BEGIN TYPING YOUR SEARCH ABOVE AND PRESS RETURN TO SEARCH. PRESS ESC TO CANCEL

Settantesimo anniversario della strage dei bambini di Bullenhuser Damm

La Commissione Cultura della Camera ha organizzato un incontro per celebrare il “Settantesimo anniversario della strage dei bambini di Bullenhuser Damm”, per ricordare la tragedia dei venti bambini di origine ebraica, provenienti da tutta Europa, trucidati dai nazisti nella scuola di Bullenhuser Damm – nei pressi di Amburgo – il 20 aprile del 1945, pochi giorni prima della fine della seconda guerra mondiale, dopo aver subito orrende sperimentazioni nel campo di concentramento di Neuengamme.

20bimbiL’atroce trattamento toccò anche a un bambino italiano di sette anni, Sergio De Simone, ucciso e appeso al muro con un gancio assieme agli altri. Al suo nome è intitolata la piazzola della Risiera di San Sabba a Trieste, l’unico campo di sterminio in territorio italiano.

La cerimonia è stata aperta dalla Vicepresidente della Camera, Marina Sereni cui sono seguiti i saluti della Ministra Maria Elena Boschi. Lo storico Marcello Pizzetti ha introdotto le cugine di Sergio De Simone, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, che hanno ricordato quei giorni di barbarie. Ha moderato i lavori Irene Manzi.

Pubblichiamo di seguito l’intervento conclusivo di Flavia Piccoli Nardelli, Vicepresidente Commissione Cultura della Camera.

«Gentili Relatori e cari Ospiti, il mio compito è chiudere questo nostro incontro a nome della Commissione Cultura della Camera e dell’on. Irene Manzi, che è stata la regista di questa giornata, perché resti memoria dei fatti attraverso la celebrazione di una sorta di “solennità civile” come chiedeva una proposta di legge presentata nella passata legislatura e che non ha potuto concludere il suo iter di approvazione.

Per questo ringrazio in modo particolare il Ministro Maria Elena Boschi e la Vicepresidente Marina Sereni che ci hanno aiutato a dare autorevolezza al nostro incontro

Chi ha vissuto i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale ci dice che la guerra non fu solo catastrofe per l’Italia, ma per l’ intera Europa e per la sua umanità ridotta in brandelli.

Il 27 gennaio, individuato come il «Giorno della Memoria» che ricorda la data in cui i soldati russi aprirono i cancelli del campo di Auschwitz, celebra anche il dolore di quel 20 aprile del 1945.

Ricordare quanto è avvenuto quel giorno è difficilissimo. Ed è quasi impossibile definirlo con le parole perché sono inadeguate: il tradimento della fiducia di un bambino, la violenza esercitata su chi è più debole e fragile colpiscono il nostro io più profondo.

Noi l’abbiamo fatto chiedendo aiuto alla musica e voglio ringraziare per questa collaborazione fra istituzioni Alfredo Santoloci, Direttore del conservatorio di Santa Cecilia e Antonietta Cerocchi che ne è la Vicedirettrice.

SergioDeSimone

Dobbiamo però ricordare quanto è avvenuto proprio per proiettare nel presente e illuminare quella che è oggi la sorte di centinaia e centinaia di bambini, vittime dell’intolleranza, del rifiuto della diversità, dell’antisemitismo, della violenza xenofoba, del fanatismo religioso, della violenza di genere, della violazione dei diritti umani a cominciare da quello alla vita, che vediamo ignorato intorno a noi.

Sappiamo che la memoria guarda al futuro attraverso l’esperienza e la sofferenza del passato. Credo che abbiamo bisogno di mantenere viva la coscienza di questa sofferenza così come abbiamo cercato di fare oggi».

Lascia un commento

Please be polite. We appreciate that. Your email address will not be published and required fields are marked