BEGIN TYPING YOUR SEARCH ABOVE AND PRESS RETURN TO SEARCH. PRESS ESC TO CANCEL

Tutte le Soprintendenze avranno un responsabile per il paesaggio

Una più rapida approvazione dei piani paesaggistici delle regioni. È questo l’impegno preso, ieri, dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini alla riunione dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio. La riforma del Ministero sta prendendo sempre più forma.

Ieri il Ministro ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio e ha parlato dell’impegno del Ministero in favore di una più rapida approvazione dei piani paesaggistici presso le regioni.
Ha anche detto che tutte le Soprintendenze avranno un responsabile del Paesaggio.
La riforma del Ministero sta prendendo forma.

Dopo una prima fase di revisione generale del nostro sistema di tutela e valorizzazione che ha dato vita ai musei e ai parchi archeologici di rilevante interesse nazionale, ai poli museali regionali, e alla riconsiderazione degli uffici centrali e periferici e alla creazione della Soprintendenza Unica, archeologia, belle arti e paesaggio, si accendono i fari sulla tutela del paesaggio.
Il patrimonio culturale, (come dice il Codice) è dato dai beni culturali e dai beni paesaggistici in ottemperanza all’articolo 9 della Costituzione dove per la prima volta si usa il termine “paesaggio”.
Il paesaggio è per il Paese parte integrante del patrimonio culturale: è insieme di natura e cultura è al contempo un concetto antico e moderno.

Papaveripp

Dalla concezione cosiddetta estetizzante di Benedetto Croce (legge del 1922) che poneva la tutela sull’eccezionale bellezza di panorami e beni paesaggistici per arrivare poi, in seguito, alla legge Bottai del 1939, fino al concetto odierno di “paesaggio”.
Passando per la battaglia di Giuseppe Galasso (legge 431 del 1985) che, se anche con un discreto ritardo, tutelava ex lege diversi tipi di paesaggi (i territori contermini ai laghi, le montagne sopra i 1200 metri ecc…) salvando così molti chilometri di territorio.
Quello che oggi si intende per “paesaggio” è stato ben chiarito dalla Convenzione europea del paesaggio firmata dall’Italia nel 2000 e recepita dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
La Convenzione ci ricorda che tutto è “paesaggio”: da quelli di “eccezionale valore” a quelli del “degrado urbano”. Perché tutti sono luoghi di vita delle popolazioni e, come tali, luoghi di aspettative e speranze.
A questo punto appare chiara l’importanza dei Piani Paesaggistici che sono strumento valido di conoscenza in primo luogo e di progettazione e recupero del paesaggio poi.
Questi Piani, se coerentemente indirizzati dal Mibact, così come previsto dal Codice, potranno essere futuro elemento non solo di tutela e valorizzazione dei nostri paesaggi ma anche strumento di sviluppo dei territori in vista di un progresso civile.