Mi ha colpito la lettura dell’articolo di Angela Manganaro “Massimo Valsecchi: «In anni schiacciati sul presente la mia Palermo è un’idea di futuro»”, pubblicato su Il Sole 24 Ore dello scorso 8 ottobre.
Ho conosciuto personalmente Valsecchi durante una visita che la Commissione Cultura fece nella città di Palermo a novembre dello scorso anno. Ricordo con piacere quell’incontro, che si svolse a Palazzo Butera, maestoso edificio del Settecento che si affaccia sul mare, appartenuto ai Principi di Butera. Valsecchi era in abiti da lavoro indaffaratissimo insieme agli operai nel complesso restauro del palazzo. Fu in quell’occasione che ci illustrò il suo progetto che andava ben oltre la ristrutturazione di un prestigioso edificio storico per farne la dimora personale ed esporvi la propria collezione d’arte che vanta nomi del calibro di Annibale Carracci, Andy Warhol, Gehrard Richter e Gilbert&George.