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Musei e social: discrasia tra percezione e realtà

Due dati balzano subito all’occhio della ricerca su pubblico e comunicazione museali condotta dall’Osservatorio News-Italia e dall’Università di Urbino: il primo è confortante, il secondo segnala una discrasia tra percezione e realtà. Il primo riguarda i visitatori: i due terzi degli italiani sopra i 18 anni hanno visitato almeno una mostra o un museo negli ultimi 12 mesi: il 42% ha visitato da una a tre mostre, il 25% più di quattro.  Il secondo punto: i I musei affidano la propria comunicazione ai social media (nell’ordine Facebook, Twitter e a grande distanza Instagram), al proprio sito web e alla newsletter, ponendo i materiali cartacei al quarto posto, quotidiani e i periodici al quinto e la televisione all’ottavo – e grosso modo sulla stessa graduatoria intendono investire nel prossimo futuro.

Gli italiani la pensano invece diversamente, in modo molto più tradizionale: le prime tre fonti sono i materiali cartacei, la televisione e i quotidiani. Il sito web è quarto, i social media all’ottavo, la newsletter al nono. E se si chiede loro su cosa puntare per il futuro rispondono televisione, materiali cartacei e sito web. La divergenza è evidente, e non può essere spiegata in chiave generazionale: i visitatori occasionali, i più giovani, per informarsi usano il passaparola, materiali cartacei, quotidiani e periodici, mentre desidererebbero fruire soprattutto di sito web e tv.

(Fonte Avvenire 13 ottobre 2016)