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ICOM Censimento Musei e Paesaggi Culturali: 35 progetti presentati alla Conferenza Generale

Alla 24° Conferenza generale dell’Icom, che si è chiusa domenica a Milano, Icom Italia ha presentato i trentacinque progetti selezionali dal censimento “Musei e Paesaggi Culturali” del 2015 con la qualifica “eccellente pratica nella relazione fra museo e paesaggio culturale” http://www.icom-italia.org/. Questi sono stati inclusi in una proiezione video presentata a ciclo continuo nello stand Icom Italia. Dieci dei trentacinque, che invece hanno ricevuto la Menzione speciale, sono stati presentati nelle giornate d’incontro promosse da Icom Italia alla Conferenza Generale.

E sono:
Acquapendente, Lazio, Museo del fiore
Bassano del Grappa, Veneto, MBA – Musei Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa
Bologna, Emilia Romagna, MAMbo – Istituzione Bologna musei
Campofilone, Marche, Ecomuseo della Valle dell’Aso e delle sue identità
Castellana Sicula, Sicilia, MUSEA – Rete dei musei Madonie-Himera
Cerreto di Spoleto, Umbria, CEDRAV – Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Umbria, Valnerina e nella dorsale appenninica umbra
Cesenatico, Emilia Romagna, Museo della Marineria
Firenze,Toscana, Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze
Gemona del Friuli, Friuli V.-Giulia, Ecomuseo delle acque del gemonese
Villanova di Bagnocavallo, Emilia Romagna, Ecomuseo delle Erbe Palustri

Questi Musei sono distanti dall’idea di museo tradizionale e rendono bene l’idea del dibattito che si sta definendo in questo campo. La Carta di Siena 2014 “Musei e Paesaggi culturali” ha posto i principi di una nuova relazione che il museo cerca con il paesaggio.

I nostri musei hanno un carattere territoriale in primo luogo per il modo in cui nascono, per la provenienza stessa delle collezioni. Nei musei si conservano i beni emersi dagli scavi, quelli provenienti dagli enti ecclesiastici soppressi, da lasciti e donazioni, quelli che non potendo restare in situ, a causa di problematiche legate alla conservazione, vengono sistemati nelle sale in cerca di un nuovo contesto.
Le collezioni dei nostri musei, nella maggior parte dei casi, non provengono da territori lontani ma rispecchiano la storia, il saper fare e le tradizioni dei luoghi stessi. La decontestualizzazione dei beni non ha significato anche una loro delocalizzazione e i rapporti con i territori sono rimasti saldi.
Ora l’interesse che il Museo ha per il paesaggio, così come emerge dalla Conferenza Icom, assume per il nostro Paese un’ importanza primaria e offre una giusta novità, non perché il paesaggio debba diventare un “oggetto” da museo, ma perché coglie l’importanza del recupero di un rapporto proficuo e già esistente.
Questi dieci musei selezionati si occupano di spiegare i paesaggi che li circondano, ne danno una lettura approfondita da diversi punti di vista: il fattore naturale, quello degli eventi della storia e della vita delle popolazioni che vi hanno abitato e che vi abitano ora e le interrelazioni che si creano fra loro. Oggetto della ricerca è l’intrecciarsi dell’opera della natura e quella dell’uomo che ha creato un dato paesaggio. Saper spiegare questo fenomeno è importante, ci rende più consapevoli e responsabili nei confronti dei luoghi dove si svolge la nostra vita.
Il Museo del Fiore di Acquapendente (VT),http://www.museodelfiore.it , si trova nella riserva naturale di Monte Rufeno e si occupa di analizzare e condividere i caratteri del paesaggio della riserva; i Musei Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, http://www.sistemamuseo.it, offrono una interessante sperimentazione di sinergie che si esplicano in laboratori tematici per i ragazzi da svolgere nelle sezioni dei musei civici, le tematiche sono la natura, la storia alcuni protagonisti delle arti; L’ecomuseo della Valle dell’Aso e delle sue identità, http://www.ecomuseovalledellaso.it , come l’Ecomuseo delle acque del gemonese a Gemona del Fruili , http://www.ecomuseodelleacque.it, e quello delle Erbe palustri di Villanova di Bagnocavallo in Emilia, http://www.ecomuseoerbepalustri.it, si interessano dei caratteri specifici dei territori e ne danno una lettura particolare e approfondita; il CEDRAV in Valnerina, http://www.cedrav.org, ha come sede l’ex monastero di San Giacomo a Cerreto di Spoleto, istituito nel 1990 dalla Regione Umbria, e la sua missione è quella di valorizzare i contesti naturali e culturali del territorio attraverso la creazione di un “museo diffuso”.
Quelli citati rappresentano solo alcuni dei musei che hanno ricevuto la Menzione speciale dell’ICOM che ci sembrano particolarmente interessanti poiché ci presentano un nuovo modo di guardare all’istituzione museale, più dinamico e maggiormente in contatto con le realtà dei territori.