Il sostegno e la valorizzazione dei Cammini storico devozionali sono stati al centro dell’incontro organizzato da senatori Nicoletta Favero, Andrea Marcucci e Rosa Maria Di Giorgi del Pd che si è svolto a Palazzo Madama. Perno dell’incontro le politiche del Governo in tal senso, prima tra tutte la Direttiva MiBact del 12 gennaio 2016 che stabilisce il 2016 quale anno dei Cammini. Anno peraltro in cui si svolge il Giubileo della Misericordia, dunque non un caso se si pensa che fra i Cammini, la via Francigena (da Canterbury a Roma sino Gerusalemme ) è uno dei percorsi devozionali più importanti della tradizione cristiana. E forse non è un caso neppure che Francesco sia il Papa dell’enciclica “Laudato si”, visto che i Cammini sono sia espressione della nostra tradizione culturale devozionale, sia espressione del felice connubio di natura e cultura che i nostri paesaggi esprimono.
Cammini d’Italia
Tutte le Soprintendenze avranno un responsabile per il paesaggio
Una più rapida approvazione dei piani paesaggistici delle regioni. È questo l’impegno preso, ieri, dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini alla riunione dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio. La riforma del Ministero sta prendendo sempre più forma.
Ieri il Ministro ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio e ha parlato dell’impegno del Ministero in favore di una più rapida approvazione dei piani paesaggistici presso le regioni.
Ha anche detto che tutte le Soprintendenze avranno un responsabile del Paesaggio.
La riforma del Ministero sta prendendo forma.
Un’eredità da riconquistare
Per gentile concessione dell’autore, Giuliano Volpe, professore ordinario di Archeologia presso l’Università di Foggia e Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici del Mibact, pubblichiamo di seguito il suo contributo al volume, edito da Maggioli Editore, “Cluster in progress. La Tecnologia dell’architettura in rete per l’innovazione”:
Mai avrei pensato, riflettendo su temi relativi al patrimonio culturale, di dover ricorrere alla psicanalisi. Considerazioni ispirate dalla scienza di Freud e Jung non sono nuove nel campo dell’archeologia e, in generale, dei beni culturali. Il volume di Massimo Recalcati (Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre, 2013) mi ha portato a riflettere ancora sul concetto di eredità culturale, trovando interessanti analogie con un mio libro recente (Patrimonio al futuro, 2015) e soprattutto con i principi della Convenzione di Faro (Stce n. 199 del 27 ottobre 2005, sottoscritta dall’Italia il 27 febbraio 2013).
Disegno di legge sul consumo del suolo: le osservazioni della Commissione Cultura
La riduzione del consumo del suolo, il riuso del medesimo e la rigenerazione urbana. Sono questi gli obiettivi di un importante disegno di legge. Che contiene un’epocale cambio di punto di vista e inversione di tendenza: gli strumenti urbanistici diventeranno la guida per la riduzione del consumo del suolo (si punta all’azzeramento entro il 2050) e non quindi, come ora, intesi quali mezzi per regolare l’attività edilizia e infrastrutturale. La vera rivoluzione copernicana consiste in tre concetti fondamentali: riuso, rigenerazione e edilizia di qualità. Con il riuso, si intende che si debba sempre tentare ogni sforzo per modificare in meglio l’esistente; con la rigenerazione si punta a far passare il concetto che l’intervento urbanistico e edilizio debba essere considerato sempre in una dimensione sociale e produttiva.
Il disegno di legge mira a un’elevazione del livello urbano e mira a ottenere una migliore compatibilità tra spazi privati e pubblici (specie agli articoli 4 e 5, che prescrivono, per esempio, interventi di efficienza energetica, accessibilità ciclabile e interventi di architettonici di pregio, attraverso concorso).
Tuttavia, durante il vaglio del disegno di legge, lo sorso 12 gennaio in Commissione Cultura, sono state individuate alcune criticità in particolare rispetto agli articoli 5 e 6 del disegno di legge.
Agroalimentare, città bio e Art Bonus
Ringraziamo l’onorevole Silvia Fregolent e il quotidiano l’Unità per aver concesso la riproduzione del suo articolo, pubblicato venerdì 22 gennaio 2016. Ecco il testo:
Nel nostro paese cultura non indica soltanto opere artistiche, archeologiche o architettoniche ma anche paesaggio, artigianato e prodotti agroalimentari di qualità. Si tratta di un nuovo approccio di tutela e valorizzazione delle ricchezze territoriali capace di coniugare tutte queste componenti in un sistema di offerte in grado di produrre opportunità di crescita economica, occupazionale e sociale.
Alla Camera il decreto Art Bonus e Turismo
La Commissione Cultura della Camera ha cominciato la discussione del decreto legge n. 83, cd. “Art-bonus e turismo”, recante «disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo», approvato dal Consiglio dei ministri n. 17 del 22 maggio 2014, e pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 31 maggio e, dunque, in vigore dal 1° giugno scorso.