Condivido quanto viene proposto nell’articolo di Giuliano Vigini di una biblioteca on demand per tutti quei libri che per svariati motivi diventano introvabili e che nessuno pensa più a ristampare. Qui di seguito pubblico la mia lettera di risposta al quotidiano Avvenire.
Sì a una biblioteca in rete su richiesta per libri introvabili
Caro Direttore,
ho letto con molto interesse l’articolo di Giuliano Vigini del 21 giugno 2017, a proposito dei «libri rari e fuori catalogo, un’occasione per l’editoria». Plaudo alla proposta di creare una biblioteca sul web, on demand, a disposizione di quanti vogliono ritrovare un patrimonio librario oggi introvabile e sicuramente importante per la ricomposizione di molte tematiche come quelle ricordate. Per molto tempo mi sono occupata di biblioteche e di fondi librari legati a personalità significative del Novecento. Le presenze (e le assenze) di certi titoli dicevano moltissimo delle scelte personali ma anche del clima spirituale e politico in cui si viveva. Riprendere e utilizzare virtuosamente le possibilità offerte dal digitale per un progetto come quello di cui parla Vigini mi sembra un’ operazione da sostenere convintamente. Con cordialità,
Flavia Piccoli Nardelli Presidente Commissione Cultura della Camera
L’articolo di Giuliano Vigini «Libri rari e fuori catalogo, un’occasione per l’editoria» pubblicato da Avvenire il 21 giugno 2017.