Genova è la Capitale italiana del Libro 2023

Genova è la Capitale italiana del Libro 2023. A proclamarla, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Roma, al Ministero della cultura, è stato il Ministro Gennaro Sangiuliano, con la seguente motivazione: «Per l’ampiezza e l’organicità della sua proposta culturale la città di Genova è stata all’unanimità individuata come “Capitale Italiana del Libro 2023” pur in presenza di altri progetti qualitativamente elevati e meritevoli di attenzione. La scelta ha tenuto presenti i programmi di valorizzazione e integrazione tanto dell’articolato sistema bibliotecario del territorio comunale quanto, più in generale, delle collezioni e del patrimonio storico, artistico e letterario attraverso iniziative che vanno dalle visite virtuali delle strutture bibliotecarie alle mostre temporanee, dalle attività formative del corpo docente al coinvolgimento di giovani e anziani nei programmi di lettura.

Chiari è la Capitale italiana del libro per il 2020

Ok dal Cdm alla proposta Mibact, mezzo milione di euro per promuovere la lettura. Fondamentale sostenere la microeditoria.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta del Ministro per i Beni e per le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, di conferire al Comune di Chiari in provincia di Brescia, uno dei più colpiti dalla epidemia da Covid-19, il titolo di “Capitale italiana del libro” per l’anno 2020”.

Ai sensi della legge del 13 febbraio 2020, n. 15, “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura”, “Chiari – Capitale italiana del libro 2020” riceverà un finanziamento di 500.000 euro per la realizzazione di progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura.

la Repubblica, Laterza: “Contrordine: non è vero che i giovani non leggono”

«Tra tanti errori del senso comune riguardo ai consumi culturali degli italiani ce n’è uno particolarmente dannoso: la convinzione che i giovani non leggano. E, in particolare, che non leggano libri. Non è così: tutte le statistiche disponibili lo dimostrano» afferma Giuseppe Laterza nel suo intervento sul quotidiano “la Repubblica” di venerdì 11 settembre a proposito della diffusione della lettura tra i giovani.

«In particolare secondo una recente elaborazione dell’Associazione italiana editori nella fascia d’età tra i 10 e i 17 anni legge libri ben 1’85% della popolazione. Anche molti ventenni e trentenni leggono libri, più del 70%. Chi legge meno (molto meno) sono invece gli adulti e gli anziani: la percentuale di italiani oltre i cinquant’anni che legge libri non supera il 40% e scende a un misero 23% nelle persone dai 65 ai 74».

Lettura, arriva il decreto sulle promozioni: tetto al 20% un mese all’anno

Il Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo ha pubblicato il decreto in materia di sconti e di promozioni sul prezzo dei libri. Si tratta del primo dei sei decreti ministeriali che daranno attuazione alla legge 15/2020 per la promozione della lettura.

L’Agenzia giornalistica AgCult.it ha pubblicato un articolo che illustra i contenuti del provvedimento.

Chiude la storica libreria Paravia a Torino, nacque nel 1802

Ha chiuso la storica libreria Paravia, la più antica di Torino e la seconda più antica d’Italia, una vera e propria istituzione del capoluogo piemontese, fondata nel lontano 1802 in via Garibaldi e poi trasferita nella vicina piazza Arbarello, che la città perde per sempre.

Le due proprietarie e sorelle Nadia e Sonia Calarco hanno chiuso la propria attività il 28 dicembre 2019 per le vacanze e poi non hanno più riaperto. La spiegazione della cessazione dell’attività in un lungo post su Facebook dove hanno ringraziato la madre e il padre, autori, clienti, agenti, distributori, editori e varie altre persone che le hanno sostenute nel tempo: «vogliamo augurarvi un sereno 2020! La foto che abbiamo postato il 28 dicembre ritrae il volto sorridente dei nostri ULTIMI clienti del 2019, ma, e siamo qui ad annunciarlo, anche della storia della NOSTRA LIBRERIA» …

Ambrosini: “Il (nuovo) lavoro del libraio non si fa più tra gli scaffali”

Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione dei librai italiani, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della SeraIl (nuovo) lavoro del libraio non si fa più tra gli scaffali richiamando l’attenzione sulla gravità della crisi delle librerie in Italia (2.332 i punti vendita cessati in cinque anni con la perdita di 4.596 posti di lavoro) ha lanciato la proposta «al pari delle spese mediche, bisognerebbe poter detrarre le spese dei testi scolastici».