(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 26 apr – «Il processo di defiscalizzazione al 65% sulle donazioni liberali erogate a sostegno dell’arte e del patrimonio culturale del Paese, tasso più alto d’Europa in questo settore, ha incentivato sia le forme di macro-mecenatismo che quelle di micro-mecenatismo dalle quali sono stati raccolti oltre cinquecento milioni di euro. Uno straordinario esempio di collaborazione tra pubblico e privato nell’interesse dell’Italia che deve essere sostenuto con ulteriori sostegni al credito d’imposta, specie dopo gli ingenti danni causati dalla crisi pandemica», è l’appello lanciato da Flavia Piccoli Nardelli, deputata Pd, nel corso del Forum “Cultura e Impresa volano per la ripresa” organizzato dalla Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
Cultura: Piccoli Nardelli (Pd), incentivare i sostegni al credito d’imposta
Cassese: storia e implicazioni del mecenatismo
La donazione di opere d’arte private allo Stato include numerosi e diversi aspetti, dalla gestione delle collezioni alla catalogazione dei beni, sino ai profili finanziari e fiscali. Qual è la storia delle donazioni in Italia e in altri Paesi europei e quale impatto questa ha avuto sulle collezioni pubbliche? Chi decide davvero se accettare o meno un dono di un privato? Con quali condizioni e vantaggi per le parti coinvolte?
Il libro “Donare allo Stato. Mecenatismo privato e raccolte pubbliche dall’Unità d’Italia al XXI secolo” a cura di Lorenzo Casini ed Emanuele Pellegrini, il Mulino 2019, risponde a queste e altre domande, trattando in modo organico e multidisciplinare i temi del dono di opere d’arte dal privato al pubblico, grazie anche ai contributi di professionisti del settore museale, accademici e amministratori del patrimonio culturale.