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La Camera dei Deputati ricorda il centenario del genocidio del popolo armeno

L’Aula della Camera dei Deputati ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del genocidio armeno, di cui domani ricorre il centenario. La Vicepresente della Commissione Cultura, Flavia Piccoli Nardelli, è intervenuta ricordando quei tragici eventi che condussero alla morte oltre un milione e mezzo di persone innocenti, auspicando che la serena valutazione della verità storica contribuisca alla riconcializione tra i popoli, rafforzando il valore della pace e il rispetto delle minoranze.

memoriale genocidio armenoFLAVIA PICCOLI NARDELLI. Gentile Signora Presidente, colleghi tutti, le celebrazioni che si stanno tenendo per commemorare il centenario della Prima Guerra Mondiale, in tutta l’Europa ricordano le tragedie che coinvolsero i popoli belligeranti.

In questo si deve comprendere la tragica vicenda del genocidio del popolo armeno, perpetrato dal governo dei “Giovani turchi”, che ebbe il suo inizio a Costantinopoli il 24 aprile del 1915. Furono deportati ed uccisi oltre 1,5 milioni di armeni dei territori dell’ex impero Ottomano, sotto gli occhi impotenti delle grandi nazioni europee.

Religione e cultura sono sempre stati segni distintivi degli armeni, che per la loro diversità dalla popolazione circostante, furono oggetto di pogrom ricorrenti per quasi tutto il XIX secolo.

L’Italia, tra tutte le nazioni europee, ha avuto da sempre un rapporto privilegiato con gli armeni, fin dal I secolo a.C. ed ha accolto generosamente i profughi dello sterminio del 1915.

Ospita ancora un importante comunità armena che costituisce un caso esemplare di integrazione pacifica.

Gli italiani di origine armena, con il proprio lavoro e impegno, con l’esercizio dei diritti e dei doveri che discendono dalla cittadinanza, hanno concorso al progresso e allo sviluppo del nostro Paese.

Auspichiamo che la Turchia, che aspira a diventare un Paese membro dell’Unione Europea, come bene ha sottolineato il Ministro Gentiloni, saprà trovare nell’ammissione delle responsabilità storiche un elemento di sostegno a questa ambizione, come richiedono gli atti del Parlamento Europeo e come testimoniano le iniziative recenti di intellettuali e di esponenti della società civile turca. La serena valutazione della verità storica contribuisce a rendere più forti il senso della giustizia e il valore della pace, la tutela dei diritti e il rispetto delle minoranze.

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