AgCult: prove tecniche di futuro. La cultura (ri)scopre le opportunità del digitale

“Dopo l’emergenza sanitaria, per il settore culturale sarà fondamentale non disperdere lo straordinario impulso al digitale emerso in queste settimane”, l’Agenzia giornalistica AgCult.it pubblica un articolo che offre interessanti suggestioni: “Era digitale] Prove tecniche di futuro. La cultura (ri)scopre le opportunità del digitale”.

Un argomento che continua ad affascinare studiosi ed esperti di varie discipline è se la presenza di vincoli e restrizioni sia un fattore capace di favorire la creatività e l’innovazione. In tempi non sospetti rispetto all’attuale emergenza sanitaria, un articolo apparso sulla Harvard Business Review affermava che quando le limitazioni rappresentano una sfida creativa sono capaci di motivare le persone a elaborare nuove idee. Al contrario, in assenza di vincoli al processo creativo, inizia il compiacimento e le persone seguono quello che gli psicologi chiamano “the path-of-least-resistance” – il percorso della minima resistenza, ossia scelgono di adottare l’idea più intuitiva che viene loro in mente piuttosto che investire nello sviluppo di idee migliori.

L’insostenibilità dei grandi numeri

«Nel nostro sistema Paese … i musei e l’arte sono veramente il carburante che, se ben usato, può alimentare un’imbattibile creatività industriale».

Sono rimasta piacevolmente colpita dalle parole di Franco Bernabè, presidente della Commissione italiana per l’Unesco, intervistato da Paolo Conti nell’articolo “L’insostenibilità dei grandi numeri”, pubblicato dal Corriere della Sera lo scorso 2 ottobre, che riportiamo qui di seguito.

Convenzione di Faro: il ddl di ratifica del Partito Democratico

Il gruppo del Partito Democratico ha presentato in Senato un disegno di legge di ratifica della Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società. Il testo presentato ripropone la proposta di legge presentata dal Governo Gentiloni alla fine della scorsa legislatura, la cui fine anticipata, purtroppo, non ne ha consentito l’approvazione definitiva. Si tratta di un provvedimento condiviso e atteso da molto tempo per il quale tutte le forze politiche si erano espresse favorevolmente.

La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, adottata a Faro, in Portogallo nel 2005, è entrata in vigore nel 2011. La convenzione, già ratificata da 17 Paesi membri del Consiglio d’Europa, si basa sul principio che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino pienamente fra i diritti umani, ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità, come espressamente previsto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.