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Audizione del Ministro Franceschini in Commissione Cultura

Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha presentato al Parlamento le linee programmatiche del suo nuovo mandato, il secondo alla guida del Dicastero, nel corso della sua audizione in Commissione Cultura alla Camera, evidenziando che «è un passaggio non solo formale e dovuto ma momento molto utile per ascoltare le osservazioni e i suggerimenti dei gruppi parlamentari all’inizio di un percorso di governo».

Il Ministro ha cominciato il proprio intervento asserendo che «una delle grandi sfide è quella di far diventare le politiche della cultura centrali nelle scelte strategiche del Paese, del Parlamento e del Governo …  Non è un discorso retorico, sicuramente il patrimonio culturale materiale e immateriale, del passato e del presente, è una delle grandi peculiarità, uno dei punti forza del paese e una delle grandi opportunità di investimento e valorizzazione … È uno dei terreni, merce rara in questo periodo, in cui si potrebbe arrivare a convergenze e rapporti positivi tra maggioranza e opposizione».

Il Ministro ha poi ringraziato il suo predecessore Alberto Bonisoli per il lavoro svolto assicurando che «non farò alcuna controriforma della controriforma (come è stato chiamato il lavoro del ministro Bonisoli). Non c’è stata una controriforma della riforma dei Beni culturali. Ci sono stati dei correttivi, alcuni li condivido altri meno, ma i cardini di quella riforma sono rimasti».

Chiarisce che continuera’ sulla strada intrapresa cinque anni fa: «ho incontrato diverse organizzazioni sindacali, poi i gruppi parlamentari- ha aggiunto -. Andranno consolidate alcune cose come investire nella misura massima possibile nelle grandi esperienze che ci sono in Italia in materia di tutela dei Beni culturali e del paesaggio, che vanno valorizzati e difesi» … «Il patrimonio delle soprintendenze va assolutamente tutelato e difeso. Questo è un lavoro che va confermato. Avere un’unica soprintendenza è un valore aggiunto sul quale non torno indietro » … « Hanno aiutato cittadini e imprese, casomai vedremo come ridurle geograficamente»

Ribadisce le scelte fatte per i musei: «un’esperienza che va consolidata e rafforzata per portare nel nostro ordinamento qualcosa di più attuale… Noi eravamo avanti sulla tutela e indietro sulla promozione, i musei erano degli uffici delle soprintendenze, non avevano il bilancio, il comitato scientifico, erano degli uffici, anche i grandi musei. Aver creato la direzione generale dei musei è stato importante e mi pare che vada rafforzata. L’esperienze dei poli museali, invece, va rivista perché’ non ha funzionato come doveva».

Franceschini ha annunciato anche che dovranno trovare una nuova dignità gli archivi storici: «che sono un patrimonio enorme e anche una grande occasione economica, vanno valorizzati, difesi, messi in rete».

Sottolinea la necessità di «investire sulla diplomazia culturale. Su quello siamo una superpotenza, quindi se rafforziamo sulla diplomazia culturale rafforziamo tutta la nostra diplomazia e i rapporti internazionali».

Annuncia che « Vanno attuate le norme nuove sul cinema» approvate nella scorsa legislatura «che hanno avuto un voto trasversale e il contributo del parlamento sara’ molto utile».

Inoltre, l’obiettivo che si propone per questo secondo mandato al Ministero per i beni culturali è «di investire in arte, architettura contemporanea e nelle industrie culturali creative. Su queste ultime c’è già un intervento in un collegato alla manovra». … «Ci sono interi settori, come la fotografia, che non hanno mai avuto riconoscimento» …

C’e’ il nodo del turismo, che torna al Mibact dopo la parentesi all’Agricoltura voluta dalla Lega. L’Italia «meriterebbe un ministero ad hoc», dice, però mancano le risorse. Il decreto che decide il rientro delle competenze al Collegio Romano è all’esame del Parlamento.

Sottolinea anche le emergenze del suo Ministero, innanzitutto l’investimento sulla sicurezza e sull’antisismico «tema vero per cui serviranno risorse  per i beni culturali. È un lavoro lungo, ma va cominciato senza aspettare che arrivi un terremoto ».

Evidenzia la necessità di sciogliere il nodo dell’incapacità di spesa, pur in presenza di fondi disponibili: «nella scorsa legislatura è stato fatto un investimento rispetto al patrimonio attraverso il Cipe e la legge di Bilancio, per cui si è arrivati sopra i 4 miliardi. Ma non c’è capacità di spesa. È un tema che riguarda anche il Mibact che bisogna recuperare o attraverso una direzione nazionale appalti o attraverso altre forme. In Italia le risorse non bastano, ma intanto ci sono alcuni miliardi da spendere già destinati» che bisogna recuperare.

Franceschini ha sottolineato la necessità di affrontare con urgenza il nodo dell’organico del Mibact: «l’urgenza del ministero è il personale per cui mi batterò nella legge di bilancio… sono state assunte 1000 persone e al concorso hanno partecipato in 200 mila, per far capire i numeri – ha sottolineato – Attualmente la carenza è di 4.000 persone e presto, con l’alto turn over dovuto all’età media dei dipendenti e all’introduzione di quota 100, questa carenza sarà ancora maggiore», c’è il rischio di perdere tanto prezioso e know how.

Infine, il Ministro ha ascoltato le questioni poste dai singoli parlamentari delle due Commissioni Cultura di Camera e Senato riunite per l’audizione delle lineee programmatiche del Dicastero.

Un tema toccato dallo stesso Franceschini nel corso della sua introduzione e richiamato da vari parlamentari (a cominciare da Flavia Piccoli Nardelli del Pd) è quello della proposta di legge sulla promozione della lettura, approvata alla Camera a metà luglio e in attesa di essere calendarizzata al Senato. La deputata del Partito Democratico ha anche voluto sottolineare il richiamo fatto dal ministro a una maggiore attenzione ad archivi, biblioteche e istituti culturali.

Un altro tema sottolineato da diversi parlamentari è quello dell’innovazione e della digitalizzazione in ambito culturale. È stato richiamato da Francesco Verducci e da Gianluca Vacca che ha anche chiesto conto del futuro della direzione Generale attivata dal predecessore Alberto Bonisoli al Mibact.

L’esigenza emersa da più parti (sottolineata anche dal ministro in sede di illustrazione delle linee guida) è quella relativa al personale del ministero e degli uffici periferici. Come intenderà procedere Franceschini sul fronte di nuovi concorsi?

È emerso anche il tema legato alle figure professionali della cultura e all’uso del volontariato di cui si sta occupando la Commissione Cultura del Senato.

Molto apprezzato è stato il riferimento alla necessità di porre maggiore attenzione al settore delle industrie culturali e creative.

Una parola risuonata spesso nelle quasi due ore di confronto parlamentare è stata ‘autonomia’. Intesa sia come autonomia dei musei sia intesa come autonomia differenziata.

Il deputato Gabriele Toccafondi di Italia Viva ha richiamato vari temi nel suo intervento: dalla disciplina dei prestiti all’estero delle opere d’arte, alla nuova Direzione Contratti e concessioni del Mibact fino al ruolo del segretario generale all’interno del ministero.

Anche il Bonus Cultura, la card da 500 euro per i diciottenni, è comparso spesso negli interventi dei parlamentari. Si chiede al ministro quale sia il suo futuro. E se verrà rifinanziata. Così come dovrà essere rifinanziato il fondo triennale per le rievocazioni storiche che è in scadenza (Casciello).

Il prestito dell’Uomo Vitruviano di Leonardo al Louvre di Parigi ha dato lo spunto a molti membri delle commissioni di chiedere conto al ministro indicazioni sulle linee che intende seguire nell’ambito della diplomazia culturale.

In tema di anniversari, vari parlamentari (Sgarbi, Casciello, Colmellere) hanno richiamato la necessità di ricordare sia l’Anniversario della Fotografia del 1839 sia la morte di Antonio Canova del 1822, come del resto quello di Eleonora Duse.

L’esponente di Forza Italia Antonio Palmieri ha richiamato l’attenzione del ministro sul settore del cinema e dell’audiovisivo e ha chiesto l’applicazione della misura fiscale del tax credit anche al settore dei videogiochi.

Vari esponenti della Lega hanno sottolineato la necessità, con il ritorno del turismo ai beni culturali, di non abbandonare il rapporto stretto con l’enogastronomia e l’agricoltura (già voluto dall’ex ministro Gian Marco Centinaio) ricordando come lo stesso Franceschini aveva previsto l’Anno del cibo. Sul turismo si chiede al ministro anche quale sia la sua idea del rapporto con le Regioni in questo ambito.

In ambito locale, la capogruppo Pd in Commissione Cultura al Senato, Vanna Iori, ha chiesto un sostegno per il rilancio del patrimonio dei piccoli comuni, prevedendo magari un monitoraggio a livello nazionale delle opere a carattere storico. Iori ha anche ribadito la necessità di riprendere in mano la Delega sul Codice dello Spettacolo e la riforma del Codice dei Beni culturali.

Sempre dai banchi del Pd (ma non solo) si chiede al ministro d sviluppare il rapporto tra cultura e giovani (in particolare i bambini) e di intendere la valorizzazione anche come diffusione della conoscenza e di rafforzare il rapporto Miur-Mibact.

Spazio nelle riflessioni dei parlamentari anche il tema del copyright e della tutela del diritto d’autore in ambito europeo.

Il gruppo del Movimento 5 Stelle, con la capogruppo in 7a Commissione di Palazzo Madama, Bianca Laura Granato, ha sottolineato l’importanza di un’attenzione privilegiata alla tutela del patrimonio culturale. Sempre la Granato ha chiesto conto al ministro di cosa intenda fare per il futuro della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività culturali auspicando, in generale, uno sguardo attento al rapporto tra pubblico e privato.

Paolo Lattanzio (capogruppo M5S alla Camera) ha richiamato per titoli i temi degli investimenti, del rinnovamento culturale e dell’accessibilità, chiedendo in particolare un surplus di attenzione alla povertà educativa.

L’esponente di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, nel suo lungo intervento, ha richiamato l’attenzione di Franceschini al fondo unico per lo spettacolo (FUS), all’art bonus e al Festival dell’Aquila. Emerso anche il tema del sostegno e della promozione della cultura italiana all’estero.

L’ex sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca, tra gli altri temi ha ringraziato il ministro per la nomina di un consigliere alla ricostruzione post terremoto, Antonia Pasqua Recchia, augurandosi che questo preluda a un’attenzione particolare al tema. Un tema di cui lo stesso Vacca si era occupato nel passato governo.

Questioni particolari hanno attraversato gli interventi dei parlamentari. Dall’Abbazia di Trisulti (Fratoianni) alla Area archeologica di Velia (Casciello), dal Castello di Torrechiara a Parma (Saponara) al Museo della psichiatria di Reggio Emilia (Iori), che era arrivato sul punto di essere approvato nella passata legislatura ma che poi è rimasto un atto incompiuto.

Infine, la senatrice del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin ha lanciato un appello a Franceschini affinché ponga grande attenzione alla città di Venezia e alla sua laguna, auspicando l’apertura di un tavolo sulla città.