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La tempistica dei finanziamenti a sostegno dello spettacolo dal vivo

Il Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, nel corso del question time in Commissione Cultura alla Camera, ha informato il parlamento sulla tempistica in merito all’erogazione dei fondi per lo spettacolo dal vivo stanziati nel decreto-legge «Cura Italia» e nel decreto-legge «Rilancio».

La sottosegretaria Anna Laura Orrico ha precisato che «preliminarmente si osserva che al fine di sostenere i settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’articolo 89 del decreto-legge n. 18 del 2020 (“cura Italia”), come modificato dall’articolo 80, comma 2, del decreto-legge n. 104 del 2020 (“decreto agosto”), istituisce nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo due Fondi, uno di parte corrente e l’altro in conto capitale, con una dotazione complessiva di 335 milioni di euro per l’anno 2020, di cui 185 milioni di euro per la parte corrente e 150 milioni di euro per gli interventi in conto capitale.

La definizione delle modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse agli operatori dei settori, inclusi artisti, autori, interpreti ed esecutori, è affidata a uno o più decreti del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

In attuazione della predetta disposizione normativa, sono stati emanati diversi decreti ministeriali a sostegno degli operatori dei vari settori dello spettacolo dal vivo, cui hanno fatto seguito i relativi avvisi pubblici della Direzione generale Spettacolo, finalizzati a disciplinare le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande da parte dei soggetti interessati, nonché per le verifiche documentali e per l’assegnazione dei contributi.

In particolare, con il decreto ministeriale 23 aprile 2020, è stata destinata una quota, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2020, del Fondo emergenze di parte corrente al sostegno degli organismi operanti nel settore dello spettacolo dal vivo che non sono stati destinatari di contributi a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) nell’anno 2019.

In considerazione dell’ampiezza della platea dei soggetti che hanno presentato istanza di accesso al contributo, con il decreto ministeriale 10 giugno 2020 l’importo delle risorse disponibili è stato integrato con altri 6,8 milioni di euro.

Con il decreto ministeriale 28 aprile 2020, una quota dello stesso Fondo pari a 5 milioni di euro per l’anno 2020, è stata destinata al sostegno delle imprese di esercizio dello spettacolo viaggiante e, con il decreto ministeriale 10 luglio 2020, una quota, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2020, è stata destinata al sostegno degli organismi che esercitano in modo esclusivo attività di programmazione nell’ambito dello spettacolo dal vivo e che non siano partecipati da soggetti pubblici e/o gestiti direttamente da enti locali o territoriali.

Il beneficio è stato esteso anche agli organismi che esercitano l’attività in una o più sale con una capienza compresa per ciascuna sala tra i 100 e i 299 posti, con il successivo decreto ministeriale 17 agosto 2020, che ha anche aggiornato i criteri previsti dal decreto ministeriale del 10 luglio.

Con il decreto ministeriale 5 agosto 2020 una quota di 10 milioni di euro per l’anno 2020, del medesimo Fondo è stata destinata al sostegno dell’industria musicale, discografica e fonografica e con il Pag. 45decreto ministeriale 10 agosto 2020, una quota pari a 10 milioni di euro per l’anno 2020 è stata destinata al ristoro degli operatori nel settore della musica dal vivo.

Un’ulteriore forma di sostegno è prevista dall’articolo n. 183, comma 2, del decreto-legge n. 34 del 2020 (decreto “rilancio”), come modificato dall’articolo 80 del decreto-legge n. 104 del 2020, che istituisce, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, un Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali, con una dotazione di 231.5 milioni di euro per l’anno 2020, destinato alle librerie, all’intera filiera dell’editoria, compresi le imprese e i lavoratori della filiera di produzione del libro, a partire da coloro che ricavano redditi prevalentemente dai diritti d’autore, nonché dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura statali. Il Fondo è destinato, altresì, al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, dal rinvio o dal ridimensionamento, di spettacoli, fiere, congressi e mostre. Le modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse sono stabilite con uno o più decreti del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

In sede di attuazione, è stato emanato il decreto ministeriale 10 agosto 2020 che destina una quota del Fondo, pari a 12 milioni di euro per l’anno 2020, al parziale ristoro delle perdite subite dagli organizzatori di concerti di musica leggera.

Inoltre, l’articolo 183, comma 4, del decreto-legge n. 34 del 2020, prevede che la quota del Fondo Unico per lo Spettacolo, destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche per l’anno 2020 e per l’anno 2021 venga ripartita sulla base della media delle percentuali stabilite per il triennio 2017-2019, in deroga ai criteri generali e alle percentuali di ripartizione previsti dall’articolo 1 del decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 3 febbraio 2014. Per l’anno 2022, i criteri sono adeguati in ragione dell’attività svolta a fronte dell’emergenza sanitaria da COVID-19, delle esigenze di tutela dell’occupazione e della riprogrammazione degli spettacoli.

Per quanto riguarda gli organismi finanziati a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo per il triennio 2018-2020, diversi dalle fondazioni lirico-sinfoniche, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 183, comma 5, del decreto-legge n. 34 del 2020, è stata già erogata un’anticipazione o del contributo fino all’80 per cento dell’importo riconosciuto per l’anno 2019. La restante quota del contributo dovrà essere erogata entro il 28 febbraio 2021.

In merito al rilievo circa la mancata adozione di un numero consistente di decreti ministeriali previsti dai vari decreti-legge che sono intervenuti per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, mi permetto di precisare che in realtà la gran parte di questi provvedimenti sono stati già adottati e che, in particolare per il settore dello spettacolo, è stata anche erogata una consistente quota delle risorse stanziate.

Pertanto le notizie di stampa che attribuiscono a questo Ministero l’adozione di soli 5 decreti attuativi su 16 non sono fondate. Al contrario, il MiBACT ha dedicato un impegno considerevole per l’adozione tempestiva di un numero rilevante di decreti attuativi e nelle conseguenti istruttorie al fine di provvedere con la massima urgenza all’erogazione dei contributi in favore delle varie categorie di beneficiari operanti nel settore dello spettacolo e della cultura.

In particolare, precisando che alcune norme di legge istitutive di fondi dedicati all’emergenza non prevedono l’adozione di un numero predeterminato di decreti attuativi (così nei casi dei sopra citati Fondi istituiti dall’articolo 89 del decreto-legge Cura Italia e dall’articolo 183 del decreto-legge Rilancio), sono già stati adottati 12 decreti attuativi dell’articolo 89 del decreto-legge Cura Italia (Fondo emergenza per spettacolo, cinema e audiovisivo) e 8 decreti attuativi dell’articolo 183, comma 2, del decreto-legge Rilancio (Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali). Sono stati, inoltre, adottati altri 2 decreti in attuazione dell’articolo 90 del decreto-legge Cura Italia (compenso copia privata a sostegno degli autori artisti interpreti ed Pag. 46esecutori e lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore) e dell’articolo 183, comma 7, del decreto-legge Rilancio (tax credit cinema in deroga alle percentuali previste a regime). Altri 2 decreti sono in fase conclusiva: il decreto attuativo dell’articolo 184 del decreto-legge Rilancio (Fondo per la cultura) è stato trasmesso al MEF per acquisirne il concerto e il decreto attuativo dell’articolo 24 del decreto-legge Agosto (Fondo giovani per la cultura) è stato firmato dall’on. Ministro Franceschini e trasmesso per la firma ai Ministri concertanti (Lavoro e PA). Inoltre, in attuazione dell’articolo 183, comma 10, del decreto-legge Rilancio (Piattaforma digitale cultura), è stata stipulata una convenzione con Cassa depositi e prestiti.

Pertanto, al netto delle norme di legge immediatamente applicative, sono stati già adottati 20 decreti (+2 in fase di firma/concerto) e 1 convenzione in attuazione di norme a sostegno del settore della cultura».