«Il sistema universitario è stato in grado di rispondere alla domanda di formazione e si è comportato come una vera infrastruttura strategica del Paese, dando una risposta uniforme su tutto il territorio nazionale, senza differenze tra Nord, Centro e Sud », ha affermato il Ministro dell’Università’ e della Ricerca, Gaetano Manfredi, nella sua audizione in videoconferenza in Commissione Cultura alla Camera dei deputati, sulle iniziative di competenza del suo dicastero per far fronte all’emergenza coronavirus.
«È in corso un monitoraggio delle attività e i dati sono estremamente incoraggianti – ha spiegato il ministro – nell’ultima ricognizione, la totalità degli atenei garantiva l’offerta e ha assicurato il 94% dei corsi. Fino al 20 marzo sono stati svolti con modalità a distanza 71mila esami di profitto e 26mila studenti si sono laureati con accesso di 1,2 milioni di studenti,che rappresentano più dell’80% degli studenti universitari. Da alcune statistiche è emerso che in alcuni casi la frequenza è stata superiore rispetto a quella che si aveva in Aula».
Una delle criticità emerse nel mese e mezzo di didattica a distanza legata «all’esperienza drammatica del Covid-19 e’ quella del digital divide. Abbiamo avuto problemi significativi di accesso da parte degli studenti soprattutto nelle aree interne, con alcuni picchi nel Mezzogiorno e nel Sud Italia», ha affermato il Ministro, «oggi l’accesso alla Rete rappresenta un valore estremamente importante per ridurre questo divario tecnologico che esiste in Italia. E’ sempre più importante lavorare e investire per ridurre il divario digitale, valutando anche la necessità di una facilità di accesso degli studenti alla rete».
Il Ministro ha specificato che sugli esami di Stato ci saranno «interventi per semplificarne lo svolgimento e garantire un minore ritardo nell’accesso ai neo laureati».
Inoltre ha precisato che si è stabilito di prolungare l’anno accademico fino al prossimo mese di giugno. L’obiettivo e’ di assicurare una sorta di “paracadute” per quanto concerne eventuali ritardi nella laurea e per evitare il versamento di nuove tasse di iscrizione. Un prolungamento che e’ stato esteso anche all’alta formazione artistica e musicale.
Il Ministro ha annunciato di aver emanato «il primo decreto applicativo, concordato con la Conferenza dei rettori ed i presidi delle facoltà di Medicina, sulle modalità di svolgimento dei tirocini relativi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che permetterà agli atenei di poter agire istantaneamente per riconoscere le attività di tirocinio in questa fase di transizione ed evitare dei danni alla platea degli studenti che non hanno potuto svolgere i tirocini».
«Altri decreti riguarderanno interventi di aggiustamento relativi alle attività di laboratorio e alle attività tecnico pratiche per il completamento dell’anno accademico per fare in modo che le limitazioni formali possano essere superate».
Il Ministro dell’Università e della Ricerca ha proseguito spiegando che «sarà consentito di adottare modalità diverse in questa fase emergenziale per l’espletamento degli esami di stato con maggiore semplificazione e attività a distanza. In questo ambito la laurea in Medicina e Chirurgia è stata trasformata in laurea abilitante. Un’iniziativa che abbiamo voluto rendere a regime per dare un segnale di come alcune delle iniziative emergenziali possono essere anche un viatico per una semplificazione a regime di una serie di procedure, mantenendo la qualità della formazione e consentendo tempi più rapidi e un più veloce accesso dei laureati al mondo del lavoro»
Manfredi ha annunciato l’intenzione del Governo di incrementare «la platea delle borse di specializzazione per il concorso che si dovrebbe tenere a fine luglio. Oggi arrivano a circa 9 mila, c’è una proposta di inserirne altre 5 mila per poter garantire nei prossimi anni un maggior numero di medici specializzati soprattutto nelle aree critiche».
«I giovani che sono stati messi in campo in una situazione di grandissima emergenza – ha proseguito il Ministro – hanno dimostrato grande professionalità, competenza e senso di responsabilità, testimoniando con concretezza la validità del loro percorso formativo»
Riguardo alla ripresa delle lezioni negli atenei italiani Manfredi ha spiegato ci saranno due fasi: «la prima è di completamento di questo semestre, fino a luglio, che consenta attività individuali in presenza per la ricerca, mentre verranno svolte on line tutte le attività collettive, vale a dire le lezioni. Da settembre ci sarà un sistema misto, avviando attività in presenza, con un modello molto flessibile che possa essere adattato a seconda delle diverse realtà territoriali e ai tassi di affollamento dei diversi corsi di laurea. Valuteremo queste linee di indirizzo per la fine della prossima settimana».
«Mai come ora, l’emergenza del Covid-19 ci ha fatto capire come l’investimento in ricerca e formazione sia fondamentale per avere un Paese più pronto, resiliente, capace di rispondere alle sfide» ha concluso il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.