Il Ministro Dario Franceschini ha illustrato questa mattina alla stampa il nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. Al centro il rafforzamento e l’integrazione del turismo con le politiche culturali, il potenziamento delle funzioni di tutela e l’incremento dei presidii sul territorio, una forte attenzione alle industrie culturali e creative e alla digitalizzazione del patrimonio culturale, il miglioramento dell’efficienza organizzativa e il potenziamento dell’autonomia dei musei e degli istituti MiBACT
LE NOVITÀ
Con il ritorno del turismo al MiBACT nascono anche 7 nuovi musei autonomi e 10 nuove soprintendenze; 3 nuove direzioni generali – turismo, creatività contemporanea, sicurezza del patrimonio culturale; l’Istituto per la digitalizzazione del patrimonio – Digital Library; la Soprintendenza Nazionale per l’Archeologia Subacquea. Viene inoltre rafforzato l’Archivio Centrale dello Stato e la rete degli archivi di Stato; si potenzia l’autonomia degli istituti scientifici del Ministero e delle biblioteche, a partire da quella dei Girolamini di Napoli che diviene biblioteca nazionale.
TUTELA E CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
Le principali novità del regolamento voluto da Franceschini si muovono su quattro assi: integrare nuovamente il turismo con le politiche culturali; potenziare le funzioni di tutela, anche incrementando il numero di presidii sul territorio; rafforzare le strutture per la creatività contemporanea e la digitalizzazione; rilanciare l’autonomia dei musei e migliorare l’efficienza organizzativa.
MUSEI, RAFFORZATA L’AUTONOMIA
Successi gestionali, nuovi allestimenti, crescita di pubblico: dopo i risultati della riforma voluta da Franceschini nel suo primo mandato nascono sette nuovi musei autonomi. Oltre al ripristino dell’autonomia per la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e il Parco Archeologico dell’Appia Antica, diventano autonomi il Vittoriano e Palazzo Venezia a Roma, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Palazzo Reale di Napoli, il Museo Nazionale di Matera e il Parco Archeologico di Sibari. Quest’ultimo, per il Ministro, rappresenta “una grande sfida di riscatto. Come a Pompei, anche a Sibari abbiamo la possibilità di invertire una percezione sbagliata di un intero territorio ricco di tesori archeologici e opportunità”.
I nuovi musei, come i precedenti, sono stati scelti in base alla rilevanza dei luoghi e delle collezioni, alle potenzialità di sviluppo, alla distribuzione geografica, agli elementi storico artistici, alla sostenibilità economica, agli impatti sociali sulle comunità. “L’autonomia funziona – ha dichiarato il Ministro Franceschini – e i dati parlano chiaro. L’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano”.
La selezione dei direttori avverrà con bando internazionale.
Per quanto riguarda i siti non autonomi, sempre con l’obiettivo di dare maggiore autonomia, la riorganizzazione prevede la trasformazione dei poli museali in direzioni museali regionali e la nascita della direzione Musei statali della città di Roma.
PIÙ PRESIDII DI TUTELA
Viene potenziata la rete della tutela del patrimonio culturale sul territorio attraverso la creazione di dieci nuove soprintendenze, a partire da quella Nazionale per il Patrimonio Subacqueo che avrà sede a Taranto, con anche competenze territoriali sulla città e la sua provincia.
“Nasce una soprintendenza nuova chiesta da decenni – dichiara il Ministro Franceschini – che ha origine da una consapevolezza fin troppo ovvia: siamo un paese circondato dal mare. L’archeologia subacquea è stato uno dei campi di ricerca più importanti che il nostro Paese abbia avuto, una competenza che si è andata via via svuotando e oggi conta poco più di una decina di unità che vantano professionalità specifiche in questo settore. Abbiamo creato quindi una soprintendenza nazionale per il patrimonio subacqueo con sede a Taranto e che avrà due sedi operative, una a Venezia e una a Napoli.
Questa Soprintendenza avrà anche competenza territoriale sulla provincia di Taranto, che torna ad avere così una sede dedicata per la tutela, oltre a una competenza nazionale che si integrerà con quelle territoriali per quello che riguarderà il patrimonio subacqueo. Questo intervento è parte del rilancio della città che il Ministero sta definendo e che passa anche attraverso la cultura”.
L’articolazione periferica del MiBACT viene rafforzata riequilibrando il rapporto tra centro e periferia a favore della seconda e aumentando le strutture e i presidii territoriali in base a parametri demografici e a dati oggettivi in modo da garantire un servizio efficace ed efficiente. In questa direzione vanno anche la conferma degli uffici esportazione quali strutture interne alle soprintendenze e il ripristino delle commissioni regionali per il patrimonio culturale. Altra novità, la biblioteca dei Girolamini diventerà nazionale.
Le nuove soprintendenze sono:
a) le soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio di:
- Rieti e Viterbo e per l’Etruria meridionale;
- Cosenza;
- Pavia, Monza e Brianza;
- Imperia e Savona;
- Ascoli Piceno, Fermo e Macerata;
- L’Aquila e Teramo;
b) la soprintendenza nazionale per il patrimonio subacqueo di Taranto, con competenza anche territoriale sulla città e la sua provincia;
c) le soprintendenze archivistiche e bibliografiche di:
- Umbria;
- Basilicata;
- Campania.
PATRIMONIO FERITO ED EMERGENZA CLIMA, NASCE LA DIREZIONE PER LA SICUREZZA
Grande attenzione è rivolta alla gestione delle situazioni di crisi con la creazione della Direzione Generale per la sicurezza del Patrimonio culturale, con due servizi dedicati alle emergenze e alle ricostruzioni in caso di eventi naturali e di garantire maggiore sicurezza contro furti o incidenti all’interno dei siti.
Trova così pieno rilievo istituzionale l’enorme esperienza maturata nei decenni con la messa in sicurezza e il recupero del patrimonio colpito durante conflitti, terremoti e inondazioni.
Una scelta in linea con quanto il ministro Franceschini sta portando avanti in sede internazionale dove, solo poche settimane fa, ha ribadito alla direttrice generale Unesco, Audrey Azoulay, la necessità di intervenire con protocolli e procedure ben definite a difesa del patrimonio culturale minacciato dal terrorismo, dalle calamità naturali e dagli effetti negativi del cambiamento climatico.
GOVERNARE LA CRESCITA DEL TURISMO
Il settore del turismo torna nel proprio ambito naturale, con l’istituzione di una Direzione Generale con il compito di curare i rapporti con le regioni, attuare il Piano strategico nazionale, concorrere alla promozione turistica e vigilare sull’Enit e sugli altri enti operanti nel settore.
La nuova Direzione Generale, inoltre, integra le proprie competenze con quelle di tutela e di attività culturali, dal momento che sempre di più sarà necessario governare e indirizzare i grandi flussi turistici per decongestionare le città d’arte, rispondendo a un’esigenza di salvaguardia del patrimonio. In tale ottica, assume un ruolo strategico la figura dei Segretari regionali del ministero, ripristinati nella loro dimensione territoriale originaria riferita all’intera Regione che è l’interlocutore istituzionale del Ministero in questo settore.
INVESTIRE SU CREATIVITÀ E DIGITALE, NASCE LA DIGITAL LIBRARY
Con la creazione della nuova Direzione Generale Creatività Contemporanea e dell’Istituto per la digitalizzazione del patrimonio, la Digital Library italiana, il MiBACT si allinea all’esigenza di rivolgere al futuro parte della propria attenzione.
Alla nuova Direzione Generale sono affidate le competenze in materia di rigenerazione urbana, periferie, industrie culturali e creative, fotografia, design e moda, mentre la Digital Library ha il compito di coordinare ogni iniziativa del MiBACT riguardante la digitalizzazione del patrimonio e a essa fanno riferimento i quattro istituti centrali del Ministero con competenze di catalogazione e ricerca in materia di archivi, biblioteche, catalogo e beni sonori.
PATRIMONIO IMMATERIALE
Importante è infine il potenziamento del settore della demoetnoantropologia e del patrimonio immateriale: sono ripristinati sia il servizio dirigenziale dedicato nella Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio, sia l’area funzionale nelle soprintendenze; è inoltre previsto, come ufficio dirigenziale di livello non generale dotato di autonomia speciale, l’Istituto centrale per il Patrimonio immateriale.
Il regolamento di riorganizzazione è stato presentato alle organizzazioni sindacali e al Consiglio superiore dei beni culturali per poi essere approvato al Consiglio dei Ministri ed essere trasmesso agli organi di controllo per la registrazione.