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Per la salvaguardia di Villa Paolina di Mallinckrodt

Pubblichiamo la replica di Flavia Piccoli Nardelli alla risposta, purtroppo ancora non risolutiva, che il Ministero per i beni e le attività culturali ha dato oggi in Commissione Cultura alla Camera all’interrogazione con la quale si chiedeva al Ministro di tutelare Villa Paolina di Mallinckrodt, a rischio, come altri edifici storici del quartiere Trieste di Roma, di pesanti interventi volti, in alcuni casi, anche alla loro completa demolizione.


L’interrogazione 5-00345 Piccoli Nardelli su Villa Paolina

La risposta del Mibac all’interrogazione 5-00345 Piccoli Nardelli

Replica dell’on. Flavia Piccoli Nardelli alla risposta del Sottosegretario Gianluca Vacca sull’interrogazione 5-00345

CAMERA DEI DEPUTATI
VII COMMISSIONE
4 Ottobre 2018

Ringrazio il Sottosegretario per la risposta articolata ma non risolutiva.

Ricordo che in questi mesi da più parti è stata sollevata la questione dei villini storici del quartiere Trieste a Roma che sono oggetto di pesanti interventi volti, in alcuni casi, anche alla loro completa demolizione.

Come è accaduto il 16 ottobre 2017, quando è stato abbattuto il villino Naselli, una palazzina di quattro piani del 1930 sita in via Ticino 3, adiacente i palazzi dello storico Quartiere Coppedè, per fare posto a un moderno fabbricato totalmente decontestualizzato dall’ambito architettonico e storico circostante.

È in pericolo di demolizione anche villa Paolina di Mallinckrodt, un edificio liberty costruito nel 1922 che ha mantenuto pressoché inalterato lo stile originale, nonostante i vari utilizzi. È stata per 70 anni un istituto scolastico gestito dalle suore della Carità cristiana e per 20 anni casa generalizia dello stesso ordine, da sempre punto di riferimento per la comunità locale del quartiere Nomentano. Oggi la società proprietaria vorrebbe abbatterla per costruire un moderno condominio modificando irreversibilmente l’aspetto urbano circostante.

La Sovrintendenza capitolina lo scorso marzo ha valutato positivamente l’inserimento di Villa Paolina nella Carta per la Qualità per il contesto urbano di notevole qualità in cui è collocata, caratterizzato da numerosi edifici ed elementi vincolati per legge.

L’interrogazione, quindi, pone l’accento in particolare sulla questione della tutela della “Villa Paolina” nel suo contesto urbano e più in generale della tutela di insiemi urbani di pregio perchè non si abbia a ripetere quanto accaduto al Villino Naselli.

Ricordo che il Villino Naselli non aveva un vincolo diretto, ai sensi del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio D.Lgs. n. 42 del 2004, poiché non ne era stato riscontrato un “interesse culturale” specifico.

Ma non si può non constatare che ciò che rendeva unico il Villino Naselli era il contesto e il rapporto con lo spazio urbano circostante: proprio accanto al famoso villino Gigli di Gino Coppedè, era sicuramente una parte di quell’insieme architettonico che per grazia e stile dà vita al quartiere Coppedè, fra le più importanti espressioni di architettura eclettica italiana, che fonde insieme stile liberty, neogotico, barocco e modernismo. Dunque se pure non era da tutelare il singolo era, ed è, da tutelare con urgenza l’insieme.

Occorre rendere merito all’impegno civico dei cittadini che riunitisi in comitati hanno promosso numerose iniziative per sensibilizzare le istituzioni e salvare dalla demolizione, non solo Villa Paolina di Mallinckrodt, ma molti degli edifici storici degli anni ’30 del quartiere Trieste. Architetture che, seppur non di eccezionale valore come singoli edifici, compongono insiemi di notevole interesse pubblico.

Ricordo che il Ministero per i Beni e le attività culturali con un comunicato del 30 marzo del 2018 aveva annunciato l’imminente avvio di un’istruttoria per l’apposizione di alcuni vincoli paesaggistici a salvaguardia dei valori urbani e storici delle testimonianze urbanistiche post-unitarie e dei primi decenni del XX secolo presenti a Roma, riguardanti in particolare i villini del ‘900 nei quartieri più esposti al rischio di manomissione.

È indispensabile che il Ministero agisca, come dalla risposta emerge, per tutelare con urgenza l’insieme apponendo un vincolo paesaggistico ad un’area ristretta del tessuto urbanistico comprendente anche Villa Paolina di Mallinckrodt.

Il Codice dei beni culturali e del paesaggio lo permette, sia ai sensi dell’art.10 per ciò che riguarda la possibilità di vincolare le pubbliche piazze, le vie, le strade e altri spazi urbani di interesse artistico o storico, sia ai sensi dell’art. 136 come complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale.