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Seminario sul Diritto d’Autore

Si è svolto venerdì 23 gennaio all’Istituto Sturzo di Roma il Seminario «Produzione, accesso e tutela dei contenuti culturali per la nuova normativa europea ed italiana del diritto d’autore», promosso dalla Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, On. Silvia Costa, e dalla Vicepresidente Vicario della Commissione Cultura della Camera, on. Flavia Piccoli Nardelli, ed a cui è intervenuto il Ministro Dario Franceschini.

Il seminario è nato dalla volontà di comporre un quadro d’insieme sulla materia del diritto d’autore raccordando e condividendo le posizioni italiane ed europee, ad iniziare dal Partito Democratico, a partire da una ricognizione della normativa nazionale ed europea in merito fino ad arrivare alle esigenze dei diversi stakeholders.

Nuova_immagine_5All’incontro hanno partecipato l’On. Lorenza Bonaccorsi (Responsabile Cultura del Partito Democratico), il Sen. Andrea Marcucci (Presidente della Commissione Cultura del Senato), Luigi Berlinguer (Presidente del Comitato per lo sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica presso il MIUR), Augusto Preta (Direttore generale di ITMedia Consulting), Paolo Marzano (Presidente del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore istituito presso il MIBACT), Francesco Nonno (Telecom Italia), Francesco Posteraro, (Commissario AGCOM). Hanno moderato: Maja Cappello (Capo del Dipartimento informazioni giuridiche dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo – Strasburgo), Giuseppe Mazziotti (Professor Trinity College – Dublin, Ricercatore CEPS – Bruxelles).

Pubblichiamo di seguito l’intervento della Vicepresidente Piccoli Nardelli e, in allegato, l’intervento della Presidente Silvia Costa.

Flavia Piccoli Nardelli. «Il tema della tutela della proprietà intellettuale è un tema importante, e quanto mai attuale sia a livello italiano sia, soprattutto, a livello europeo.

Nuova_immagine_6Il processo, di aggiornamento e unificazione della tutela del diritto d’autore, è compito delicato e difficile, alla luce anche delle nuove opportunità di fruizione dei contenuti offerti dalla rete. È bene ricordare che il diritto d’autore non coinvolge solo musica, film o libri ma anche un tema per noi importante come quello del design industriale.

Come sappiamo, tra gli obiettivi dell’agenda europea di Juncker vi è anche la proposta di riforma della Direttiva 2001/29 la cosiddetta Direttiva Copyright. Un processo che affonda le radici in un lungo e articolato dibattito che ha visto gli stakeholder confrontarsi, anche aspramente, sulla proposta di modernizzare il quadro legislativo in materia di diritto d’autore per “tener conto degli sviluppi del mercato digitale”. Il Commissario Oettinger, che presiede al processo di riforma, ha già precisato che gli obiettivi sono di ampio respiro e a lungo termine.

Credo quindi, molto nell’importanza di questo incontro, non solo per il significato del dibattito su un tema che ritroviamo a vario titolo in quasi tutti i provvedimenti parlamentari di cui ci occupiamo, ma anche e soprattutto per aprire un canale di collaborazione con la Commissione Cultura del Parlamento Europeo, presieduta dall’On. Costa, per noi naturale punto di riferimento.

In Commissione Cultura alla Camera, la materia oggetto di questo seminario è stata affrontata, per ora, solo in modo parziale.

Si è proceduto al recepimento di due direttive europee: la direttiva 2013/37/UE che interviene sui dati delle pubbliche amministrazioni dell’Unione Europea e la direttiva 2011/77/UE concernente la durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi.

In entrambi i casi il lavoro della Commissione non si è limitato ad una delibera favorevole, ma ha posto condizioni e avanzato osservazioni atte a tracciare un chiaro indirizzo di lavoro.

La direttiva 2013/37/UE, è stata discussa alla Camera nel mese di dicembre 2013. La Commissione ha deliberato di riferire favorevolmente con le seguenti osservazioni: 1) in relazione all’attuazione in Italia dell’Agenda digitale, valuti il governo l’opportunità di coordinare, anche con riferimento alle politiche europee, i provvedimenti legislativi emanati in questo settore, in particolare sostenendo la digitalizzazione del patrimonio archivistico, bibliografico e culturale italiano; 2) in merito all’utilizzo esclusivo delle opere digitalizzate, non si introducano vincoli che rendono più restrittiva la normativa nazionale rispetto alle direttive europee; 3) si escluda la possibilità di reintrodurre diritti di sfruttamento di qualsiasi tipo sulle versioni digitalizzate di opere già di pubblico dominio nella versione cartacea, privilegiando l’utilizzo delle licenze aperte.

La direttiva 2011/77/UE, è stata invece discussa il 15 gennaio 2014 ed è stata approvata dalla Commissione con le seguenti condizioni: 1) vengano ripensate le modalità ed i beneficiari dei pagamenti dei diritti spettanti ad artisti non identificati entro tempi ragionevoli. 2) si apra una riflessione completa ed esauriente, in linea con quanto sta avvenendo in ambito europeo, che coinvolga i vari soggetti interessati, su tutta la materia dei diritti d’autore in particolare legati ai nuovi media ed alla loro diffusione.

Come si vede la Commissione ha invitato il Governo ad aprire ad una riflessione completa ed esaurienteNuova_immagine_9 coinvolgendo i vari soggetti interessati, su tutta la materia dei diritti d’autore, in particolare quelli legati ai nuovi media. Ma ha anche sostenuto la necessità di promuovere la digitalizzazione del patrimonio archivistico, bibliotecario e museale italiano, senza introdurre vincoli che rendano più restrittiva la normativa nazionale rispetto alle direttive europee.

È evidente l’ambiguità di una situazione in cui si fa un passo avanti e uno indietro, per tener conto delle nuove sensibilità molto diffuse fra i giovani, fra gli studiosi che spingono per aprire e per liberalizzare sfruttando gli open data anche come base di una nuova imprenditoria digitale, mantenendo però fermo il principio della proprietà intellettuale da preservare comunque.

Per questo sosteniamo da tempo la necessità di un dibattito condiviso per arrivare a regole comuni partendo dal livello europeo per arrivare a incidere su quello italiano.
In relazione alla tutela della proprietà intellettuale sulle reti di comunicazione elettronica, la Commissione Cultura della Camera ha sollecitato l’audizione del Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il prof. Marcello Cardani.

Cardani nell’illustrare i principi di fondo, previsti dal nuovo regolamento dell’AGCOM, frutto di un’ampia consultazione che ha coinvolto nel 2013 i principali soggetti interessati al tema, ha richiamato l’educazione alla legalità nella fruizione dei contenuti digitali, la promozione di forme di offerta legale tempestive ed economiche, la garanzia dei diritti fondamentali rilevanti in materia (libertà di espressione, tutela della riservatezza), la garanzia dei principi di legalità e proporzionalità dell’azione amministrativa, interventi di enforcement solo su segnalazione, dando la priorità ai casi di violazioni massive, infine collaborazione tra i diversi stakeholders per le varie forme di intervento, d’educazione e promozione.

D’altra parte la Commissione ha apprezzato l’intervento del Ministro Franceschini, il quale, nel corso dell’audizione del 7 maggio 2014 sull’equo compenso ha ricordato come garantire il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative, garantisca lo sviluppo artistico e culturale del Paese. Lo stesso Ministro ha poi invitato Governo e Parlamento ad una riflessione sulla necessità di adeguare le norma di legge ai cambiamenti tecnologici e di mercato.

Esiste infatti un problema tutto italiano: molto spesso la politica fatica, soprattutto nel nostro Paese, a cogliere le innovazioni che il progresso ci offre, come nel caso della tutela del diritto d’autore.

Da un lato abbiamo le nuove tecnologie, i nuovi media, i nuovi modi di fruizione di contenuti culturali ed artistici, dall’altro norme legislative risalenti al 1941, che pur con qualche piccola modifica effettuata negli anni, non riescono a stare al passo con i tempi. Anche quando ci si è mossi per attualizzare le norme, come è stato per la liberalizzazione del mercato della gestione dei diritti connessi, i risultati sono stati insoddisfacenti.

Nuova immagine 7La necessità di modificare la legge italiana sul diritto d’autore, è evidente anche nella presentazione, da parte di quasi tutte le forze politiche, di una serie di proposte di legge sul tema. Sono cinque quelle assegnate alla Commissione Cultura. Per ora non sono state calendarizzate.

Altro aspetto legato alla tutela del diritto d’autore è di particolare interesse per la Commissione Cultura. Riguarda l’accessibilità online del patrimonio culturale europeo. Come è noto, a questo scopo è nata “Europeana”, il progetto di una grande biblioteca europea online che raccoglie libri, film, dipinti e giornali dei diversi Paesi dell’UE. Anche in questa direzione l’Italia si è impegnata per rendere disponibile il più alto numero di opere del patrimonio italiano, non coperte da copyright presenti nelle Biblioteche Nazionali, procedendo ad una loro digitalizzazione.

La digitalizzazione del nostro patrimonio ha due valenze, permette la conservazione di opere rare a rischio e, cosa ancor più rilevante, assicura una più vasta divulgazione di testi altrimenti destinati a restare confinati nei nostri archivi o nelle nostre biblioteche.

In conclusione, a mio avviso, tre sono i punti da cui partire per affrontare questo tema, in linea con quanto già avanzato dal Governo Italiano che ha partecipato alla consultazione pubblica proposta dalla Commissione EU.

1) Assicurare i diritti degli autori, degli editori e dei produttori, senza per questo pregiudicare gli utenti e i consumatori. Siamo convinti che occorre garantire la fruizione della cultura senza ledere i diritti dei creatori d’opere d’ingegno.

2) Affrontare questa riforma tenendo conto della complessità del tema, anche in merito alla diffusione dei contenuti su internet e delle potenzialità che offre.

3) Esperire tutti i tentativi di accordi di mercato alla ricerca di soluzioni tra i big player del settore per rendere più facile l’accesso legale a contenuti online, come accade già con la musica.

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