finalmente coordinare l’offerta dei territori con quella statale, che è un po’ anche la filosofia della riforma che il ministro ha voluto mettere in atto. Il fatto che i segretariati regionali avranno il compito di coordinare sul territorio l’offerta culturale pubblica con quella degli enti locali nasce proprio da questa filosofia. Cerchiamo, cioè – soprattutto per quello che riguarda lo stimolo del turismo culturale, che ricordo ha sempre una ricaduta molto importante sul territorio – di andare nella stessa direzione.

Quello che ha portato l’idea di VeryBello ! è stato questo: una piattaforma digitale interattiva che unisse le offerte culturali pubbliche dei territori con quelle private, nel senso che su questo sito si trova quello che a Londra si trova sul sito Time Out, una delle fonti di ispirazione per il ministro. Chi arriva in Italia e si chiede cosa ci sia in questo momento, trova quindi tutto diviso per sezioni tematiche, che riguardano gli itinerari turistici, la danza, il teatro, il jazz, i concerti, la musica, la lirica. C’è, quindi, anche molta facilità in questo senso di accesso se si predilige un genere piuttosto che un altro.

L’idea che, però, ha portato alla costituzione di questa piattaforma è stata quella di uno strumento che duri oltre Expo e offra al visitatore in Italia la possibilità di sapere cosa offra in quel momento la produzione culturale del Paese, pubblica, privata, dello Stato, del comune o della regione: questa è stata l’idea.

Questo sito è stato realizzato in stretta collaborazione sia con ANCI sia con le regioni. Sono state le regioni e ANCI a proporre il loro cartellone, che noi abbiamo semplicemente diviso per argomenti, facendo anche la loro necessaria selezione di base. Come sapete bene, infatti, in Italia ogni comunità produce un suo linguaggio culturale. Diversamente, anziché essere 1.300, le iniziative sarebbero state 100 mila o 250 mila. C’è stato, dunque, un rapporto molto stretto con regioni e comuni e giudico che questo già è un fatto importante. Penso che si sia avviato un modo di collaborare sulla cultura che mi pare efficace, soprattutto se riusciamo a mettere a punto – andrò ora agli altri aspetti che sono stati anche oggetto di qualche critica – il modo in cui questa piattaforma è stata realizzata.

Una delle critiche rivolta a questa prima versione, certamente incompleta, certamente ancora immatura, è che sia solo in italiano. Vorrei assicurare che già dall’inizio, nella proposta e nella decisione, le lingue erano sei, tra cui il cinese, il portoghese, quindi non solo l’italiano. La prima versione è stata questa, ma sarebbe assolutamente folle proporre quest’agenda culturale del Paese, non solo per Expo, ma come investimento per il turismo culturale, pensando di farla solo in italiano. L’idea che è circolata, di una volontà di ridurlo a un mercato nazionale, non corrisponde alle intenzioni né del ministro né di chi ha voluto promuovere questo sito.

Per la realizzazione – mi preme dirlo, perché anche su questo sono circolate cifre forse non esatte e che è bene chiarire – il costo è stato di 35.000 euro più IVA. La cifra circolata, anche su molti siti, di 5 milioni di euro è quella che il ministero impegnerà nella promozione turistica del pacchetto culturale. Parliamo di tutto un altro discorso: la promozione si avvarrà di molti canali e anche della presenza del ministro, prima negli Stati Uniti, poi in alcune capitali europee, e vedrà tutte impegnate le nostre ambasciate.

I tour operator stanno già vendendo per l’Expo 2020 di Dubai e dobbiamo essere molto onesti sul fatto che la delega al turismo è stata trasferita al nostro ministero quando avremmo già dovuto lavorare, da un anno, sull’argomento Expo. Stiamo quindi cercando di raggiungere un treno in corsa. Su questo aspetto mi sembra inutile descrivere un quadro diverso da quello che è.

In ogni caso, questo sito che, una volta messo a posto, a mio avviso può essere uno strumento molto efficace – naturalmente correggendolo e accogliendo molte delle critiche che sono state mosse – ha avuto queste spese. È bene che lo si sappia, in modo che non si pensi che, per una copia prematura – e da completare – si siano spesi 5 milioni di euro. Sarebbe stata certamente una cifra sconvolgente.

La proprietà del dominio di VeryBello ! è ovviamente del ministero. Naturalmente, anche su questo, se avete domande relative alle polemiche sorte, sono qui per rispondere.

Abbiamo parlato del pacchetto in cui il ministero ha agito direttamente, con un’offerta di qualità che valorizzasse un certo patrimonio culturale del nostro Paese. Questo sito è la grande piattaforma digitale in cui convergeranno, anche dopo Expo, tutte le attività culturali, rendendole quindi accessibili, consultabili, prenotabili da tutto il mondo, in cinque-sei lingue, per chi desidererà visitare il nostro Paese.

Il terzo punto, onestamente il più debole, ma non ci sono responsabilità se non gli infelici tempi con cui si svolgono gli accorpamenti di strutture, è quello che riguarda la promozione turistica. Ci stiamo muovendo al galoppo su quest’argomento, ma la struttura risponde con una certa fatica, perché esiste da pochissimo. Peraltro, Expo ha fatto la sua parte: un intero settore si occupa di turismo; ha preso tutte le offerte che vi ho descritto, i 17 siti culturali «gioielli», le mostre, gli itinerari, tra cui quelli giotteschi, e le ha inserite nella sua promozione.

Sapete che, per quanto riguarda ENIT-Agenzia nazionale del turismo, anche questo forse anticipa una domanda, il commissario straordinario ha deliberato, in seconda lettura, il 23 dicembre 2014, il nuovo statuto e lo ha tempestivamente trasmesso per l’approvazione alla Presidenza del Consiglio.

Il lavoro del Dipartimento per il turismo – che fa capo al ministero – consiste nel rendere sempre più istituzionali i rapporti con le regioni riguardo alla materia turistico-culturale, di cui il sito VeryBello ! è un inizio; ma le iniziative sono tante, con un tavolo permanente di confronto per l’offerta culturale e la promozione internazionale dell’Italia, in modo da arrivare a un discorso unitario. Il rischio, infatti, è che la Calabria, ad esempio, faccia la sua promozione, la Puglia la sua, il Piemonte la sua, la Lombardia la sua. Dal ministero si sta cercando di creare, a fronte di tutte queste promozioni, una regia.

È in corso di perfezionamento anche un accordo in collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia digitale e il MIBACT, per la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del settore turistico, sviluppando nuovi interventi volti alla creazione di contenuti digitali a supporto dell’offerta turistica nazionale, anche in questo caso d’intesa con le regioni e in vista dell’Expo, ma non solo: quindi, di nuovo, si sta cercando di andare oltre.

Per giunta, sempre il nostro Dipartimento per il turismo sta affrontando in maniera approfondita, ma siamo all’inizio di questo percorso, le problematiche relative al turismo sostenibile come leva per lo sviluppo del turismo futuro in Italia; un lavoro che tende a creare una mappatura di esperienze eccellenti del nostro Paese, non tralasciando la forte innovatività che caratterizza l’impresa giovanile in questo campo. I risultati di questo lavoro si potranno già verificare durante il periodo di Expo.

In conclusione, e poi lascerei spazio alle eventuali domande, credo che, benché nell’assenza di fondi come quella in cui ci siamo trovati, peraltro abbastanza inaspettatamente quando ho ricevuto la delega, siamo riusciti comunque a costruire un’offerta culturale seria, a imprimere una spinta alla promozione del turismo culturale durante il periodo di Expo, seminando però un percorso che andrà assolutamente consolidato, una volta che Expo sarà finita.

Ho dimenticato di dire che c’è un accordo con la RAI, che promuoverà i nostri siti, i nostri gioielli, l’itinerario cui prima ho accennato, ma anche i nostri luoghi Expo. L’accordo partirà durante il periodo di Expo, ma speriamo possa durare anche dopo.

Stiamo facendo, dunque, tutto il possibile per tradurre questo pacchetto culturale tra MIBACT, regioni, comuni – e non solo – in una promozione che possa spingere chi prende un biglietto dell’Expo – forse più facilmente gli europei o gli stessi italiani – ad affrontare un itinerario culturale e turistico nel nostro Paese.

Con riferimento al problema dell’accessibilità ricordo che era stato avviato il percorso del tavolo con tutte le associazioni che rappresentavano le varie disabilità sotto la Direzione della valorizzazione, che adesso non esiste più.

Questo percorso aveva già fatto dei passi, per esempio erano scelti cinque beni significativi in Italia da rendere completamente accessibili, anche ad altre forme di disabilità di solito non considerate.

Siccome l’ho molto seguìto in quella fase, adesso è mio impegno cercare di riavviare questo percorso che portava anche a una revisione delle linee guida. Il problema è che siamo in mezzo a una riforma di cui ancora non abbiamo avuto l’autorizzazione da parte della Corte dei conti per le nomine dei direttori generali. Da lì a caduta, appena saprò chi fa cosa, posso assicurare che sarà un mio impegno riavviare quello che era stato fatto, che non era molto, ma era già significativo.

Per quello che riguarda l’accessibilità del sito verybello.it, la versione con cui è uscito, questa versione «beta». È evidente che in quella definitiva tutti i criteri previsti dalla legge sull’accessibilità saranno rispettati. la società che ha ideato e presentato il progetto per la realizzazione della piattaforma ha provveduto direttamente all’acquisto del dominio, successivamente passato al ministero, come prevedeva la clausola contrattuale. Se questo non è avvenuto, naturalmente mi impegno ad appurarlo immediatamente appena rientrata al ministero. In ogni caso, ciò avverrà, perché lo prevede una clausola contrattuale.

Per quello che riguarda le fotografie, cioè le immagini pubblicate nel rispetto dei diritti degli autori e dei contenuti raffigurati, queste sono considerate di pubblico dominio, salvo diversa indicazione espressa, e provengono in gran parte da internet o, comunque, da fonte liberamente accessibile. Gli interessati o gli aventi diritto possono comunque comunicare le loro osservazioni in merito alla pubblicazione delle immagini, scrivendo a infoverybello@beniculturali.it, che valuterà le richieste e l’opportunità di rimuovere le immagini pubblicate, nel pieno rispetto delle norme vigenti. riguarda le modalità di selezione di questa società che ha realizzato il sito VeryBello! Sebbene non sia stato necessario, il ministero ha deciso di effettuare ugualmente un’indagine di mercato, rivolgendosi ai fornitori della pubblica amministrazione presenti sul mercato elettronico, nel rispetto dei princìpi della massima trasparenza. La società Lola et labora si è aggiudicata il bando al valore di 35.000 euro più IVA.

Per quanto riguarda il sito italia.it, si è trattato di una scelta. È vero che c’è questo sito in mano all’ENIT: VeryBello! ha una sua home, e si prevede una stretta collaborazione tra i due portali. Credo che l’intenzione di aprire una nuova pagina con VeryBello ! fosse quella di far dialogare i vari portali di promozione del patrimonio culturale, realizzando su scala nazionale vari siti che potessero rendere più noto e fruibile il nostro patrimonio culturale. Questo era l’obiettivo finale, per cui si è deciso di realizzare un sito nuovo, ma è una scelta, che avrà una sua valenza una volta visti quali risultati avrà portato. Si è trattato, però, di una scelta voluta, non casuale.

Mancano delle cose necessarie. Sono d’accordissimo, ma sono altrettanto d’accordo sul fatto che questo sito rappresenti l’inizio di un percorso. Vi prego di considerarlo come tale, con tutti gli aspetti negativi che quest’inizio comporta. È, però, l’inizio di un percorso che dobbiamo assolutamente sostenere dopo che Expo sarà terminata e che i riflettori si saranno spenti sul nostro Paese».

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