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Celebrazioni di Leonardo, Raffaello e Dante

Sono intervenuta alla Camera per illustrare la proposta di legge “disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri”, che cadono rispettivamente nel 2019, nel 2020 e nel 2021.

Il provvedimento stanzia 3 milioni e 450 mila euro complessivi, per gli anni dal 2018 al 2021, e istituisce tre Comitati nazionali che lavoreranno in stretto coordinamento tra loro per la realizzazione di un programma scientifico, espositivo e celebrativo che arricchisca l’offerta culturale in termini di formazione, ricerca, divulgazione delle opere degli artisti, valorizzazione turistica dei luoghi in cui essi hanno vissuto e operato.

Di seguito il testo integrale dell’intervento del provvedimento “Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (A.C. 4314-4252-A)”.

Camera dei deputati
Resoconto stenografico di martedì 18 aprile 2017

ONOREVOLI COLLEGHI! La Commissione cultura riferisce sul disegno di legge n. 4314, che intende celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e di Raffaello Sanzio, che cadono rispettivamente nel 2019 e nel 2020, e i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri nel 2021.

Al disegno di legge 4314 è stata abbinata una proposta di legge di iniziativa parlamentare sulle celebrazioni in onore di Dante.

L’esame in sede referente si è svolto dal 21 marzo al 12 aprile 2017 ed ha registrato una larga condivisione da parte delle diverse forze politiche.

La proposta di legge che presentiamo oggi riporta alcune norme necessarie per garantire le celebrazioni previste in occasione delle tre importanti ricorrenze

Il provvedimento è volto a dare adeguato risalto nazionale e internazionale alla celebrazione della vita, del pensiero e delle opere del “sommo poeta” Dante e di due artisti di straordinario rilievo, quali Leonardo e Raffaello, protagonisti indiscussi della rigogliosa stagione del nostro Rinascimento maturo e modelli assoluti del genio italiano nel mondo.

Voglio solo ricordare che proprio poche settimane fa, a Firenze, è stata firmata la Dichiarazione dei Paesi del G7 della Cultura e sia il Ministro Franceschini, sia il sindaco di Firenze Nardella hanno giustamente sottolineato l’importanza evidente per l’economia italiana delle promozione culturale.

Le celebrazioni prevedono attività di alto valore scientifico, programmate e realizzate a cura dei tre Comitati nazionali, che il disegno di legge mira ad istituire.

Le relative attività avranno rilevanti e positivi riflessi sulla conoscenza scientifica e sulla ricerca, ambiti nei quali il nostro Paese lavora per garantire l’eccellenza e la promozione dei nostri migliori talenti.

La misura introdotta dal provvedimento si configura come aggiuntiva rispetto a quanto già previsto dalla normativa vigente, i cui tempi e le cui modalità non appaiono in questo caso adeguati alle esigenze di cui abbiamo parlato.

Come sappiamo, la legge n. 420 del 1997 consente infatti al Ministero competente di tutelare e valorizzare la tradizione culturale italiana, anche attraverso l’istituzione e il sostegno economico di comitati nazionali celebrativi di eventi di particolare rilievo per la storia e la cultura della nostra nazione; tuttavia questo provvedimento presenta alcuni profili critici rispetto al caso al nostro esame.

Perché in primo luogo presuppone la possibile competizione tra una pluralità di domande per la concessione di risorse, volte a finanziare diverse iniziative celebrative; in secondo luogo, prevede tempi di presentazione dell’istanza di istituzione del comitato da parte dei soggetti promotori, nonché per la procedura di valutazione affidata alla Consulta e per l’espressione del parere delle Commissioni parlamentari, che non sembrano compatibili con gli scopi di programmazione snella e coordinata degli interventi da attuare, che invece il disegno di legge intende raggiungere.

Inoltre, la scarsità di risorse destinate ai comitati nazionali – fissata per il 2017 in 1,5 milioni di euro circa – non consente di realizzare un programma culturale impegnativo e di ampio respiro, quale l’importanza delle celebrazioni previste richiede.

Ne deriva che, in assenza di una previsione normativa specifica, il soggetto che potrebbe essere individuato è il Comitato storico-scientifico per gli anniversari d’interesse nazionale, che opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di coordinamento delle iniziative connesse alla celebrazione di ricorrenze afferenti ai temi dell’identità nazionale, della cittadinanza e della memoria, per il recupero della storia e delle origini italiane.

I tre Comitati previsti dal disegno di legge 4314 collaboreranno tra loro e con il Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, di cui abbiamo appena parlato, al fine di divulgare e valorizzare un patrimonio culturale unico e universale, superando possibili frammentazioni. Lavoreranno alla realizzazione di un percorso mirato alla creazione di un’offerta culturale ricca e eterogenea in termini di formazione, ricerca, divulgazione e conoscibilità delle opere degli artisti, di valorizzazione turistica dei luoghi ad essi legati e di sviluppo delle competenze degli studenti nel settore dei beni culturali.

Si istituisce a questo scopo una Cabina di regia composta da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri , del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

I finanziamenti previsti per i Comitati saranno destinati alla realizzazione di progetti di ricerca scientifica, pubblicazione di materiali inediti, all’organizzazione di convegni, seminari, mostre, rappresentazioni teatrali, pubbliche letture ed eventi da svolgersi nelle principali città luoghi di vita e delle opere dei tre grandi artisti ricordati, con massima attenzione al coordinamento con le Università, istituti e scuole di ogni ordine e grado. I programmi comprenderanno anche operazioni di restauro e conservazione dei luoghi più rappresentativi e di restauro, riordino del materiale storico, artistico, archivistico, museografico e culturale afferente alle opere e alle figure di Leonardo da Vinci (Anchiano 15 aprile 1452- Amboise 2 maggio 1519), Raffaello Sanzio (Urbino 28 marzo o 6 aprile 1483- Roma 6 aprile 1520)  e Dante Alighieri (Firenze fra il 21 maggio e il 21 giugno 1265- Ravenna 14 settembre 1321).

In particolare, ciascun comitato dovrà elaborare un programma culturale relativo all’opera e ai luoghi legati alla figura da celebrare, in una prospettiva di internazionalizzazione e di innovazione tecnologica, anche con l’uso di strumenti digitali.

L’occasione celebrativa dovrà anche essere un’opportunità per l’affermazione del principio della cittadinanza globale.

Da questo punto di vista, siamo tutti consapevoli che spesso taluni autori italiani sono quasi più famosi all’estero che nel nostro Paese.

Non è evidentemente il caso di Dante Alighieri. Le tre cantiche della Commedia sono studiate – una per ciascun anno – nel triennio conclusivo delle scuole superiori; ma già forse Leonardo e Raffaello, sebbene celebrati e quasi venerati in Italia, all’estero danno luogo a una vera e propria mania, alimentata dalle nuove tecnologie e dalle potenzialità che ci mettono a disposizione.

Questi Centenari devono essere anche l’occasione, quindi, per riguadagnare un orgoglio nazionale, inteso in un’accezione diversa e più alta. Se le opere di Dante, Raffaello e Leonardo hanno parlato all’umanità è perché la cultura italiana ha una vocazione inclusiva, che consente ai nostri concittadini di definirsi davvero “cittadini del mondo” .

È sulla base di queste considerazioni che la Commissione ha ritenuto di approvare il disegno di legge, che stanzia complessivamente per 4 annualità – dal 2018 al 2021 – la somma di 3 milioni e 450 mila euro.

Accogliendo un suggerimento della Conferenza Stato Regioni, la Commissione ha inserito un rappresentante della Conferenza dei Comitati.

Per completezza, va precisato che in Commissione Cultura si è aperto un vivace dibattito in ordine ai cosiddetti monumenti nazionali. Secondo una tesi, finora risultata maggioritaria, il conferimento del titolo di monumento nazionale a un luogo o bene immobile sarebbe precipua prerogativa legislativa, giacché solo il procedimento parlamentare garantisce quella meditazione e quella dialettica necessarie per una stima così alta di un bene.

Un’altra tesi, viceversa, ha opinato che il riconoscimento di monumento nazionale non possa essere esposto all’arbitrio di una maggioranza parlamentare, ma debba seguire criteri oggettivi e imparziali. Di qui l’idea che il riconoscimento di monumento nazionale debba avvenire con provvedimento amministrativo.

In passato sono state seguite entrambe le vie.

Governo e Commissione, per evitare ulteriori discussioni, hanno ritenuto di aderire alla seconda impostazione, con l’emendamento approvato all’ articolo 5.

Confido in una rapida approvazione del provvedimento, ringrazio per la vostra attenzione.