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Istituti culturali, 2 milioni i contributi annuali 2019 a 276 enti

Il ministero per i beni e le attività culturali ha pubblicato il decreto ministeriale di riparto dei contributi annuali agli Istituti culturali, anno 2019, ai sensi dell’articolo 8 della Legge 534/1996. Di notevole interesse l’articolo pubblicato dall’Agenzia Giornalistica AgCult.it sul provvedimento che ne esamina puntualmente i contenuti.

AgCult 6 settembre. Lo stanziamento favorisce 276 istituti culturali ed ammonta a 2.000.519 euro (305.655 euro in meno rispetto al 2018 quando venivano stanziati contributi a 249 enti). Nel provvedimento, è contenuto il dettaglio del piano di ripartizione con la denominazione dell’istituto per il quale è erogato il contributo e l’importo dello stesso.

Nel 2018, il decreto ministeriale di stanziamento dei contributi annuali faceva riferimento a 249 enti. Se da un lato, quindi, si registra un aumento nel numero di enti beneficiari – progressivo se si pensa che nel 2017 gli enti erano in 223 -, scende la cifra destinata ai contributi. Nel 2018 era pari a 2.306.174 euro, 305.655 euro in più rispetto alla cifra prevista per il 2019.

Il piano di riparto dei contributi annuali per il 2018 è stato formulato il 12 luglio scorso dalla Commissione istituita presso la Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali del Mibac.

I CONTRIBUTI PER IL 2019
I contributi risultano suddivisi in base all’ammontare corrisposto. Sette istituti culturali ricevono 15.223,14 euro. Tra questi la L’Accademia dei Concordi, la Fondazione Museo Ebraico e la Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci – Onlus. A ricevere 13.024 euro sono invece sedici istituti culturali tra cui la Fondazione Luigi Einaudi per studi di politica economica e storia – Onlus, il Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano – Onlus e il Centro Studi Piemontesi.

Quarantadue istituti ricevono 10.819 euro e tra questi l’Archivio Biblioteca Museo Civico di Altamura, la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze, la Fondazione Teatro di San Carlo in Napoli e l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti in Padova.

A sessanta istituti culturali vanno 8.614 euro. Tra essi, il Museo del Paesaggio di Verbania, la Fondazione Museo del violino Antonio Stradivari di Cremona e l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Palermo. A ricevere 6.410 euro sono invece sessantacinque istituti culturali tra cui l’Accademia Italiana della Cucina di Milano, la Fondazione Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini di Napoli e la Società italiana di Musicologia.

Cinquantasette istituti ricevono 4.205 euro e tra il Circolo del Cinema di Verona, la Fondazione Carlo Levi di Roma e l’Associazione Nazionale Sviluppo Arti Circensi. Infine, ventinove istituti culturali ricevono 2 mila euro. Tra essi, l’Associazione Culturale La Farandola di Roma, la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini di Lucca e la Fondazione Ente per le ville vesuviane di Ercolano.

I CONTRIBUTI ANNUALI AGLI ISTITUTI CULTURALI
Il decreto è stato adottato in applicazione della legge n. 534/1996 in materia di norme per l’erogazione di contributi statali alle istituzioni culturali. Gli istituti culturali in esso elencati rispondono ai quattro requisiti individuati per la corresponsione di contributi annuali. Essi, infatti, svolgono la loro attività da almeno un triennio e prestano “rilevanti servizi in campo culturale”. Promuovono e svolgono “attività di ricerca, di organizzazione culturale e di produzione editoriale a carattere scientifico”. Basano, inoltre, la propria attività su un programma “almeno triennale” disponendo di attrezzature idonee alla sua realizzazione.

Gli istituti oggetto del piano di ripartizione non ricevono i contributi ordinari statali e non risultano inseriti nella tabella triennale istituita con la legge del 1996. Il Ministero dei Beni culturali elabora la tabella dal 1997 “di concerto con il Ministro del tesoro, sentito il parere delle commissioni parlamentari competenti per materia e del competente comitato di settore del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali”. Essa viene sottoposta a revisione triennale con le stesse modalità.

Vi rientrano le istituzioni culturali istituite con legge dello Stato o in possesso della personalità giuridica, senza fini di lucro e che promuovono e svolgono in modo continuativo “attività di ricerca e di elaborazione culturale documentata e fruibile, volta all’ampliamento delle conoscenze”. Esse devono disporre di un “rilevante patrimonio bibliografico, archivistico, museale, cinematografico, musicale, audiovisivo (…) pubblicamente fruibile in forma continuativa”. Devono inoltre basare la propria attività su un programma almeno triennale.