«La ricerca non si può bloccare: non si arresta ai confini nazionali e trova sempre una via per andare avanti»
È «l’avventura della conoscenza” il tema dell’intervento (in allegato l’intervento integrale di Elena Cattaneo) della Senatrice a vita e docente alla Statale di Milano Elena Cattaneo in occasione dell’evento organizzato oggi a Roma per i 150 anni dell’Associazione Italiana Editori (AIE) alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella: “In ogni scoperta si nascondono racconti straordinari: passione, dubbi, coraggio, quello che serve per osare entrare in strade mai tracciate prima» ha spiegato.
«Sapendo di poter fallire. Ma, anche in quel caso, si tornerà sempre a ricominciare. Perché la storia dell’uomo è una continua, inarrestabile esplorazione, nel tentativo costante di spostare sempre un po’ più in là la frontiera della conoscenza. Per sfidare questo confine l’umanità si è passata il testimone della conoscenza con la scrittura. Ogni pensiero raccolto in tavolette, papiri, pergamene, libri e – oggi – anche bit è una tessera di un mosaico unico e irripetibile, un chicco di una spiga che alimenta quei “granai dello spirito”, le biblioteche, da alimentare nel pubblico e nel privato specie in tempi in cui da più parti si tende a svilire la meraviglia della conoscenza».
In una giornata dedicata ai temi della conoscenza e della lettura, la Senatrice Cattaneo ha spiegato: «Avventura e metodo, passione e rigore: bilanciare questi apparenti opposti, come in una reazione chimica ben riuscita, è una delle peculiarità più significative, a mio avviso, della ricerca scientifica».
«Benché il nostro cervello – ha continuato –, ancora per molti versi uguale a quello che avevamo quando vivevamo nelle caverne, sia spesso portato a diffidare delle novità, la curiosità e la spinta verso la conoscenza sono istinti insopprimibili, connaturati a noi esseri umani. La ricerca non si può bloccare: non si arresta ai confini nazionali e trova sempre una via per andare avanti, nonostante le mille difficoltà che si possono presentare sul suo percorso».
Il metodo scientifico, ha concluso Cattaneo, è «la nostra bussola. È lo strumento migliore, ad oggi, che l’uomo abbia inventato per imparare a conciliare al meglio la sua parte istintiva e la sua parte razionale, l’apollineo e il dionisiaco, la scoperta e il consolidamento, la potenza creatrice che dà inizio a ogni cosa nuova e il rigore nel definirla. Finché quello che ieri sembrava impossibile diventa parte del nostro quotidiano».