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Cinema: per la crescita del settore necessario investire nelle sale

«Il sostegno alla produzione culturale deve essere affiancato da un’adeguata attenzione e un giusto supporto all’esercizio: non ha senso tutelare senza valorizzare». Lo sostiene Flavia Piccoli Nardelli, parlamentare del Pd e segretario della VII Commissione Cultura della Camera, intervenuta all’incontro “Tra il dire e il fare…Quale intervento pubblico per adeguare il parco sale italiano”, svoltosi domenica 31 agosto a Venezia alla Casa dello Spettacolo, in occasione della 71^ Mostra del Cinema.

NardelliL’appuntamento, promosso dall’Anec, associazione nazionale esercenti cinema, con esponenti parlamentari, politici e rappresentanti del settore, è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione dell’esercizio e sugli interventi necessari per la sua crescita.

All’incontro sono intervenuti: l’On. Flavia Piccoli Nardelli (Segretario VII Commissione Cultura Camera), l’On. Roberto Rampi (VII Commissione Cultura Camera), Riccardo Bertollini (Vice Presidente Dipartimento Cultura di Forza Italia), l’On. Silvia Fregolent (VI Commissione Finanze Camera), l’On. Giovanna Martelli (XI Commissione Lavoro Camera), Mariella Troccoli (Dirigente DG Cinema del MIBACT) ed Andrea Occhipinti (Presidente Sezione Distributori ANICA).

In Commissione Cultura, ha sottolineato Flavia Piccoli Nardelli, «c’è grande disponibilità di tutte le forze politiche a lavorare insieme sui problemi del mondo della cultura, di cui cinema e spettacolo sono componenti importanti, ma è necessario avere le idee chiare sulle esigenze del settore per poter intervenire in modo puntuale: il confronto con gli operatori è fondamentale».

Nel richiamare l’attenzione sul ruolo della sala e la sua centralità per far crescere tutto il settore cinema,Lionello Cerri ha sottolineato la scarsità di risorse a disposizione dell’esercizio. Fondamentale per Cerri sarebbe poter utilizzare il tax credit non solo per la digitalizzazione, ma anche per la ristrutturazione, l’adeguamento e la realizzazione delle sale. Inoltre sarebbe opportuno impiegare il tax credit anche per la sostituzione dei primi impianti digitali, già divenuti obsoleti. «Peraltro – afferma il presidente dell’Anec – non sarebbe necessario trovare risorse aggiuntive, ma utilizzare parte di quelle già previste per il tax credit destinato al cinema e all’audiovisivo».

Cerri ha ricordato inoltre il problema del debito dello Stato per i contributi in conto capitale e interessi all’esercizio cinematografico e il taglio inferto al credito d’imposta relativo alla programmazione. «Nella discussione sul decreto Art Bonus – dice – questi temi erano stati posti all’attenzione delle istituzioni, ma non hanno ottenuto, ad eccezione del tax credit per le piccole sale, un concreto riscontro».

Sulla necessità dell’interlocuzione con gli operatori ha puntato anche Roberto Rampi che ha sottolineato «l’importanza del cinema e di tutto il settore dello spettacolo nella formazione delle persone. Perché cinema e spettacolo possano svolgere questa funzione è fondamentale intervenire non soltanto per la produzione, ma anche per i luoghi di spettacolo». Rampi ha posto come obiettivo quello di riprendere questi argomenti già nella prossima Legge di Stabilità.

Per Riccardo Bertollini, l’obiettivo è quello di «difendere l’intervento pubblico per il cinema, puntando su una maggiore diffusione di strumenti come il tax credit”. Inoltre, secondo Bertollini, “senza un intervento pubblico sul settore, è impossibile attrarre investimenti privati nazionali e stranieri».

Mariella Troccoli, riprendendo le richieste di Lionello Cerri, ha puntato l’attenzione sull’importanza del tax credit per l’esercizio cinematografico e sull’esigenza di apportare alcuni correttivi, ampliandone l’utilizzo. Necessario inoltre “trovare le risorse per sanare il debito dello Stato nei confronti dell’esercizio”.

Francesca Cima ha sottolineato «l’attenzione da parte delle istituzioni, nei confronti della cultura e del cinema, riscontrata negli ultimi tempi». Ha inoltre parlato della «necessaria coesione all’interno della filiera cinematografica», del problema della stagionalità delle uscite cinematografiche e ha invitato gli esponenti politici e parlamentari presenti a fare in modo che nell’Expo 2015 vi sia spazio anche per il cinema e l’audiovisivo, parti integranti del Made in Italy.

Andrea Occhipinti  ha puntato l’attenzione sulle difficoltà degli esercenti nel ristrutturare le proprie sale a causa dei troppi vincoli burocratici imposti dalle amministrazioni comunali. Allo stesso tempo ha invitato gli esercenti a lavorare affinché i cinema divengano luoghi di offerta culturale che vada oltre la semplice proiezione.

Per Maurizio Sciarra è giusto parlare di rifinanziamento delle sale, ma inserendo il discorso in un contesto più ampio che coinvolga tutta la filiera, lavorando ad un nuovo patto tra istituzioni e operatori.

Dell’esigenza di nuovo patto tra istituzione e mondo della cultura hanno parlato anche le parlamentari del Pd Silvia Fregolent e Giovanna Martelli. Quest’ultima ha sottolineato che per tornare a crescere il Paese ha bisogno di un’offerta culturale diffusa su tutto il territorio, puntando l’attenzione anche sulle nuove professioni culturali.

A conclusione Cerri ha auspicato che questo incontro rappresenti l’inizio di un percorso da fare insieme e che «già ad ottobre vi sia la possibilità di ritrovarsi su questi temi».

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