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A Milano la Conferenza generale dell’Icom : nuovi stimoli per il nostro sistema museale

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Si è svolta a Milano la 24° Conferenza ICOM http://network.icom.museum/icom-milan-2016//: personalità da 130 paesi diversi per discutere del futuro dei musei.
E’ la 24 conferenza organizzata dall’Icom che con i suoi 35 mila membri in 140 paesi del mondo è una delle più importanti ed autorevoli organizzazioni culturali mondiali.
Il Ministro Franceschini, in apertura, ricordando che il Governo ha messo al centro della politica culturale il tema della valorizzazione del patrimonio culturale, ha voluto presentare i nuovi dati. Nel 2015 l’Italia ha investito il 37% in più nel sistema museale del Paese e si sono messe in atto politiche di ingressi gratuiti, come le domeniche al museo, che hanno portato ai musei dal 2013 al 2015 un + 5 milioni di ingressi che, in totale nei soli musei dello stato, hanno superato quota 43 milioni. Nel primo quadrimestre del 2016 rispetto al 2015 i visitatori sono cresciuti del 9,3% e gli incassi del 16%.

Il tema della conferenza di quest’anno,“Musei e paesaggi culturali” è un’eccezionale occasione per riflettere su alcuni aspetti meno indagati dei nostri musei: il loro significato nella società di oggi e quanto ci si aspetta da loro per il futuro.

La riflessione sul ruolo del museo, collegato al territorio di cui è espressione, è centrale nelle dinamiche di valorizzazione e gestione del nostro sistema museale. Il museo, modernamente inteso, non può che essere lo specchio dei paesaggi e dei territori, e come tale non può essere immutevole e insensibile alle pulsioni che vengono anche dall’ esterno. C’è un estremo bisogno, dunque, che il museo esca dalla sua sede e che entri nel quotidiano dei cittadini e che allo stesso modo sia permeabile verso l’esterno. C’è bisogno che il patrimonio culturale torni ad essere alla portata di tutti e che collabori alla definizione di una società veramente aperta. Perché l’accostamento con il paesaggio è importante?
Perché il paesaggio come patrimonio culturale ne rappresenta l’estrema sintesi, è il luogo della permanenza dei saperi e della trasmissione degli stessi, è quell’opera della natura e dell’uomo che merita tutta la nostra più grande attenzione. La sua centralità, anche in un tema come i musei, rende evidente che ogni politica di valorizzazione e tutela dei nostri paesaggi è centrale per una crescita sociale culturale ed economica. Tenendo sempre presente, come ci ricorda la Convenzione Europea del Paesaggio, che è paesaggio ogni luogo di vita dei cittadini.
Due interventi alla Conferenza di apertura mi sono sembrati particolarmente stimolanti.
Orhan Pamuk, intervenuto in video conferenza, ha esposto la sua idea di museo piccolo e poco costoso, che deve essere come le case delle persone che nel museo si devono riconoscere. Non un museo tradizionalmente inteso che lui vede troppo legato all’idea della rappresentazione identitaria di una nazione.
Christo invece, reduce del successo ottenuto dalla sua installazione sul lago di Iseo, si è soffermato sulla capacità di creazione del paesaggio che con la sua esperienza di Floating Piers è perfettamente riuscito. E’ riuscito, inoltre, ad accendere il dibattito nel Paese sul carattere dell’esperienza artistica che ,come ha dimostrato, non deve sempre e solamente essere tradizionale.
Il dibattito convalida la scelta del Governo di investire nel nostro patrimonio museale che come è evidente, da quanto emerge in ambito internazionale, ha veramente bisogno di stimoli non solo economici.