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Interventi a favore dell’ICCU e del Servizio bibliotecario nazionale

Pubblichiamo la replica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’interrogazione parlamentare in cui si chiedeva una tempestiva inversione di tendenza ai tagli lineari fin qui applicati agli istituti culturali per salvaguardare un livello minimo di risorse sufficienti a garantire la continuità dei servizi gestiti ed erogati dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche ed in particolare dal Servizio Bibliotecario Nazionale.

Il sottosegretario Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua risponde all’interrogazione per conto del Ministero assicurando che, nonostante le drastiche misure di contenimento della spesa statale, l’ICCU continuerà a svolgere il proprio fondamentale servizio al pubblico e che non è a rischio chiusura per ragioni finanziarie. Al contempo, il MIUR ha di recente costituito un gruppo di lavoro per elaborare un piano di razionalizzazione dei poli bibliotecari costituenti il sistema.

Camera dei Deputati – VII Commissione Cultura
Seduta n. 33, 13 giugno 2013
Interrogazione a risposta in commissione 5-00353

presentato da PICCOLI NARDELLI, GHIZZONI, COSCIA, CAROCCI e NARDUOLO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

l’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche (ICCU) è riconosciuto come il punto di riferimento nazionale in materia di catalogazione e digitalizzazione del patrimonio librario;

l’ICCU svolge il ruolo di coordinamento di numerosi progetti europei nel campo della digitalizzazione e dell’accesso in rete al patrimonio culturale ed ha conquistato, in questo settore, una posizione di primo piano tra i Paesi europei;

l’istituto gestisce molti sistemi quali il portale Internet culturale e la biblioteca digitale italiana, l’anagrafe delle biblioteche italiane, il censimento e la gestione della relativa base dati delle edizioni del XVI secolo possedute dalle biblioteche italiane (EDIT 16), il censimento e la gestione della relativa base dati dei manoscritti posseduti dalle biblioteche italiane (Manus online);

l’ICCU gestisce il Servizio bibliotecario nazionale (SBN), riconosciuto come una tra le più grandi infrastrutture nazionali per la conoscenza e l’informazione culturale e scientifica;

nell’anno 2013, il taglio ai finanziamenti destinati all’ICCU, inizialmente del 31 per cento, è stato limitato ad una riduzione del 14 per cento, consentendo sicuramente una riduzione dei danni;

a distanza di tanti anni dall’avvio del servizio bibliotecario nazionale, stante anche l’attuale situazione recessiva, appare necessario interrogarsi sull’urgenza di avviare un’azione per immettere nuove risorse economiche e di personale nel settore anche per la necessità di far evolvere il livello di tali servizi riconosciuti, dall’intero panorama internazionale, come fiore all’occhiello della cultura italiana;

si ritiene necessaria una tempestiva inversione di tendenza delle politiche culturali –:

quali politiche si preveda di avviare per invertire la tendenza dei tagli lineari fin qui applicati e quali iniziative si intendano programmare, in collaborazione con tutte le istituzioni competenti, almeno per salvaguardare – come il Ministro assicura in una sua recente dichiarazione – un livello minimo di risorse sufficienti a garantire la continuità di tutti i servizi gestiti ed erogati dall’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche e in particolare il Servizio bibliotecario nazionale e di conseguenza i poli sul territorio, pur consapevoli che in futuro serviranno risorse anche per progettare una evoluzione del sistema. (5-00353)

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 settembre 2013

5-00353. Interviente il sottosegretario Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua per conto .

Mi riferisco all’interrogazione con la quale l’On.le Piccoli Nardelli chiede quali atti il Governo intenda porre in essere affinché ci sia una inversione di tendenza con le precedenti politiche di rigore economico in campo culturale e se si ritenga rifinanziare l’istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) affinché sia garantita la continuità di tutti i servizi erogati dal medesimo Istituto.

Premessa indispensabile è che l’ICCU continuerà a svolgere il proprio fondamentale servizio al pubblico e che non è a rischio chiusura per ragioni finanziarie.

Un primo aspetto critico della situazione attuale dell’istituto è costituito dalla ridotta disponibilità di risorse umane, che hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni nell’ambito della generale riduzione degli organici pubblici. La questione degli organici rispecchia la situazione di carenza diffusa per l’amministrazione statale in genere e per l’intero settore bibliotecario, con particolare riguardo per le regioni del centro-nord.

Nonostante le drastiche misure di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica che investono tutta la pubblica amministrazione, la competente Direzione generale ha limitato per l’anno corrente la carenza complessiva di risorse finanziarie, attraverso un ingente sforzo per il reperimento di risorse integrative.

Come correttamente indicato dall’onorevole interrogante infatti, per il 2013, il finanziamento complessivo dell’ICCU, destinato prevalentemente al Servizio bibliotecario nazionale, ammonterà a 1.875.567,75 euro rispetto ai complessivi 2.185.000,00 del 2012, limitando al 14 per cento l’originario taglio del 31 per cento rispetto al 2012.

Tale risultato è stato conseguito, da un lato, grazie al mantenimento dello stanziamento di euro 130.000.00 sul capitolo finalizzato allo sviluppo di SBN, e dall’altro, al supporto che la Direzione generale per le biblioteche ha dato alla programmazione di risorse integrative a favore dell’ICCU (affidate in gestione unificata alla Direzione generale per l’organizzazione e gli affari generali) e a una rimodulazione di fondi residui disponibili. Complessivamente si prevede di passare dai 500.000.00 euro di risorse aggiuntive assegnate all’istituto nel 2012 ai 675.688,75 euro dell’anno corrente.

Si ricorda, inoltre, che l’istituto può integrare i finanziamenti statali con alcuni cofinanziamenti europei per progetti di studio, ricerca e valorizzazione, e può disporre di proventi, anche se di importo non considerevole, derivanti dalle proprie attività di promozione, pubblicazione, consulenza e collaborazione con soggetti pubblici e privati, italiani, comunitari e internazionali.

Non va, comunque, sottaciuta la sempre maggiore difficoltà per questa Amministrazione di sopperire in modi alternativi alla carenza di risorse sui capitoli propri di finanziamento dell’istituto o di SBN, nonostante la costante azione di riduzione dei costi portata avanti negli ultimi anni.

Al fine di proseguire e implementare la positiva esperienza del Servizio bibliotecario nazionale, nel contesto della crisi economica che da anni ha investito il nostro Paese, la competente Direzione generale ha avviato da tempo un attento monitoraggio dei costi del Servizio e stimolato, sin dal 2011, iniziative volte alla riduzione strutturale dei costi di mantenimento dell’infrastruttura informatica. Infine, è stato di recente costituito un gruppo di lavoro per elaborare un piano di razionalizzazione dei poli bibliotecari costituenti il sistema, al fine di ridurre ulteriormente i costi di gestione legati al mantenimento del Servizio bibliotecario in tutte le strutture centrali e periferiche afferenti.

Il risultato conseguito negli ultimi tre anni è quantificabile in una riduzione di circa il 20 per cento dei costi direttamente attribuibili a SBN.

Tale comportamento virtuoso, combinato con la disponibilità di risorse finanziarie integrative come sopra accennato, ha consentito finora di neutralizzare gli effetti negativi dei tagli lineari di bilancio sull’ICCU e su SBN in generale.

Occorre, tuttavia, rilevare che la legge di bilancio per il triennio 2013-2015 prevede, a partire dal 2014, ulteriori tagli generalizzati ai capitoli della tabella ministeriale, sia di funzionamento che di investimento, che per quanto riguarda i capitoli di pertinenza dell’ICCU e di SBN saranno compresi tra il 15 e il 20 per cento, portando la percentuale di finanziamento erogato sui capitoli «propri» dell’ICCU e di SBN al 50 per cento del fabbisogno reale.

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