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Lo sviluppo di politiche volte a preservare i siti italiani posti sotto la tutela dell’UNESCO

Riportiamo il testo dell’interrogazione a risposta immediata in Commissione Cultura posta al Ministro dei beni e delle attività culturali che si è svolta il 10 novembre.

L’interrogazione ha come oggetto le politiche in atto e quelle future sul sostegno dei siti italiani Unesco, anche in considerazione dello svolgimento della settima conferenza nazionale dei siti italiani nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO http://www.conferenzaunesco.beniculturali.it/ che si è tenuta l’8-9-10 novembre alla Galleria Nazionale di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma.

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
in questi giorni è in corso la settima conferenza dei siti italiani nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO;

tra i 190 Stati membri della Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale del 1972, l’Italia è il Paese con il maggior numero di siti iscritti, 51 su 1052;

è da tempo accresciuta la consapevolezza della necessità di avviare una riflessione più ampia sulle misure necessarie di promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio;

con l’approvazione della legge 20 febbraio 2006, n. 77 «Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela dell’UNESCO», cui si prevede di apportare modifiche con il progetto di legge approvato alla Camera sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale e attualmente in corso di esame in VII Commissione al Senato (A.S. 2371), è stata possibile, in forma organica e coordinata, un’operazione di notevole importanza e di sicuro riferimento in materia di gestione dei siti;

a sostegno dell’attività già in atto, risulta necessario individuare ulteriori meccanismi capaci di sviluppare politiche atte non solo a preservare le testimonianze materiali, ma anche a creare nuova cultura, supportando i gestori dei siti nell’attività quotidiana di tutela e valorizzazione del patrimonio –:

come il Ministro intenda dare seguito alle indicazioni emerse dalla settima conferenza dei siti italiani nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La sottosegretaria Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL’ACQUA risponde che proprio oggi si è conclusa la settima conferenza dei siti italiani UNESCO, nel corso della quale sono state tracciate le linee guida delle politiche del MIBACT inerenti alla loro promozione, tutela e valorizzazione. Comunica che, presso il Ministero, sarà istituito un Osservatorio sui siti del Patrimonio Mondiale italiani, in affiancamento e a sostegno dell’attività dell’attuale Ufficio UNESCO. L’Osservatorio si occuperà di monitorare, comprendere, valutare e orientare chi oggi ha la responsabilità della gestione di questi siti. Sottolinea che l’Italia, con ben 51 siti Unesco, è attualmente il Paese che ne conta il maggior numero e ciò costituisce non solo motivo di orgoglio ma anche di responsabilità. Esprime la consapevolezza del Governo circa la necessità di un luogo in cui portare avanti una riflessione più ampia sul ruolo di questo patrimonio e sulle misure necessarie per proteggerlo.