Riunire sotto lo stesso tetto tutte le fondazioni culturali che hanno fatto la storia del Novecento a Torino, come dire una parte significativa della vicenda italiana del secolo scorso. Non è stato facile, e non solo per ragioni logistiche. Ma da ieri, grazie ai fondi di Compagnia di San Paolo e degli enti locali torinesi, 7 chilometri di archivi, 300 mila monografie, 28 mila audiovisivi del secolo breve nella capitale delle grandi fabbriche, sono aperti al pubblico nei quartieri militari juvarriani, dove fino a trent’anni fa era, tra le altre, la redazione del più antico quotidiano della città. I combattenti del Novecento torinese hanno posato le armi e hanno accettato di condividere i loro fondi, la loro documentazione, i loro ricordi. I comunisti dell’Istituto Gramsci e i cislini della Fondazione Vera Nocentini, i partigiani dell’Anpi e l’associazione degli esuli giuliano dalmati cacciati dai titini nel dopoguerra, i socialisti del Salvemini e i democristiani della Fondazione Donat-Cattin.
(Fonte La Repubblica 23 aprile 2016)