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Leopolda9: “Il patrimonio culturale : proposte per il presente e per il futuro”

Pubblichiamo il report del Tavolo 43 Cultura dal titolo “Il patrimonio culturale: proposte per il presente e per il futuro”, prodotto dal gruppo di lavoro riunitosi nella mattinata di sabato 20 ottobre nel corso della nona edizione della Leopolda, a Firenze.

Flavia Piccoli Nardelli ha coordinato l’incontro del Tavolo 43 che ha visto riunite un folto gruppo di persone appassionate e competenti che hanno condiviso idee e proposte confrontandosi su problematiche e progetti di sviluppo riguardo il futuro delle politiche culturali del Partito Democratico.

Leopolda9

Report incontro del tavolo 43 di sabato 20 ottobre 2018
Titolo : “Il patrimonio culturale : proposte per il presente e per il futuro”

Proposta: cultura come connessione

Partecipano circa 30 persone, alcune già presenti a tavoli culturali delle precedenti Leopolde. Altri presenti al tavolo dei giovani dedicato alla cultura di venerdì 19 ottobre.

Dialogo continuo fra i partecipanti che intervengono in successione presentandosi e sottolineando specifiche tematiche e la coordinatrice Flavia Piccoli Nardelli che riporta le diverse problematiche ai temi generali delle politiche culturali del Partito Democratico.

Emerge la necessità, non solo l’opportunità, di lavorare per produrre nuova cultura, ampliando e coinvolgendo giovani autori, così come avviene nel nord Europa: laboratori, spazi per nuove start up, borse di studio, non solo per giovani under 35 perché la generazione dei 40enni è purtroppo tagliata fuori dal mercato del lavoro.

Leopolda9Ma accanto alle nuove produzioni culturali occorre continuare a valorizzare utilizzando forme virtuose di rapporto pubblico-privato il nostro straordinario patrimonio materiale e immateriale (con riferimento alla Convenzione di Faro e all’urgenza del suo riconoscimento). Importanza dell’Art Bonus, del macromecenatismo e del micromecenatismo, con il coinvolgimento dei singoli cittadini nel sostegno del patrimonio culturale. Si propone di allargare l’Art Bonus a soggetti come le “fabbricerie” (basilica di San Marco a Venezia).

Diventa fondamentale l’utilizzo delle nuove tecnologie che vanno diffuse e sfruttate per garantire la divulgazione e la corretta trasmissione di informazione e conoscenze.

Il tavolo condivide la necessità di investire sulla modernizzazione del comporto dei beni culturali, in particolare nel digitale, nella messa in rete del patrimonio e nella creazione di nuove connessioni (open data e open access alla ricerca).

Si parla lungamente delle professioni dei beni culturali, del loro riconoscimento, in particolare dei problemi dei restauratori e delle difficoltà di ricostruirne i percorsi formativi con i relativi crediti.

Si affronta il tema del mancato collegamento fra la domanda e l’offerta che affligge il mercato del lavoro nel nostro paese, soprattutto per il rapporto mancato fra scuola, università e professioni. Di qui la necessità di tenere insieme Miur e Mibac recuperando quanto fatto in questi anni con l’alternanza scuola-lavoro, l’orientamento e il tutoraggio.

Tutti sottolineano a vario titolo il danno provocato dallo spostamento del Turismo dal Ministero per i Beni Culturali a quello dell’Agricoltura. Si parla di “turismo lento”, di coinvolgimento dei piccoli borghi, della via Francigena, delle capitali culturali d’Italia e d’Europa (Matera 2019), di patrimonio diffuso e della sua valorizzazione, di soprintendenze, di anno del paesaggio, di piani paesaggistici condivisi, di memoria storica dei territori.

Ci si sofferma sulle difficoltà di chi opera nel mondo culturale, di come il lavoro culturale sia vissuto spesso e volentieri come privilegio, dei ritardi dei pagamenti nel settore pubblico fortemente penalizzanti per piccole imprese e per giovani lavoratori del settore.

Bisogna promuovere buone pratiche, esempi virtuosi. Bisogna soprattutto ricordare che le politiche culturali sono parte qualificante di un buon programma politico sia a livello nazionale sia a livello locale.

Politica culturale è connessione e requisito essenziale per ogni politica rivolta al futuro.

Flavia Piccoli Nardelli