Convenzione di Faro: un modo nuovo di pensare al patrimonio culturale

(AGI) – Roma, 23 set. – «Siamo molto soddisfatti per la ratifica della Convenzione di Faro, perche’ rappresenta un modo innovativo di pensare al nostro patrimonio culturale. Diventa fondamentale, infatti, garantire l’accessibilità di tale patrimonio anche attraverso un’azione conoscitiva che spinga a riappropriarsi del passato. È un tema che ci è molto caro, perché’ consente di correggere un’impostazione per molto tempo dominante nel nostro Paese: abbiamo parlato moltissimo di tutela, relativamente poco di valorizzazione, pochissimo di uno dei diritti che consideriamo fondamentali, ossia il diritto di fruizione del nostro patrimonio culturale», dichiara Flavia Piccoli Nardelli, capogruppo Pd in commissione Cultura, a margine del voto sulla ratifica della convenzione.

Il Senato approva la Convenzione di Faro

Via libera del Senato alla ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa, fatta a Faro il 27 ottobre 2005, che si fonda sul presupposto che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino fra i diritti umani ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità e a godere del patrimonio culturale.

I voti favorevoli sono stati 147, 46 i contrari e 42 le astensioni. Hanno votato a favore M5S, Pd, Iv, Leu. Contraria la Lega. Astenuta Forza Italia. Il provvedimento passa ora alla discussione della Camera dei deputati.

Convenzione di Faro: il ddl di ratifica del Partito Democratico

Il gruppo del Partito Democratico ha presentato in Senato un disegno di legge di ratifica della Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società. Il testo presentato ripropone la proposta di legge presentata dal Governo Gentiloni alla fine della scorsa legislatura, la cui fine anticipata, purtroppo, non ne ha consentito l’approvazione definitiva. Si tratta di un provvedimento condiviso e atteso da molto tempo per il quale tutte le forze politiche si erano espresse favorevolmente.

La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, adottata a Faro, in Portogallo nel 2005, è entrata in vigore nel 2011. La convenzione, già ratificata da 17 Paesi membri del Consiglio d’Europa, si basa sul principio che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino pienamente fra i diritti umani, ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità, come espressamente previsto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.