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Gerardo Bianco, il ricordo della Camera

 

La Camera dei deputati ha ricordato Gerardo Bianco, scomparso il primo dicembre 2022. Alla presenza dei familiari, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e in un’aula stracolma di parlamentari, nonché di personalità e amici, sono intervenuti,  il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, la Vicepresidente della Camera Anna Ascani, l’on Pierluigi Castagnetti, l’on. Giampaolo  D’Andrea, il prof. Adriano Giannola. La cerimonia, moderata da Massimo Franco, si è conclusa con gli interventi dell’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, dell’ex Presidente del Consiglio e Segretario del PD Enrico Letta e dell’on. Flavia Piccoli Nardelli. La Cerimonia è stata organizzata dalla Camera dei deputati in collaborazione con ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia), Istituto Luigi Sturzo, SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), Accademia Vivarium Novum e Associazione degli ex parlamentari della Repubblica Italiana.

Bianco latinista. Bianco meridionalista. Ma soprattutto Bianco come esempio di politico di alta moralità. La Camera dei Deputati ha celebrato la vita di uno degli esponenti di spicco della Democrazia Cristiana. I parlamentari e gli amici hanno voluto dedicare un ricordo al democristiano di lungo corso che giocò un ruolo da interprete principale nella nascita dell’Ulivo.

In prima fila siedono il Presidente della Repubblica Giorgio Mattarella e il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, che lo ricorda così: «ha lasciato un ricordo indelebile non solo per la sua assidua presenza in queste aule, ma anche per la sua personalità politica al di fuori del comune, per il suo stile composto e mai sopra le righe, per il rigore morale che tutti gli hanno sempre riconosciuto, e per la sua profonda cultura». L’uomo di cultura prestato alla politica, il professore di latino che poi si è contraddistinto a Palazzo Montecitorio per ben nove legislature. Vicepresidente, capogruppo e anche ministro dell’Istruzione.

Dopo Fontana è il turno di Anna Ascani, Vicepresidente della Camera, che ne esalta il ruolo di «militante del parlamentarismo».

Pierluigi Castagnetti poi richiama i momenti trascorsi insieme nel Partito Popolare.

Giampaolo D’Andrea ne esalta il convinto europeismo, mentre Adriano Giannola rievoca l’ispirazione del suo meridionalismo culturale.

Flavia Piccoli Nardelli si sofferma sulle qualità morali di Bianco, mentre Fausto Bertinotti e Enrico Letta ne sottolineano le eredità politiche. «Si può vivere espellendo la nozione del nemico»: questo l’insegnamento del parlamentare di Avellino riportato dall’ex Segretario di Rifondazione Comunista.

Enrico Letta ne elenca le lezioni raccolte dalla frequentazione di un «politico libero e coraggioso». «Non ci sarebbe stato il centrosinistra nei trent’anni che abbiamo conosciuto – dichiara il Segretario del Pd – se non ci fosse stato Gerardo Bianco, il suo coraggio e la sua azione». Non solo il centrosinistra, ma la lezione di un «centrosinistra plurale» capace «di guardare ai tempi lunghi, di costruire sulla roccia».