Dopo il 2016 Anno nazionale dei Cammini che ha dato vita a una serie di iniziative e a un piano specifico di valorizzazione dei principali cammini storico-devozionali del Paese, il ministro Dario Franceschini ha indetto per il 2017 l’Anno dei Borghi.
Il progetto dell’Anno dei Borghi 2017 è sostenuto, oltre che dal MiBACT, da Anci, da Enit e da tutte le associazioni che da sempre si occupano dei borghi d’Italia.
Alla base di queste iniziative vi è uno degli elementi programmatici del Governo ovvero quello di creare un nuovo turismo culturale attraverso alcune azioni specifiche messe in campo in questi quattro anni: l’accorpamento del dicastero del turismo al Ministero dei beni e delle attività culturali, la proposizione, più volte sostenuta dal Ministro Franceschini, di voler dare vita ad un nuovo rapporto cultura- turismo, il sostegno ai progetti nelle leggi di bilancio e negli stanziamenti economici del MiBACT, la redazione del Piano Strategico del Turismo italiano 2017-2022.
Riportare al centro delle politiche di sviluppo un turismo sostenibile che sappia valorizzare il carattere dei nostri territori è un’azione strategica, alla cui base c’è la conoscenza dei paesaggi e dei beni culturali materiali e immateriali che li qualificano. Un’azione fondante del sentimento identitario che a loro ci unisce.
Fornire un’offerta culturale ampia e differenziata è una necessità, sotto gli occhi di tutti, non solo per aumentare l’indotto del turismo, ma anche per decongestionare alcune mete culturali che in questi ultimi anni stanno vivendo una vera e propria crisi.
I borghi definiscono il carattere dei nostri paesaggi, la loro valorizzazione e inclusione in un piano di sviluppo turistico sostenibile ci permette anche di adempiere a quanto previsto nella Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 2000, sottoscritta dal nostro Paese, che ci impegna a “riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità” e anche ad “integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio”.
Dunque un progetto quello dell’anno 2017 dei Borghi che insieme a quello dei Cammini storico- devozionali ridisegna l’idea di turismo per il Paese.