Il Decreto Legge adottato in seguito al sisma del 24 agosto 2016 e ulteriormente ampliato dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre 2016, prevede il restauro e la salvaguardia del patrimonio culturale danneggiato.
In particolare si definisce un piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, volto a quantificare i danni nelle quattro regioni interessate e a destinare i finanziamenti per i quali è istituito un apposito fondo. Gli interventi previsti sono la ricostruzione, la riparazione e il ripristino degli edifici pubblici, la funzionalità dei servizi e tutto il necessario al recupero e al restauro dei beni culturali.
Fra gli interventi ai quali possono essere concessi i contributi, rientrano gli immobili scolastici, le strutture universitarie, quelli demaniali o appartenenti agli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, gli edifici pubblici compresi archivi, musei, biblioteche e chiese.
Per la ricostruzione dei beni culturali ecclesiastici si prevede la stipula di un protocollo di intesa tra il commissario straordinario, il MiBACT e le diocesi coinvolte, al fine di definire le forme di collaborazione, concordando le priorità e i termini del recupero dei beni danneggiati.
Il DL prevede che sia il MiBACT il soggetto attuatore per gli interventi sui beni culturali secondo il protocollo definito già dal ministero stesso .
Per quanto riguarda le diocesi, stabilisce che le funzioni di soggetto attuatore siano svolte dalle diocesi, se gli interventi sono integralmente finanziati con fondi propri e che, se gli interventi sono finanziati con soldi pubblici, il soggetto attuatore dovrà essere il MiBACT.
Si potranno effettuare interventi urgenti immediati sul patrimonio culturale, per scongiurare la perdita degli stessi, fra cui la possibilità di procedere con affidamento diretto a professionisti idonei, ai comuni, nonché ai proprietari del bene, dandone immediata comunicazione al ministero, di servizi di progettazione inerenti la messa in sicurezza dei beni culturali immobili, per affidamenti di importo inferiore a 40.mila euro.
I progetti dei successivi interventi dovranno essere inviati al ministero nel più breve tempo possibile.
Si stabilisce la costituzione di una Soprintendenza Speciale con una segreteria tecnica istituita per cinque anni, composta da venti tecnici delle soprintendenze, che svolgerà tutte le funzioni attribuite allo stesso Ministero in coordinamento con le attività del commissario straordinario.
Si istituisce una Conferenza permanente con funzioni di direzione, coordinamento e decisione in ordine agli interventi di ricostruzione e una Commissione paritetica per ogni regione coinvolta dal sisma, con funzioni consultive in relazione agli interventi previsti.
Gli interventi sui beni culturali saranno autorizzati in seno alla Conferenza permanente dal rappresentante del MiBACT.
Infine per quanto riguarda l’art bonus prevede di estenderlo anche alle erogazioni liberali effettuate in favore del MiBACT per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse religioso, anche di proprietà della Chiesa cattolica, o di altre fedi religiose. E di estenderlo per le stesse finalità al sostegno degli interventi dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, e dell’Opificio delle pietre dure e dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.
Per quanto riguarda gli edifici sottoposti a tutela l’intervento di miglioramento sismico deve conseguire il massimo livello di sicurezza compatibile con le esigenze di tutela e conservazione dell’identità culturale dello stesso.
Stabilisce che non costituiscono”rifiuto” i resti afferenti ai beni architettonici,ai beni storici e artistici nonché tutti quelli riguardano l’edilizia storica e gli elementi con i quali si identifica la cultura locale, questi resti sono selezionati e conservati in luoghi appositamente individuati.
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