Convenzione di Faro: un modo nuovo di pensare al patrimonio culturale

(AGI) – Roma, 23 set. – «Siamo molto soddisfatti per la ratifica della Convenzione di Faro, perche’ rappresenta un modo innovativo di pensare al nostro patrimonio culturale. Diventa fondamentale, infatti, garantire l’accessibilità di tale patrimonio anche attraverso un’azione conoscitiva che spinga a riappropriarsi del passato. È un tema che ci è molto caro, perché’ consente di correggere un’impostazione per molto tempo dominante nel nostro Paese: abbiamo parlato moltissimo di tutela, relativamente poco di valorizzazione, pochissimo di uno dei diritti che consideriamo fondamentali, ossia il diritto di fruizione del nostro patrimonio culturale», dichiara Flavia Piccoli Nardelli, capogruppo Pd in commissione Cultura, a margine del voto sulla ratifica della convenzione.

Commissari Ue, riappare la parola “cultura”

«La cultura e l’educazione sono ciò che lega la nostra storia con il nostro futuro. E quello che ci rende unici. E so che con Mariya Gabriel sono in buone mani. Per questa ragione sono lieta di annunciare che il suo portafoglio sarà ridenominato commissaria per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Educazione e i Giovani», ha annunciato la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, a Strasburgo, dopo gli appelli arrivati da più fronti. .

A sostegno della proposta italiana di reintrodurre la parola ‘cultura’ nel titolo del portafoglio della commissaria Mariya Gabriel sono intervenuti infatti undici paesi: Germania, Spagna, Francia, Polonia, Slovenia, Grecia, Portogallo, Slovacchia, Estonia, Ungheria e Cipro.

Il Senato approva la Convenzione di Faro

Via libera del Senato alla ratifica della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa, fatta a Faro il 27 ottobre 2005, che si fonda sul presupposto che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino fra i diritti umani ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità e a godere del patrimonio culturale.

I voti favorevoli sono stati 147, 46 i contrari e 42 le astensioni. Hanno votato a favore M5S, Pd, Iv, Leu. Contraria la Lega. Astenuta Forza Italia. Il provvedimento passa ora alla discussione della Camera dei deputati.

Ue, approvate le nuove regole sul diritto d’autore online

Il Parlamento Europeo ha dato il suo via libera definitivo alla riforma copyright, la direttiva per aggiornare le regole sul diritto d’autore che afferma la dignità e il valore della produzione e del lavoro creativo e giornalistico all’interno dell’Unione Europea. Si conclude così il lungo processo legislativo iniziato nel 2016.

La direttiva, che deve essere ancora formalmente approvata dal Consiglio dei Ministri UE, entrerà in vigore due anni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE. Spetterà poi agli Stati membri adeguare i propri ordinamenti alla decisione del Parlamento Europeo.

Il paradosso del governo sovranista che svende l’Italia

«Dal presidente Conte abbiamo sentito le solite parole vuote sul riconoscimento dell’approccio europeo e sulla necessità di avere in Europa unità di intenti e spirito solidale. Peccato che poi nei fatti il governo faccia precisamente il contrario. … Sulla Cina il governo ha scelto una strada molto lontana dalla coesione europea di cui parla, perché’ siamo completamenti isolati. Il presidente del Consiglio sostiene che non è un accordo internazionale, che non è vincolante … ma proprio quello è il problema: perché’ il suo valore è esclusivamente politico. Quindi mentre Xi Jinping incassa subito un risultato storico, la nostra utilità è futura e sperata e non è detto si verifichi. Il punto con la Cina è la reciprocità: l’accordo va fatto, ma non bisogna genuflettersi. È il raggiungimento di un fine lodevole nel peggiore dei modi. Perché’ si sta svendendo la nostra capacità di negoziare e soprattutto la nostra sovranità nazionale, che per essere un governo sovranista è veramente un paradosso», afferma Ivan Scalfarotto,deputato del Partito democratico, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio sul prossimo Consiglio Ue e sul memorandum Italia-Cina.

2017: l’anno dei Borghi

Dopo il 2016 Anno nazionale dei Cammini che ha dato vita a una serie di iniziative e a un piano specifico di valorizzazione dei principali cammini storico-devozionali del Paese, il ministro Dario Franceschini ha indetto per il 2017 l’Anno dei Borghi.

Il progetto dell’Anno dei Borghi 2017 è sostenuto, oltre che dal MiBACT, da Anci, da Enit e da tutte le associazioni che da sempre si occupano dei borghi d’Italia.

Alla base di queste iniziative vi è uno degli elementi programmatici del Governo ovvero quello di creare un nuovo turismo culturale attraverso alcune azioni specifiche messe in campo in questi quattro anni: l’accorpamento del dicastero del turismo al Ministero dei beni e delle attività culturali, la proposizione, più volte sostenuta dal Ministro Franceschini, di voler dare vita ad un nuovo rapporto cultura- turismo, il sostegno ai progetti nelle leggi di bilancio e negli stanziamenti economici del MiBACT, la redazione del Piano Strategico del Turismo italiano 2017-2022.

Il sottosegretario Cesaro risponde su Pompei

Antimo Cesaro, sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha risposto al question time della VII Commissione della Camera, che gli è stato posto dal capogruppo del PD della Commissione on. Maria Coscia, sullo stato di avanzamento del “Grande Progetto Pompei” e in particolare sugli adempimenti del progetto nei riguardi dell’Unione Europea.