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Afam: il Miur risponde sul personale docente

Il Ministero dell’Istruzione, interrogato in Commissione Cultura della Camera sulle giuste rivendicazioni del personale docente delle istituzioni AFAM, ha risposto che è suo intendimento affrontare il problema, anche se non ha dato alcun chiarimento rispetto a tempi e modi.

VII Commissione Cultura
Seduta del 10 ottobre 2018
Interrogazione 5-00479 Marin: sul personale docente delle istituzioni AFAM.
Il sottosegretario Salvatore GIULIANO del MIUR risponde all’interrogazione

Venendo al quesito da Lei posto, premetto che le questioni da Lei sollevate sono all’ attenzione di questo Ministero e, per certi aspetti, strettamente connesse tra loro.

Al riguardo, ricordo che la legge di bilancio per l’anno 2018 ha previsto un ampio numero di interventi per il settore AFAM: incremento di risorse per ampliare le facoltà di assunzione da parte delle Istituzioni statali, trasformazione della graduatoria nazionale ex lege n. 128 del 2013 in graduatoria utile anche per le assunzioni a tempo indeterminato, previsione della costituzione di una nuova graduatoria nazionale per titoli in cui inserire coloro che hanno insegnato per almeno 3 anni accademici in Istituzioni AFAM statali, incremento di risorse per consentire l’avvio per tutte le Istituzioni non statali del processo di statizzazione.

Evidenzio, inoltre, che per il prossimo anno accademico 2018/19 il MIUR ha fornito al MEF e al Ministero per la Pubblica amministrazione i dati del turn over ai fini della predisposizione del Decreto del Presidente della Repubblica che consenta l’immissione in ruolo di circa 500 professori e la possibilità di prevedere procedure concorsuali riservate per il passaggio alla I fascia di circa 350 professori di II fascia. In attesa dell’adozione del suddetto Decreto, sono state attivate le procedure per consentire ai docenti collocati in posizione utile in graduatoria di poter esprimere le preferenze per la sede di servizio.

L’obiettivo, anche attingendo in gran parte dalla graduatoria ex lege 128 del 2013, è quello di procedere con la stipula dei contratti a tempo indeterminato in tempo utile per l’inizio dell’anno accademico 2018/19.

Nel frattempo si procederà alla costituzione di una ulteriore graduatoria nazionale per titoli, in attuazione di quanto previsto dal comma 655 della legge 205 del 2017 (legge di bilancio 2018). Si ricorda, infatti, che in data 14 agosto è stato adottato il decreto ministeriale n. 597, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 4 settembre u.s. Lo scorso 4 ottobre si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande dei candidati e, a seguito della valutazione delle commissioni, l’obiettivo è quello di avere le graduatorie definitive per il 23 novembre p.v.

Si tratterà di una graduatoria utile, in subordine alle altre graduatorie vigenti, per l’attribuzione di contratti a tempo determinato e indeterminato che consentirà a coloro che negli ultimi 8 anni hanno insegnato per almeno 3 anni in Istituzioni AFAM statali essendo stati chiamati da graduatorie di Istituto di essere collocati in una graduatoria nazionale.

A quanto sopra si affianca l’adozione del Regolamento per l’assunzione del personale del comparto AFAM che, a distanza di ben 19 anni dalla legge n . 508 del 99, questo Ministero ha trasmesso in data 7 agosto scorso al DAGL ai fini dell’iscrizione alla riunione preparatoria del Consiglio dei Ministri.

Alla luce di quanto sopra esposto, occorre sottolineare che, grazie al suddetto regolamento, a decorrere dall’a.a. 2019/2020, le singole Istituzioni AFAM statali saranno in grado di procedere autonomamente a bandi per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato, entro percentuali predefinite di posti per salvaguardare le aspettative di coloro che sono collocati nelle graduatorie nazionali.

Da ultimo, per quanto attiene al processo di statizzazione delle Istituzioni AFAM non statali, il Ministero convocherà a giorni il tavolo tecnico con i rappresentanti degli Istituti Superiori di Studi Musicali, delle Accademie di belle arti non statali, dell’UPI, dell’ANCI, del Ministero dell’economia e delle fidanze e del Ministero della Funzione Pubblica per illustrare e confrontarsi sui contenuti d ei decreti con cui si avvierà la procedura di statizzazione.

Segnalo infine che l’obiettivo è quello di assicurare a tutti coloro che rispetteranno le disposizioni previste dal decreto-legge 50 del 2017 e dalla legge 205 del 2017, tenuto conto del ruolo chiave svolto dagli enti locali che dovranno farsi carico degli eventuali debiti pregressi, di poter presentare la domanda di statizzazione entro la fine del 2018, di conseguire i finanziamenti necessari per raggiungere l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità degli stipendi e di individuare, per il personale in servizio, i passaggi necessari per entrare nei ruoli dello Stato».