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Franceschini: vorrei “fondo cultura” in decreto crescita

Il Ministro per i beni le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, è intervenuto in Commissione Cultura alla Camera dei deputati per proseguire, in videoconferenza, l’audizione sulle iniziative di competenza del suo dicastero per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso.

Franceschini ha precisato che «ancora non siamo in condizioni di dire quando riapriranno le attività culturali, dipenderà dall’andamento epidemiologico e dalla possibilità di garantire misure di distanziamento e sicurezza. A differenza dei concerti, penso che musei e mostre possano aprire prima quando saranno in grado di garantirle. Ma mi dovrò confrontare col Comitato tecnico scientifico».

Il Ministro ha proseguito affermando che: «questa mattina ho firmato il primo decreto che riguarda i 130 milioni del Fondo emergenza, sono 20 milioni che verranno utilizzati per tutti quei soggetti che non hanno avuto accesso alle risorse ordinarie del Fus. Partiamo da quelli perché si calcola che i tempi di erogazione dovrebbero coincidere con l’erogazione dell’anticipazione sul Fus». «Il secondo decreto di utilizzo dei 130 milioni dell’emergenza vorrei che fosse per lo spettacolo viaggiante, che è escluso dal Fus se non per l’acquisto di strutture ».

Per quanto riguarda i lavoratori intermittenti del mondo della cultura, il Ministro ha detto che: «stiamo individuando quelli che non sono coperti dalle misure di carattere generale, in particolare gli stagionali, e vorrei che fossero inseriti nel decreto di aprile».

Franceschini ha poi aggiunto che: «proporremo una norma che allarghi l’art bonus ai complesso orchestrali e ad altre categorie del Fus che attualmente non ne hanno diritto».

Nel corso dell’audizione il Ministro ha asserito che «sulla 18App si può ragionare sull’estensione temporale, anche se la misura va fino al 28 febbraio 2021. Non condivido invece che si estenda all’acquisto dei tablet, perché sarebbe una botta terribile al mondo del libro». Inoltre ha aggiunto che: «i miei uffici stanno già lavorando sui decreti attuativi della legge per la promozione del libro e della lettura, in particolare sulla promozione che sarà di 11 mesi l’anno, come ci hanno chiesto gli operatori»

Franceschini ha sostenuto che: «nessuno pensa che il trasferimento di una parte dell’offerta culturale di teatri, concerti, spettacoli online si debba sostituire all’offerta dal vivo, ma in questa fase potrebbe essere una risorsa necessaria finché non aprono. Dopo, se funzionerà, potrebbe integrarla ma mai sostituirla».

Inoltre, «sto ragionando con Cassa depositi e prestiti e vorrei che questa diventasse un’altra delle norme del decreto Crescita: un fondo aperto a pubblici e privati con una dotazione iniziale pubblica per investimenti nel settore della cultura. Non soltanto investimenti strutturali ma anche per finanziare le attività», ha concluso il Ministro.