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La Camera approva la delega al Governo sullo spettacolo

La Camera dei deputati, dopo l’approvazione in prima lettura al Senato del 18 maggio scorso, ha approvato in via definitiva la “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, che prevede la redazione di un vero e proprio Codice dello Spettacolo, riconosce tutele e diritti, definisce nuove norme in materia di contratti di lavoro nel settore dello spettacolo e di equo compenso per i lavoratori autonomi dello spettacolo, riconosce il ruolo professionale degli attori, introduce l’indennità di discontinuità e altri benefici previdenziali.

Il disegno di legge delega si pone l’obiettivo di migliorare l’assetto normativo, di riordinare e rivedere gli ammortizzatori sociali, di introdurre nuovi sistemi di tutele per i lavoratori dello spettacolo. Riconosce il ruolo sociale dei lavoratori e dei professionisti dello spettacolo come strumento indispensabile per lo sviluppo della cultura e dell’arte italiana in Europa e nel mondo. Considera la flessibilità, la mobilità e la discontinuità quali elementi propri delle professioni dello spettacolo e adegua a tali condizioni le tutele per i lavoratori del settore al fine di renderle effettive.

Istituisce il registro nazionale dei professionisti operanti nel settore, l’Osservatorio dello spettacolo, il sistema nazionale a rete degli osservatori, gli osservatori regionali e il tavolo permanente per lo spettacolo. Riconosce la professione di agente o rappresentante per lo spettacolo dal vivo, i live club e istituisce Il portale INPS e servizi per i lavoratori dello spettacolo, oltre che lo sportello unico per lo spettacolo.

«Ringrazio il Parlamento per l’approvazione definitiva del disegno di legge delega per il riordino delle norme sullo spettacolo. Il larghissimo consenso a questo provvedimento è il segno della forte sensibilità di tutte le forze politiche nei confronti di un settore che continua a soffrire molto gli effetti della pandemia. La necessità di un maggiore sostegno ha permesso di avviare un ripensamento generale delle disposizioni che regolano il lavoro di artisti e tecnici dello spettacolo, condotto attraverso l’ascolto di tutte le associazioni di categoria. Con l’introduzione dell’indennità di discontinuità e molte altre tutele finora non riconosciute, può ora nascere un nuovo welfare tanto atteso, che non lascerà più nessuno indietro. La fiducia accordata dalle Camere impegna ora il Governo a operare celermente nell’esercitare la delega» ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, dopo il voto di approvazione del ddl alla Camera dei Deputati.

«Quella approvata dalla Camera è una riforma storica, molto attesa, che si pone l’obiettivo di dare dignità a chi lavora in qualunque ruolo nel mondo dello spettacolo. Una categoria dove frammentazione della professione, precarietà, discontinuità, forte presenza di contratti atipici, acuiscono i problemi già presenti nel mondo dei lavoratori precari e autonomi, per non parlare del lavoro sommerso, e questo ancor di più in tempi di crisi sanitaria ed economica. Il provvedimento interseca due grandi valori costituzionali: il diritto al lavoro e la promozione e la diffusione culturale. Un intervento molto corposo e importante, che ora necessita per rendere attuative le deleghe della determinata azione dei nostri ministri Franceschini e Orlando» ha dichiarato la deputata dem, Chiara Gribaudo, componente della Segreteria Nazionale Pd e della commissione Lavoro, relatrice del Ddl delega sullo spettacolo.

La capogruppo dem in commissione Cultura, Rosa Maria Di Giorgi, intervenendo in Aula alla Camera ha affermato: «Finalmente si crea un quadro di tutele e di diritti per i lavoratori dello spettacolo in Italia. Un settore che la pandemia ha gettato in una crisi tra le più profonde della sua storia. Attività teatrali, attività liriche, concertistiche, corali, attività musicali popolari contemporanee, attività di danza classica e contemporanea, attività circensi tradizionali e nelle forme contemporanee del circo di creazione, spettacolo viaggiante, attività di carattere multidisciplinare, carnevali storici e rievocazioni storiche, fino al riconoscimento delle attività dei live club per valorizzare la funzione sociale della musica dal vivo. A tutte queste attività stiamo riconoscendo il loro giusto valore. Stiamo dicendo al nostro Paese che lo spettacolo è fondamentale e va protetto, perché è parte della nostra identità e senza cultura non saremmo nulla. Si tratta di una legge che cambia radicalmente le norme che regolano il settore, influendo in modo positivo nella vita di tante persone … Abbiamo messo cuore e passione e molta attenzione a quanto questo mondo richiedeva. Abbiamo svolto molte audizioni, sentito le associazioni e gli Enti, ma soprattutto coloro che fanno la cultura e lo spettacolo. Ci abbiamo creduto e parlo in particolare del Partito Democratico, sempre in prima fila, e dei nostri parlamentari e dei nostri ministri, Franceschini e Orlando, che hanno seguito il nostro lavoro con vera condivisione», ha concluso la capogruppo Di Giorgi.

«Oggi l’approvazione della legge delega sullo Spettacolo, riforma attesa da anni dai lavoratori che consente la nascita di un nuovo welfare in questo settore tanto importante per la vita economica e culturale del Paese… Il Parlamento sta scrivendo pagine importanti con l’occhio alla protezione dei lavoratori ed al futuro. Questa è la strada su cui andare avanti, interromperla equivarrebbe a porre pesanti ipoteche su uno sviluppo nel segno dell’equità e del superamento di cronici ritardi» ha sottolineato Debora Serracchiani, presidente del gruppo Pd alla Camera dei deputati.

SINTESI DEI CONTENUTI

L’articolato della legge delega C. 3625 reca “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo” contiene disposizioni volte sia a ridefinire la governance complessiva del settore, sia a disciplinare i profili di più stretta attinenza lavoristica, previdenziale e assistenziale.

Più in particolare, l’articolo 1 apporta modificazioni all’art. 1, comma 1, della legge n. 175 del 2017 (“Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia), dirette a integrare i princìpi generali della disciplina in materia di spettacolo, anche in attuazione dei principi costituzionali e internazionali.

L’articolo 2 conferisce al Governo una serie di deleghe, finalizzate rispettivamente: a riordinare le disposizioni di legge in materia di spettacolo; a definire nuove norme in materia di contratti di lavoro nel settore dello spettacolo; a prevedere norme in materia di equo compenso dei lavoratori autonomi dello spettacolo; a rivedere e riordinare le misure di sostegno in favore dei lavoratori a termine, dipendenti o autonomi, operanti nel settore dello spettacolo.

L’articolo 3 istituisce, presso il Ministero della cultura, il registro nazionale dei lavoratori operanti nel settore dello spettacolo.

L’articolo 4 introduce il riconoscimento e la disciplina della professione di agente o rappresentante per lo spettacolo dal vivo.

L’articolo 5 istituisce, presso il Ministero della cultura, l’Osservatorio dello spettacolo, disponendo contestualmente l’abrogazione dell’articolo 5 della legge 30 aprile 1985, n. 163, già istitutivo di un Osservatorio dello spettacolo nell’ambito dell’Ufficio studi e programmazione dell’allora Ministero del turismo e dello spettacolo.

L’articolo 6 istituisce il Sistema nazionale a rete degli osservatori dello spettacolo, del quale fanno parte l’Osservatorio dello spettacolo di cui al precedente articolo 5 e gli Osservatori regionali dello spettacolo di cui al successivo articolo 7.

L’articolo 7 disciplina il concorso delle Regioni all’attuazione dei princìpi generali sullo spettacolo di cui all’articolo 1 della legge n. 175 del 2017, come modificato dall’articolo 1 del provvedimento in esame, anche istituendo appositi Osservatori. Tali princìpi sono qualificati come princìpi fondamentali ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

L’articolo 8 prevede che l’INPS, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, tramite il proprio portale, attivi specifici servizi di informazione e comunicazione in favore degli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo.

L’articolo 9 istituisce, presso il Ministero della cultura, il Tavolo permanente per il settore dello spettacolo.

L’articolo 10 eleva da 100 euro a 120 euro il limite massimo di importo giornaliero per la contribuzione e la base di calcolo relative ai trattamenti di malattia e di maternità o di paternità (ivi compresi quelli per congedo parentale) dei lavoratori dello spettacolo, dipendenti o autonomi, a tempo determinato (iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo); l’incremento in esame decorre dal 1° luglio 2022.

L’articolo 11 consente alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano di promuovere l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento, anche mediante la stipula di apposite convenzioni con gli operatori del settore della moda e dello spettacolo, in favore di giovani che abbiano conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore presso gli istituti professionali con indirizzo servizi culturali e spettacolo.

L’articolo 12 integra i criteri di riparto del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) di cui all’art. 1 della legge n. 163 del 1985, al fine di promuovere l’equilibrio di genere e l’impiego nelle rappresentazioni liriche di giovani talenti italiani.

Il dossier DELEGA AL GOVERNO E ALTRE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SPETTACOLO