Il Ministero della pubblica istruzione ha varato un piano per l’assunzione di oltre 2.200 fra ricercatrici e ricercatori, di cui oltre 900 destinati al Sud. È una decisione strategica, che guarda al futuro, alla nostra capacità di competere nello scenario internazionale.
La Ministra ha firmato i decreti, attuativi della legge di bilancio 2018, per il reclutamento di 1.305 posti di ricercatori di tipo B destinati alle Università e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli Enti per la ricerca vigilati dal MIUR.
Con l’ultima legge di bilancio infatti il Governo ha deciso di investire sulle giovani ricercatrici e i giovani ricercatori con un piano straordinario di reclutamento che consentirà di immettere nuove risorse nel sistema, di innalzare ulteriormente la qualità della ricerca nel nostro Paese, di ringiovanire i ruoli.
Inoltre il Miur ha pubblicato il bando PON da 110 milioni che consentirà di attivare altri 600 posti di ricercatore di tipo A (triennali) tutti riservati per gli Atenei meridionali. Gli interventi messi in campo riguarderanno, dunque, nel complesso, oltre 2.200 fra ricercatrici e ricercatori.
In particolare per le assunzioni nelle Università sono previsti 12 milioni di stanziamento per il 2018 e altri 76,5 a partire dal 2019 per il reclutamento di 1.305 ricercatori di tipo «B» e per il loro consolidamento alla fine del contratto triennale, una volta ottenuta l’abilitazione scientifica nazionale nella posizione di professore di seconda fascia.
I posti saranno così ripartiti:
- una quota fissa fra 2 e 10 ricercatori sarà assicurata a ciascun Ateneo sulla base delle sue dimensioni;
- una quota di 2 ricercatori sarà attribuita a ciascuno dei 172 dipartimenti che hanno partecipato alla selezione per i dipartimenti di eccellenza 2018-2022 ma che non sono risultati fra i 180 beneficiari del Fondo messo a bando;
- 327 posti saranno ripartiti sulla base della valutazione della qualità della ricerca (VQR 2011-2014)
- 326 posti, infine, saranno distribuiti in modo da riequilibrare la presenza di ricercatori tra gli Atenei considerando sia la quantità di ricercatori già in servizio, sia la loro percentuale rispetto al resto della docenza.
Il decreto relativo agli Enti Pubblici di ricerca prevede 2 milioni per l’anno 2018 e 13,5 a partire dal 2019.
La determinazione delle somme spettanti a ciascun Ente è stata effettuata tenendo conto della distribuzione ordinaria e premiale del FOE (il Fondo ordinario di finanziamento) negli ultimi 3 anni. Si potranno assumere ricercatori e tecnologi a tempo indeterminato.
Il bando PON, infine, mette a disposizione 110 milioni per due linee di intervento che guardano alla mobilità e all’attrazione di giovani ricercatori in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La Linea 1, “mobilità dei ricercatori”, punta a sostenere la contrattualizzazione, come ricercatrici e ricercatori, con durata del contratto pari a 36 mesi, di dottori di ricerca con titolo conseguito da non più di quattro anni, da indirizzare alla mobilità internazionale (con un periodo da 6 a 15 mesi da trascorrere all’estero).
La Linea 2, “attrazione dei ricercatori”, punta a sostenere la contrattualizzazione, con durata del contratto pari a 36 mesi, di giovani dottori di ricerca, che operano attualmente fuori dalle regioni obiettivo del PON 2014-2020, con un titolo conseguito da non più di otto anni e che abbiano già avuto un’esperienza almeno biennale presso altri atenei/enti di ricerca/imprese con sede operativa all’estero.
Tutti i dettagli si possono trovare sul sito del MIUR