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Cultura mortificata nella legge di Bilancio

Flavia Piccoli Nardelli è intervenuta in Aula alla Camera per ribadire che nella legge di Bilancio 2019 la #cultura è stata mortificata: non c’è nessuna risorsa aggiuntiva e manca una programmazione di ampio respiro.


Camera dei deputati – XVIII Legislatura
Resoconto stenografico seduta di sabato 29 dicembre 2018
Seguito della discussione legge di Bilancio 2019

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Vede Presidente, un tempo gli esperti dicevano che per capire una manovra occorre vedere le tabelle. Le tabelle del Ministero per i beni e le attività culturali dimostrano che, questa volta, per questa legge, parliamo di un provvedimento che è privo di respiro e senza prospettive.

Dopo gli ultimi anni, che hanno visto investimenti e impegni rinnovati, qui mancano investimenti, ci sono tagli e solo ridistribuzioni di quanto tagliato, perché, Presidente, le uniche risorse che nel Ministero noi troviamo sono quelle che vengono dai 40 milioni che sono stati tagliati dalla app 18 anni e vengono ridistribuiti a pioggia su una serie di realtà che hanno un breve respiro, solo per un anno. Nel secondo anno e nel terzo anno il taglio per i beni culturali è di circa 400 milioni. Cento milioni che vengono dal mancato rinnovo di un fondo che è quello per la tutela del patrimonio culturale e dall’eliminazione della app 18 anni.

Un ultimo problema, Presidente, è quello delle mancate assunzioni: erano state preannunciate 5 mila assunzioni, c’è una necessità di organico per il turnover del Ministero di 3 mila assunzioni, ne sono previste mille. Come lei può immaginare, Presidente, per noi, su un settore come quello dei beni culturali e per l’importanza che ha nel nostro Paese, questa è veramente una manovra in totale perdita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).