In questo 2024 di presidenza italiana del G7, la Camera dei deputati intende offrire un suo contributo ai partner proprio in relazione allo sviluppo della tecnologia IA applicata al lavoro per la democrazia, anche chiamando a raccolta giovani sviluppatori in una grande call pubblica orientata ad analizzare idee e progetti per il futuro. La manifestazione di interesse per la raccolta di proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa a supporto del lavoro parlamentare può essere inviata fino al 31 maggio.
Nell’occasione il Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, guidato dalla Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha presentato il Rapporto sull’uso dell’IA a supporto della produzione legislativa.
L’invito a partecipare a due «call for proposals» e una «call for ideas» è rivolto a studiosi impegnati in corsi post universitari, ricercatori ed enti di ricerca. A luglio saranno annunciati i vincitori e subito dopo potrà partire la sperimentazione su vasta scala dell’IA generativa alla Camera con un percorso graduale in tre tappe. La prima è rappresentata dall’integrazione degli strumenti di intelligenza artificiale nei processi di lavoro interni di predisposizione della documentazione parlamentare per l’istruttoria legislativa (i dossier). Il secondo passaggio sarà quello dell’impiego dell’IA a supporto dei singoli parlamentari anche per la predisposizione di proposte di legge ed emendamenti, mentre la terza tappa sarà quella di avvicinare maggiormente i cittadini alla Camera rendendo più trasparenti le informazioni sull’attività del Parlamento.
Nel dettaglio, la manifestazione di interesse è rivolta a giovani studiosi, ricercatori, centri di competenze universitari, enti di ricerca e intende raccogliere progetti di utilizzo dell’Intelligenza artificiale generativa per reperire e organizzare informazioni qualificate, per supportare la predisposizione degli atti di iniziativa, per far conoscere la documentazione e l’attività parlamentare in modo più completo e inclusivo.
Nel Rapporto sull’uso dell’IA a supporto della produzione legislativa il Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione della Camera ha tracciato i principi per l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito parlamentare: trasparenza, integrità informativa, responsabilità umana, formazione, competenze, consapevolezza, partecipazione pubblica, sicurezza, robustezza, beneficio pubblico e prevenzione delle interferenze.
Il documento è frutto dell’indagine conoscitiva svolta dal Comitato tra aprile 2023 e gennaio 2024 attraverso un ciclo di audizioni e una missione negli Usa con l’obiettivo di approfondire, oltre alle possibili applicazioni a supporto del lavoro parlamentare, anche lo stato dell’arte dell’evoluzione dell’IA, le sue potenzialità e le sfide. Secondo il report, nel corso dell’indagine è emersa “la necessità di una regolamentazione, a livello nazionale e sovranazionale, tempestiva e tecnologicamente neutrale, capace di normare efficacemente gli usi dell’IA nei vari settori della società”. Viene, quindi, ipotizzato un percorso che gradualmente “integri gli strumenti di intelligenza artificiale di nuova generazione nei processi di lavoro parlamentare”.
Tra i principi per l’uso dell’IA a supporto del lavoro parlamentare, formulati nel rapporto, ci sono la trasparenza, l’integrità informativa e la responsabilità umana. Le decisioni e i processi – si legge nel documento – devono essere “spiegabili, pubblici e comprensibili, consentendo un controllo democratico”. Inoltre deve essere “garantita l’affidabilità dei contenuti generati dall’IA utilizzata per evitare errori o allucinazioni e assicurare una corretta informazione” e devono essere assicurati “la responsabilità e il controllo umano”. Tra i principi ci sono anche quelli volti a garantire “i necessari interventi di formazione all’uso dell’IA” e “competenze aggiornate”, assicurare il “più ampio contributo di tutti i soggetti interessati”, sicurezza e robustezza, interesse pubblico e prevenire “ogni forma di interferenza indebita attraverso l’IA”.
«Il rapporto che viene presentato rappresenta una importante occasione per riflettere sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Abbiamo tutti la sensazione di trovarci di fronte a un punto di svolta epocale nella storia dell’umanità. Le nuove forme di intelligenza artificiale sono un ponte verso il futuro in cui si ridefiniscono i rapporti tra gli strumenti tecnologici e l’uomo. Questo futuro non appare esente da criticità. L’intelligenza artificiale non deve essere un sostituto tout court dell’uomo, deve rimanere uno strumento», ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nella sua introduzione e proseguendo ha sottolineato: «l’intelligenza artificiale deve essere comprensibile, trasparente e partecipata». Ha richiamato infine a necessità di un quadro sovranazionale che disciplini il settore e ha invitato a un «uso saggio e responsabile» dell’intelligenza artificiale, all’interno di una «profonda riflessione etica». Questa tecnologia, ha concluso, apre possibilità senza precedenti, «utilizziamola per creare un futuro migliore per tutti».
Sull’intelligenza artificiale «siamo stati il primo Parlamento in Europa ad aver avviato un’indagine conoscitiva e siamo oggi i primi ad avviare una sperimentazione specifica all’interno dell’istituzione parlamentare. Questo è infatti il prossimo passo e ci candidiamo a essere pionieri», ha sottolineato Anna Ascani, vicepresidente della Camera, alla guida del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio. «Un rapporto – spiega Ascani – che è frutto di un lavoro che va avanti dall’aprile 2023, fatto di audizioni ma anche di una missione negli Usa: un testo per cui abbiamo chiesto il contributo di tecnici, stakeholder ma anche di esperti di etica, per valutare al meglio le opportunità e i rischi connessi all’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa. Oggi concludiamo questo lavoro pubblicando un report, rendendolo disponibile ai cittadini e avviando una fase due che per noi è altrettanto importante, in quanto dimostra che da questo lavoro di audizioni nascerà un beneficio concreto per l’amministrazione e per i cittadini». Una fase due che vedrà la possibilità di presentare proposte fino al 31 maggio, che saranno valutate dal comitato e da una commissione tecnico-scientifica: i vincitori saranno annunciati entro il mese di luglio.
«Abbiamo lanciato – ricorda la vicepresidente della Camera – una manifestazione di interesse in tre categorie: prima di tutto chiediamo di offrirci delle proposte che funzionino per supportare il lavoro dell’amministrazione nella redazione dei dossier, della documentazione parlamentare, facilitando soprattutto il lavoro di comparazione con le altre assemblee legislative e gli altri contesti legislativi; il secondo ambito riguarda il supporto al lavoro dei parlamentari». La precisazione è d’obbligo: «Né nel primo né nel secondo caso – assicura Ascani – chiediamo di sostituire il lavoro dell’amministrazione e tantomeno dei membri del Parlamento, ma di aiutare a ricostruire al meglio il contesto informativo per avere come risultato un lavoro più efficace». Il terzo ambito è invece rappresentato da una “Call for ideas”: «sappiamo – sottolinea la parlamentare – che i limiti della tecnologia esistono ancora, che l’intelligenza artificiale generativa fa ancora errori, quindi per poter utilizzare nella pubblica amministrazione uno strumento rivolto ai cittadini siamo consapevoli di dover migliorare: quindi chiediamo idee su come utilizzare questi strumenti per migliorare l’accountability del Parlamento, ovvero l’apertura ai cittadini per consentire loro di considerarlo una casa di vetro. Sappiamo che la tecnologia in questo può supportarci, chiediamo agli studiosi e ai ricercatori di aiutarci a capire come».