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DDL concretezza: no differenze di fiducia tra personale dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Flavia Piccoli Nardelli è intervenuta alla Camera per sostenere l’emendamento 2.3 del Partito Democratico al ddl concretezza (A.C. 1433-A), che, riguardo alle disposizioni per il contrasto all’assenteismo, avrebbe escluso anche il personale del comparto dell’istruzione, dell’università e della ricerca dalla verifica biometrica dell’identità. Questo perché i tre settori costituiscono a tutti gli effetti un’unica realtà educante mentre il provvedimento purtroppo finisce, per un equivoco molto evidente, per colpire soltanto l’istruzione.

Di seguito il testo integrale dell’intervento di Flavia Piccoli Nardelli.

XVIII LEGISLATURA
RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’ASSEMBLEA
SEDUTA N. 159 DI MARTEDÌ 9 APRILE 2019
Disegno di legge: S. 920 – Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo (Approvato dal Senato) (A. C. 1433-A); ed abbinata proposta di legge: Ravetto (A.C. 781) (Seguito della discussione)

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Grazie, Presidente. Presidente, colleghi, il nostro emendamento, in realtà, focalizza quello che è uno dei punti di maggior debolezza di questo provvedimento, perché tutti gli elementi che sono stati sottolineati fino ad ora – la fragilità del provvedimento, l’equivoco che di volta in volta compare – su questo tema specifico assume una evidente rilevanza. Infatti, questo disegno di legge, Presidente, presentato dal Ministro per la pubblica amministrazione, prevede il concerto, fra gli altri, con il Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca.

Ora, noi abbiamo avuto, in Commissione cultura, un dibattito molto acceso, molto combattuto, direi sofferto, perché, dal nostro punto di vista, i tre settori, quindi quello dell’istruzione, dell’università e della ricerca, costituiscono un’unica realtà; una realtà che si deve ispirare, da un lato, sicuramente a correttezza e responsabilità – e noi questo lo rivendicheremo sempre -, quindi siamo assolutamente favorevoli a quella che è l’assunzione di responsabilità che la pubblica amministrazione deve avere, ma noi contiamo anche su quello che è il rapporto di fiducia, di leale collaborazione, che in un comparto come questo noi consideriamo alla base di quella che è davvero una comunità educante, che non si esplica soltanto nell’istruzione, si esplica anche davvero nell’università, nel rapporto della ricerca, perché le basi, a cui si fa riferimento, i valori che noi vogliamo trasmettere, sono, per tutti e tre i settori, gli stessi.

Ecco perché questo provvedimento purtroppo finisce, per un equivoco molto evidente, per colpire e per toccare soltanto l’istruzione.

Quello che noi vogliamo mettere in risalto è come questo sia un equivoco voluto, un equivoco che noi cerchiamo di smascherare, perché questo provvedimento naturalmente – come sapete – non riguarda poi alla fine i professori universitari, non riguarda i ricercatori.

Allora, io mi chiedo come possiamo pensare che ci siano livelli diversi di fiducia, di credibilità, in questo mondo che per noi è un mondo che deve operare insieme?

Naturalmente, rimane quello che è uno dei nodi di cui abbiamo parlato, l’equivoco sull’impegno economico. Come possiamo pensare che la scuola, che ha delle gravissime problematiche sulla dispersione scolastica, su risorse che comunque non sono mai sufficienti ad affrontare tutti i problemi che la scuola porta con sé, investa su sistemi di controllo di questo genere, che sono controlli legati a una presenza fisica? Noi sappiamo benissimo che, nel comparto dell’istruzione, c’è un controllo, che è un controllo sociale, che è un controllo di valori, che è un controllo di presenza davvero. Nel momento in cui delle classi restano scoperte, sappiamo che questo è un elemento ineludibile. Ora, noi su questo chiediamo che questi tre elementi, che questi tre settori vengano considerati insieme, per quello che sono, un elemento importantissimo per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Emendamento 2.3
ART. 2.
Al comma 1, primo periodo, dopo le parole: con esclusione aggiungere le seguenti: del personale del comparto dell’istruzione, dell’università e della ricerca,